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Educazione alla sostenibilità in Emilia-Romagna: intervista a Paolo Tamburini - ARPAE


Educazione alla sostenibilità in Emilia-Romagna: intervista a Paolo Tamburini - ARPAE

L’Emilia Romagna sostiene da tempo, e in modo continuativo, una rete di strutture sul territorio denominate Centri di Educazione alla Sostenibilità che promuovono con strumenti educativi, partecipativi e comunicativi tutti i temi dello sviluppo sostenibile che sono in capo alle politiche degli enti locali della Regione.

“È un’attività di supporto alle politiche di sostenibilità, proprio perché c’è da sempre la consapevolezza che non è sufficiente fare norme, programmi e azioni da parte della pubblica amministrazione, ma è necessario anche accompagnare questi strumenti e queste strategie con delle azioni comunicative, educative e partecipative” – dichiara Paolo Tamburini, Responsabile dell'Area Educazione alla sostenibilità dell'Agenzia Prevenzione Ambiente Energia (ARPAE) dell'Emilia-Romagna “in tal modo sono molto più efficaci e incidono sulla consapevolezza e stili di vita della popolazione giovane e adulta.”

Le tecniche dell’imparare facendo e il marketing sociale sono tra le migliori metodologie educative e comunicative sviluppate negli ultimi decenni e sono patrimonio comune di questa rete di strutture che coinvolge oltre 150 operatori molto qualificati. I Centri di Educazione alla Sostenibilità sono 36, sono dislocati in tutto il territorio regionale e divisi in 4 categorie:

  • 9 Multicentri della Sostenibilità per le aree urbane che coincidono con i capoluoghi di provincia.
  • 16 Centri Intercomunali che sono stati riorganizzati attorno alle unioni dei comuni.
  • 8 Centri delle Aree Protette che coincidono con le aree dei parchi regionali.
  • 5 centri di particolare esperienza ed eccellenza, le strutture più storiche che hanno competenza su varie materie, come la biodiversità e la comunicazione ambientale.

“Questa rete è un vero e proprio patrimonio di conoscenza applicata, preziosissimo per noi in Emilia Romagna per far crescere la cultura, la consapevolezza e la capacità di compiere azioni sostenibili.”

Ciascun programma di Educazione alla Sostenibilità ha delle priorità e quelle del programma approvato nel febbraio del 2017, in vigore fino al 2019, sono la prevenzione e l’adattamento al cambiamento climatico da un lato e l’economia circolare dall’altro, due macro strategie che il programma interpreta in chiave educativa, comunicativa e partecipativa.

“In particolare, l’economia circolare in questo nuovo programma rappresenta la priorità più innovativa e ambiziosa che la rete regionale si sia mai assunta.”

Questa progettazione, per prima cosa, nasce da una premessa: c’è una legge regionale sull’economia circolare che ha interpretato in chiave normativa e regionale gli strumenti e gli obiettivi della strategia europea dell’economia circolare. Sulla base di questa norma è nato un forum permanente sull’economia circolare con gli stakeholder e quindi con gli stessi operatori dei Centri all’Educazione alla Sostenibilità. Nel forum hanno riflettuto e fatto emergere attraverso un brainstorming le idee migliori per tradurre il tema del concetto dell’economia circolare non solo per gli addetti ai lavori, i gestori dei rifiuti e quindi le imprese e le amministrazioni, ma anche per la cittadinanza. La domanda che si sono fatti i centri: qual è il ruolo che i consumatori, le organizzazioni del territorio, le famiglie possono svolgere per promuovere l’economia circolare collaborando con il sistema delle imprese, dei gestori e con le amministrazioni locali?

“Da questo brainstorming è nata una partnership di 15 Centri di Educazione alla Sostenibilità che ha poi costruito il progetto vero e proprio insieme ai migliori attori nel settore a livello nazionale, come l’azienda ESO con il progetto esosport, e i soggetti che sul territorio hanno responsabilità su questa materia, quindi i gestori dei rifiuti e i settori tecnici dell’ambiente. Tutto questo ha generato un’idea di progetto che via via si è irrobustito e consolidato nelle modalità che hanno potuto prendere il via nel novembre del 2017. È un progetto che coinvolge 50 comuni, 15 Centri di Educazione alla Sostenibilità, 9 gestori dei rifiuti e la partnership di ESO.”

Nella prima fase di questo progetto si elaborano i contenuti e i materiali che vengono proposti alle scuole, alle associazioni sportive, ai quartieri, alle famiglie in ciascuno di questi comuni. La seconda fase che sta per partire vedrà realizzare nel mese di maggio decine di eventi nei comuni, feste delle sport, fiere e tutti gli appuntamenti in collegamento tematico sport-ambiente, durante i quali avrà luogo la raccolta delle scarpe da ginnastica usate finalizzata attraverso il riciclo alla realizzazione di pavimentazioni antitrauma per nuove aree giochi.

“Un lavoro molto capillare di preparazione e di incontro con i cittadini faccia a faccia, che permetterà loro di toccare con mano l’economia circolare.”

Oltre alla finalità di 'fare del bene all’ambiente' con la riduzione dei rifiuti coinvolgendo direttamente i cittadini, il progetto si è posto anche un obiettivo di solidarietà. L’Emilia Romagna è stata duramente colpita dal sisma del 2012 nelle province di Ferrara, Modena e Bologna e proprio il capofila del progetto sull’educazione all’economia circolare, che è l’unione dei comuni area nord modenese, il Comune di Mirandola in particolare, ha avuto la sensibilità di scegliere di destinare il risultato di questo progetto, la pavimentazione antitrauma per parchi giochi, a un comune del sisma del centro Italia 2016. Il Comune di Amandola sarà il beneficiario, grazie in particolare al Comune di Crevalcore, che metterà a disposizione non solo il granulato per la pavimentazione antitrauma ma anche la messa in opera del parco giochi.

“Abbiamo individuato esosport come partner proprio perché in grado di rispondere a questa doppia esigenza ambientale e sociale.”

 

 

Nunzia Vallozzi

Ufficio Stampa Web - ESO

 

 

 




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