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Rassegna del 30 Maggio 2019
    

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Finalmente se ne sono accorti: i grattacieli di vetro sono una costosa follia


La dichiarazione di Bill de Blasio Sindaco di New York è stata chiara ed esplicita: “I grattacieli di vetro e acciaio non hanno più un posto nella nostra città e sul nostro Pianeta”. Egli per primo con la sua Amministrazione cercherà di impedire che nuovi grattacieli di tal tipo crescano nella città simbolo dell’America. “La loro progettazione è assolutamente inefficiente dal punto di vista energetico e contribuisce al riscaldamento globale come non fanno altri tipi di costruzioni”, ha sottolineato ancora.

 

Le costruzioni in vetro infatti, seppure belle e caratteristiche, hanno sempre creato problemi di non semplice soluzione per quel che guarda il controllo della temperatura interna dell’edificio e non per nulla si sono diffuse nel momento in cui la tecnologia ha permesso di climatizzare gli ambienti, con un utilizzo però, molto elevato di energia fossile. E non c’è ricerca che non sostenga che l’uso dell’aria condizionata nei grattacieli di vetro è del 60 per cento superiore a quelli in cemento. Eppure nessuno tra gli architetti e gli ingegneri che li hanno pensati e costruiti si è posto il problema, pur sapendo dei danni che stavano facendo all’ambiente, e solo ora arrivano le denunce in tal senso.

Il primo esempio di “Grattacielo di Vetro” ad essere costruito, fu quello delle Nazioni Unite di New York, tanto che l’Onu viene spesso identificato proprio come il “Palazzo di Vetro”, ma era il 1947, l’energia era abbondante e ancora poco si conosceva sui cambiamenti climatici.

L’aria condizionata permise di avere un’ottima vivibilità al loro interno, tanto che nei decenni successivi si costruirono simili edifici anche in luoghi caldissimi come a Dubai o a Sydney. Quando nel secolo precedente si era tentato di utilizzare il vetro per strutture ove ospitare le persone e climatizzarli solo in modo naturale i tentativi furano quasi sempre fallimentari.

E’ noto quanto successe con la costruzione del Crystal Palace di Hyde Park in Gran Bretagna, dove il clima della regione avrebbe dovuto aiutare a far sì che l’ambiente interno non si riscaldasse più di tanto. Ed invece l’immensa struttura di vetro costruita per ospitare la “Grande Esposizione delle Opere dell’Industria di tutti i Popoli” nel 1851 fu fortemente criticata proprio perché il caldo all’interno raggiungeva valori quasi insopportabili. E questo nonostante si fosse fatto di tutto per contenere la temperatura: si cercò di ombreggiare il più possibile e di creare una ventilazione naturale, ma alla fine si dovette ricorrere alla rimozione di alcune sezioni di vetro.

Questa esperienza negativa non impedì ad architetti di Chicago di costruire ben presto importanti strutture in vetro, come la Crown Hall e il Lakeshore Drive Apartments. Anche questi palazzi basavano il condizionamento interno su una ventilazione “naturale” e l’ombreggiamento, come l’uso di alette cui erano dotati le vetrate che dovevano essere regolate manualmente dalle persone per creare una corretta circolazione d’aria. Ma alla fine si dovette introdurre l’aria condizionata per creare anche in quella struttura un ambiente vivibile.

Ma il vetro faceva gola agli architetti perché permetteva di costruire strutture di grande impatto estetico e solo poche voci si alzavano per dire che non tutti i luoghi della Terra erano adatti a simili opere. Uno di questi fu l’architetto svizzero Le Corbuisier che già alla fine degli Anni Quaranta lanciò un attacco contro il Progetto per il Palazzo delle Nazioni Uniti, in quanto sosteneva che New York non era un luogo adatto per una simile struttura. Ma evidentemente non fu ascoltato.

Ora, stando alle conclusioni di molte ricerche, è giunto il momento di mettere un freno a tali edifici che succhiano una enorme quantità di energia producendo anidride carbonica (gas serra per eccellenza) e anche se non si è ancora giunti al “divieto” nel costruire, perché troppo difficile da imporre, de Blasio, con la sua dichiarazione, ha detto che vuole porre dei vincoli sui prossimi edifici che renderanno così costosa la costruzione di un palazzo in vetro da far sì che siano gli architetti stessi ad abbandonare l’idea.

 

Fonte: Business Insider, 27 maggio 2019.




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