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Forest bathing, la terapia che rinforza il sistema immunitario
La pratica di benessere, importata dal Giappone, aiuta a combattere lo stress e a rafforzare l'organismo grazie agli olii essenziali rilasciati dalle foglie. Si chiama Shinrin-yoku, in inglese forest bathing, e si traduce letteralmente con “fare un bagno di foresta”. In Giappone è una pratica così diffusa da essere entrata tra i pilastri della medicina preventiva. I medici orientali hanno, infatti, cominciato a consigliare ai propri pazienti di abbandonare per qualche ora i ritmi frenetici delle giornate lavorative e prendersi del tempo per «trarre giovamento dell’atmosfera della foresta». E non solo perché una passeggiata rilassante aiuta a eliminare lo stress, ma anche perché vari studi scientifici hanno dimostrato che ogni albero rilascia, attraverso le sue foglie, oli essenziali che rinforzano il sistema immunitario. Una vera e propria branca dell’aromaterapia, la cui filosofia è quella di immergersi totalmente, attraverso tutti i cinque sensi nella foresta, arrivando quasi a sentirsi in connessione con essa. Mentre in Giappone, il Forest Bathing ha iniziato a diffondersi nel corso degli Anni ’80, in Occidente ci è voluto un po’ più tempo e solo nell’ultimo decennio è approdata anche negli Usa. Gli studi scientifici hanno dimostrato che quando si trascorre qualche ora in un ambiente più naturale si registra un sensibile miglioramento di alcuni parametri fisiologici: il cortisolo salivario, ovvero l’ormone dello stress, si abbassa così come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, il livello di zucchero nel sangue e si hanno anche riscontri benefici contro la depressione. E questo non accade semplicemente perché la natura rilassa, ma grazie alle virtù medicinali e chimiche dei fitoncidi, oli essenziali del legno degli alberi che, oltre a rilasciare speciali sostanze nell’aria per proteggersi dal marciume e dagli insetti, fanno bene anche agli esseri umani. In Italia, benché non venga ancora prescritta dai medici, questa pratica di benessere si sta diffondendo sempre di più e non mancano le strutture ricettive che indicano il forest bathing tra le attività che è possibile sperimentare durante il soggiorno. C’è, però, un luogo, in particolare, che ha già “suffragato” scientificamente le sue caratteristiche: il parco naturale in Alta Valsessera in Piemonte, area incontaminata nonché sito di interesse comunitario. Qui, uno studio effettuato nel 2012 dall’ecodesigner Marco Nieri e dall’agronomo Marco Mencagli sulla vegetazione ha dimostrato scientificamente che la faggeta dell’Oasi Zegna ha una elevata capacità di rilascio di sostanze volatili dal fogliame, i monoterpeni, capaci di apportare benefici all’organismo e stimolare positivamente le difese immunitarie. Per questo sono nati tre sentieri per effettuare il forest bathing, percorribili liberamente da giugno a settembre (periodo di massima foliazione dei faggi), con tanto di segnaletica che indica le piante che producono una maggiore influenza bioenergetica. Per eseguire il vostro “forest bathing” è sufficiente seguire liberamente i tre sentieri selezionati sostando o camminando nei boschi, godendo delle bellezze naturali, ascoltando e osservando. I benefici migliori si ottengono facendo una passeggiata di 4 ore nel bosco (per almeno 5 km di camminata) alternando passeggiate a soste lungo i sentieri. Il massimo del beneficio, assicurano gli esperti, si ottiene facendolo per tre giorni consecutivi. Fonte: Wise Society, 31 marzo 2017
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