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ISSUE 353

Idrogeno ed etanolo da rifiuti, a Roma al via la fase d’ingegneria per l’hydrogen valley

Questo primo step dovrebbe essere completato nel 2023 - Bernini: «Siamo molto orgogliosi di aver iniziato le attività di ingegneria della prima hydrogen valley di NextChem»

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Idrogeno ed etanolo da rifiuti, a Roma al via la fase d’ingegneria per l’hydrogen valley

La Commissione Ue ha recentemente approvato un Importante progetto di comune interesse europeo (Ipcei) che assegna, tra le altre cose, 194 mln di euro a fondo perduto a NextChem – la società del gruppo italiano Maire Tecnimont che opera nel campo della chimica verde – per realizzare a Roma una “valle dell’idrogeno” incentrata sul riciclo chimico.

 

Un progetto ambizioso che inizia adesso a muovere concretamente i primi passi. NextChem, attraverso la sua società MyRechemical, ha infatti iniziato la fase d’ingegneria dell’hydrogen valley di Roma.

 

L’iniziativa fa perno sulla tecnologia waste to chemicals di NextChem, una forma di riciclo chimico: una tecnologia innovativa che permette di valorizzare rifiuti solidi non riciclabili meccanicamente – e dunque destinati a termovalorizzazione o discarica, se non all’export – tramite la conversione chimica delle molecole di idrogeno, carbonio e ossigeno contenute in questi stessi rifiuti in un gas di sintesi (syngas), da cui poter ottenere prodotti come etanolo, metanolo e appunto idrogeno.

 

Nel caso di Roma, il progetto waste-to-hydrogen prevede di valorizzare 200mila t/a di rifiuti solidi non riciclabili, da cui ottenere inizialmente 1.500 t/a di idrogeno e 55mila t/a di etanolo, un alcol dagli innumerevoli utilizzi, che spaziano dalla produzione di plastiche alla difesa delle colture dalla siccità; la produzione di idrogeno crescerà poi in funzione dell’evoluzione della domanda, fino a 20mila t/a, riducendo proporzionalmente i volumi di etanolo.

 

A che punto siamo? NextChem ha iniziato, attraverso MyRechemical, l’ingegneria della conversione dei rifiuti nel gas circolare da cui produrre di etanolo e idrogeno. In questo contesto, è stato assegnato alla società LanzaTech un contratto di ingegneria per la fornitura del design di processo per un’unità di fermentazione del syngas, basato sulla tecnologia di biocatalisi di LanzaTech, per produrre etanolo circolare destinato alla mobilità sostenibile e a prodotti chimici.

 

La fase di ingegneria di design, spiegano dalla società, dovrebbe essere completata nel 2023. «Siamo molto orgogliosi di aver iniziato le attività di ingegneria della prima hydrogen valley di NextChem – commenta Alessandro Bernini, ad Maire Tecnimont e NextChem – Questo accordo con LanzaTech è la prima concretizzazione della collaborazione già in essere con un player riconosciuto e rappresenta un importante passo avanti nel nostro percorso verso la transizione energetica».

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