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ISSUE 370

A inizio giugno le temperature globali dell’aria e del mare hanno raggiunto nuovi record

A maggio estensione minima record del ghiaccio marino antartico e quello artico non sta meglio

greenreport.it

A inizio giugno le temperature globali dell’aria e del mare hanno raggiunto nuovi record

 

Secondo i dati del Copernicus Climate Change Service (C3S) dell’Unione europea gestito dall’ European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF) rilanciati dalla World meteorolgical organization (Wmo), «Le temperature medie globali dell’aria superficiale per i primi giorni di giugno 2023 sono state le più alte – con un margine considerevole – per questo periodo dell’anno . Questo è dopo uno dei maggio più caldi mai registrati».

 

Inoltre, un comunicato Wmo evidenzia che «Le temperature globali della superficie marina hanno raggiunto un nuovo massimo a maggio per il secondo mese consecutivo e a giugno stanno raggiungendo livelli senza precedenti per questo periodo dell’anno, in particolare nel Nord Atlantico. L’estensione del ghiaccio marino antartico ha raggiunto un valore mensile minimo record a maggio, la terza volta nel 2023 che il valore mensile ha raggiunto un minimo storico».

 

Secondo Anthony Rea, direttore infrastrutture Wmo e capo del Global Climate Observing System «Le straordinarie temperature della superficie del mare stanno facendo suonare campanelli d’allarme. A livello globale, le temperature della superficie del mare sono in media di 0,2 gradi più calde rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Potrebbe non sembrare molto, ma considerando g la superficie totale degli oceani globali e il loro potere calorifico, rappresenta in realtà un’enorme quantità di energia termica assorbita dall’oceano. Questo ha un costo, compresi i probabili impatti sui modelli meteorologici, l’intensificazione dei cicloni e la perdita di biodiversità, come lo sbiancamento della barriera corallina».

 

Allsa Wmo ricordano che «L’oceano assorbe oltre il 90% dell’energia in eccesso prodotta dalle attività umane. Lo “squilibrio energetico terrestre continua a crescere” e, di conseguenza, il calore degli oceani e le temperature superficiali del mare stanno aumentando. La temperatura globale degli oceani ha raggiunto un livello record a maggio per il secondo mese consecutivo. Le temperature della superficie del mare rimangono eccezionalmente elevate a giugno fino ad oggi (16 giugno)».

 

Come se non bastasse, mentre le temperature della superficie del mare superiori alla media si rafforzano nell’Oceano Pacifico equatoriale, cominciano ad emergere le condizioni di El Niño, spingendo il Climate Prediction Center della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) Usa e il Tokyo Climate Center giapponese ad annunciare «L’arrivo di  condizioni di El Niño che dovrebbero rafforzarsi gradualmente nell’inverno 2023 – 24 dell’emisfero settentrionale».

 

Basandosi su modelli e opinioni di esperti di tutto il mondo, all’inizio di luglio la Wmo dovrebbe fornire un’indicazione sulla probabile forza e durata di El Niño, che ha un impatto sul riscaldamento delle temperature medie globali e influenza i modelli di temperatura e precipitazioni in tutto il mondo.

 

Oltre a El Niño, gli studi più recenti hanno dimostrato che «Il riscaldamento della temperatura superficiale del Mar Atlantico settentrionale ha un’influenza sulle stagioni delle piogge nell’Africa occidentale e su parti del Sud America, compreso il nord-est del Brasile – sottolinea la Wmo – Oltre a El-Nino e altri fattori di variazione climatic, è quindi fondamentale monitorare da vicino la temperatura superficiale del Mare Atlantico settentrionale».

 

Anche se nell’Italia delle piogge e delle alluvioni non ce ne siamo accorti, il mondo ha appena avuto il secondo maggio più caldo mai registrato secondo C3S e il terzo più caldo secondo NOAA. I datset delle due agenzie hanno risultati leggermente diversi ma confermano un trend al riscaldamento. Per realizzare i suoi rapporti climatici, la Wmo combina questi e 4 dataset dai quali emerge comunque che «L’emisfero settentrionale ha registrato il secondo maggio più caldo mai registrato. Nell’emisfero australe, la temperatura superficiale si è classificata al quarto posto tra le più calde mai registrate per il mese. E’ stato il maggio più caldo mai registrato per il Nord e il Sud America».

 

Nel Nord America, le temperature insolitamente alte di maggio ha favorito lo scoppio di diverse centinaia di grandi incendi sono scoppiati nelle foreste canadesi, bruciando oltre 6 milioni di acri e causando un diffuso deterioramento della qualità dell’aria in gran parte del Canada e degli Stati Uniti tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.

 

Secondo i dati satellitari, per la terza volta nel 2023, l’estensione del ghiaccio marino antartico ha raggiunto un valore mensile minimo record per questo periodo dell’anno, con una media di 8,8 milioni di km2, Il C3S ha fatto notare che «Era di 1,8 milioni di km2 (17%) al di sotto della media 1991-2020 di maggio.  E stato più umido della media su gran parte dell’Europa meridionale e nell’ovest dell’Islanda; forti precipitazioni hanno provocato inondazioni in Italia e nei Balcani occidentali».

 

Gli scienziati polari chiedono un’urgente intensificazione della ricerca nazionale e internazionale e delle capacità di osservazione in vista del rapido cambiamento dell’Artico e dell’Antartide: «Il ghiaccio marino si sta riducendo a livello globale a un ritmo senza precedenti, con gravi implicazioni non solo per gli ambienti e gli abitanti polari della Terra, ma anche per il tempo e il clima globali. In particolare, dal 2016 il ghiaccio marino antartico è diminuito a un tasso non osservato dall’inizio delle registrazioni satellitari negli anni ’70, un fenomeno che preoccupa la comunità scientifica e che attualmente non è ben compreso».

 

Dopo una pausa di 4 anni dovuta all’epidemia di Covid-19, più di 60 esperti provenienti da 41 istituzioni e 14 paesi hanno partecipato ai meeting annuali dello Scientific Committee on Antarctic Research/Climate and Cryosphere Sea ice Working Group e dell’Arctic Sea Ice Working Group . Entrambi i gruppi sono affiliati al World Climate Research Programme co-sponsorizzato dalla Wmo L’evento è stato ospitato dall’ Alfred-Wegener-Institut ist das Helmholtz-Zentrum für Polar- und Meeresforschun (AWI) e ha coinciso con il meeting consultivo della NATO ospitato dalla Finlandia a Helsinki. Il Segretario Generale della Wmo, Petteri Taalas, ha sottolineato «Il ruolo centrale dell’Antartide nel sistema climatico globale e l’importanza della riduzione delle emissioni di gas serra». La Dichiarazione conclusiva di Helsinki sui cambiamenti climatici in Antartide ha evidenziato «Le implicazioni globali del cambiamento climatico e la necessità di un’azione urgente per proteggere l’Antartide».

 

Il minimo storiv co dell’estensione del ghiaccio marino antartico raggiunto nel febbraio 2023, dopo i precedenti minimi record di febbraio 2017 e 2022, «Suscita gravi preoccupazioni per il cambiamento nello stato del ghiaccio marino antartico all’interno del più ampio sistema terrestre. Anche ora che si avvicina la metà dell’inverno, l’estensione del ghiaccio marino antartico rimane a valori min imi record.Nel 2022, per la prima volta nel dato osservativo, il ghiaccio terrestre antartico ha subito una perdita significativa. Quindi, alcune regioni costiere sono ora prive di ghiaccio dove quese condizioni non erano mai state osservate prima – fanno notare gli scienziati – Le osservazioni di nuove strumentazioni autonome indicano un aumento dei contributi delle interazioni oceano-ghiaccio marino-atmosfera, come lo smorzamento delle onde e la rottura del ghiaccio, nel rimodellare il ghiaccio marino antartico».

 

Il 2023 ha anche continuato lo schema di minimi bassi di ghiaccio marino artico. Gli ultimi 16 anni (2007-2022) sono i 16 anni più bassi nel dato satellitare di 44 anni: «Una notevole area libera dai ghiacci si è aperta vicino al Polo Nord nel luglio 2022 ed è persistita per diverse settimane. In questa regione, negli ultimi anni, il ghiaccio marino più sottile e meno compatto ha continuato a sostituire il ghiaccio più vecchio e più spesso».

 

Per colmare le lacune informative in entrambe le zone polari di ghiaccio marino, gli scienziati polari hanno richiesto osservatori e ricerche a lungo termine ed evidenziato che «La progettazione e il coordinamento multinazionali sono necessari per ottimizzare le osservazioni sul campo e la sintesi della ricerca, nonché per fornire risultati solidi e di grande impatto. Questi forniranno informazioni per aumentare la nostra conoscenza collettiva dei processi del sistema Terra. Dovrebbero esserci maggiori collaborazioni di osservazione del modello climatico attraverso la standardizzazione delle misurazioni del ghiaccio marino, la standardizzazione della rappresentazione dei dati e la creazione di variabili climatiche essenziali [ECV] del ghiaccio marino, insieme a ECV dell’oceano e dell’atmosfera».

 

La Wmo  avverte che tutto quanto sta succedendo «E’ un segnale minaccioso che il cambiamento climatico continuerà ad accelerare, i livelli di gas serra che intrappolano il calore hanno raggiunto nuovi record». A maggio, i livelli di anidride carbonica misurati all’osservatorio Mauna Loa della NOAA alle Hawaii hanno raggiunto il picco di 424 parti per milione, Si tratta di un aumento di 3,0 ppm rispetto a maggio 2022. continuando una costante ascesa che non si vedeva da milioni di anni. Mauna Loa è la stazione di monitoraggio di riferimento nella rete Global Atmosphere Watch dwlla Wmo che dice: «I livelli di anidride carbonica sono ora superiori di oltre il 50% rispetto a prima dell’inizio dell’era industriale. I risultati sono particolarmente preoccupanti, dato che la vita della CO2 nell’atmosfera dura per molti decenni, impegnando così il pianeta a un futuro riscaldamento».

 

La Wmo metterà insieme le misurazioni delle stazioni di tutto il mondo per pubblicare il 2023 Greenhouse Gas Bulletin in vista della Conferenza Onu sui cambiamenti climatici, la COP28Unfccc che si terrà a fine anno negli Emirati Arabi Uniti.

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