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ISSUE 370

I simboli del riciclo: una guida per riconoscerli

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I simboli del riciclo: una guida per riconoscerli

Riciclare correttamente i materiali che abbiamo in casa è ormai un requisito fondamentale affinché in tutte le città possa essere implementato un sistema di raccolta differenziata che sia effettivamente efficace e in linea con gli obiettivi Europei e internazionali in materia di sostenibilità. In quest’ottica, esistono piccoli simboli sui packaging dei prodotti che ci consentono di fare la raccolta differenziata in maniera corretta, anche se ancora troppo spesso non vengono consultati oppure non se ne conosce il significato. Ma, quindi, quali sono?

 

A che cosa servono i simboli del riciclo 

 

Introdotti prima dalla Commissione Europea nel 1977 e ripresi poi in Italia dal Decreto Ronchi del 1997, i loghi del riciclo rappresentano un essenziale strumento per i cittadini per capire e imparare come differenziare ogni contenitore. Il principale problema che cercano di risolvere riguarda il fatto che molto spesso le città e i comuni che gestiscono la raccolta differenziata stabiliscono le proprie norme specifiche sul riciclo. L’introduzione di questi simboli univoci permette così di sapere che tipo di riciclo è previsto per ogni materiale, indicando sempre lo stesso significato a prescindere dall’azienda locale che si occupa della raccolta differenziata.

 

La tabella completa dei simboli per riciclare correttamente 

 

Per fare correttamente la raccolta differenziata, diventa quindi necessario scoprire quali sono questi simboli del riciclo e qual è il loro significato. Tra i principali troviamo:

 

  1. Il simbolo con le tre frecce che si susseguono – Nastro di Moebius - indica gli imballaggi o le confezioni realizzati con materiali riciclabili (simbolo nero) o riciclati (simbolo verde con percentuale al centro per indicare quantità riciclata o tipologia di plastica riciclata)

  2. Le due frecce verdi a forma di cerchio testimoniano la responsabilità del produttore e l’efficiente gestione del sistema di recupero e riciclo degli imballaggi

  3. L’uomo che butta i rifiuti nel cestino rappresenta un incoraggiamento a non disperderli nell’ambiente

  4. Il marchio FSC viene posto sui prodotti contenenti legno che proviene da foreste gestite in modo sostenibile

  5. Il logo RAEE è rappresentato da un cestino sbarrato per indicare che i rifiuti elettronici devono essere smaltiti in appositi contenitori

 

Inoltre, all’interno del Nastro di Moebius, possono essere inseriti dei codici identificativi di riciclaggio, collegati a diversi tipi di materiali. Per esempio, i codici da 1 a 7 indicano che il rifiuto deve essere smaltito nel contenitore della plastica. Secondo lo stesso ragionamento, poi a una sequenza di numeri corrisponde quindi un materiale specifico, sia questo carta, metallo o vetro.

 

Gli errori più comuni e i consigli per evitarli 

 

Esistono alcuni errori abbastanza comuni nella gestione della raccolta differenziata, ma bastano semplici gesti per risolverli:

 

  • Gli scontrini non vanno buttati nel contenitore della carta ma nell’indifferenziata, in quanto composti da carte termiche non riciclabili.

  • Il sacchetto di plastica utilizzato come contenitore dei rifiuti di carta deve essere buttato nell’apposito cestino, una volta svuotato il suo contenuto all’interno del contenitore per carta e cartone.

  • I fazzoletti di carta non vanno buttati nel contenitore della plastica in quanto anti spappolo: se sporchi di resti di alimenti, vanno nell’umido; se sporchi di altro, nell’indifferenziata.

  • Gli imballaggi unti o con residui di cibo come i cartoni della pizza vanno buttati nel contenitore dell’organico.

  • Evitare il più possibile di lasciare i rifiuti di carta all’esterno, per fare in modo che non siano esposti ad agenti atmosferici, come la pioggia, che potrebbero degradarli prima ancora che vengano immessi nella filiera del riciclo.

  • Non tutto il vetro è riciclabile e soprattutto, prima di essere buttato, dovrebbe essere lavato. Tra i rifiuti indifferenziati prodotti con questo materiale – e quindi non da buttare nel contenitore del vetro – troviamo pezzi di finestre, lampadine, flaconi di medicinali, oggetti in ceramica.

  • La plastica da riciclare deve essere schiacciata, svuotata e pulita.

  • Una particolare attenzione va verso i rifiuti ingombrati, elettrici e speciali per i quali esiste uno speciale processo di smaltimento, regolato dai Comuni.

 

Elena Parodi

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