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ISSUE 372

SiciliAmbiente, a San Vito Lo Capo il festival che coniuga ambiente e diritti umani

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SiciliAmbiente, a San Vito Lo Capo il festival che coniuga ambiente e diritti umani

Dal 2009 a San Vito Lo Capo il festival diretto dal regista Antonio Bellia porta nelle spiagge trapanesi film, documentari e animazioni che parlano di temi ambientali. Insieme a dibattiti e mostre fotografiche. “In questi anni abbiamo assistito alla trasformazione della percezione” dice Antonio Bellia.

 

“Da qualche tempo SiciliAmbiente è entrato a far parte del Green Film Network, l’associazione internazionale di festival cinematografici ambientali che è stata fondata per supportare il lavoro di registi di documentari internazionali e promuovere film che sensibilizzano sui temi ambientali. La scelta del Green Film Network è di avere un solo festival per ogni Paese ma l’Italia è una piacevole eccezione, perché oltre allo storico CinemAmbiente di Torino ci siamo anche noi”.

 

L’aneddoto raccontato da Antonio Bellia, direttore artistico di SiciliAmbiente e regista (nel 2018 ha vinto il Nastro D’Argento per il miglior docu-film con “La corsa de L’Ora”), sintetizza bene la particolarità di SiciliAmbiente, il festival legato all’ambiente, alla sostenibilità e ai diritti umani che si tiene dal 2009 a San Vito Lo Capo, in uno dei luoghi più belli della Sicilia. Dal 17 luglio e fino al 22 luglio prenderà il via la 15esima edizione di SiciliAmbiente: sulle splendide spiagge della provincia trapanese verranno proiettati lungometraggi di finzione, documentari, cortometraggi e animazioni, insieme a incontri, tavole rotonde e mostre fotografiche.

 

Il festival si aprirà con un dibattito sulla crisi climatica, che vedrà la partecipazione di Francesco Fasiolo, caporedattore presso il gruppo editoriale Gedi: lo spunto di partenza sarà un servizio realizzato da Repubblica sulla recente alluvione dell’Emilia Romagna. “Vogliamo discutere insieme del ruolo del giornalismo su come viene percepito e raccontato l’ambiente – spiega Bellia – Trovo surreale che si parli solo dei disastri provocati dalla crisi climatica, e quasi mai delle cause, per poi tornare a mettere il tema nel dimenticatoio e tirarlo fuori soltanto al prossimo disastro. Dal nostro punto di vista, invece, la crisi climatica tocca da tempo molti dei film in concorso: magari non è il tema centrale delle opere ma alla fine ritorna sempre”.

 

Il programma 2023 di SiciliAmbiente è ricchissimo di novità, tra anteprime italiane e regionali: si va da “Plastic Fantastic”, di Isa Willinger, un documentario che è una riflessione sulla grandissima quantità di plastica presente in ogni luogo che ci circonda, a “La scelta”, di Carlo A. Bachshmidt, che racconta le ragioni dell’opposizione del movimento No Tav alla linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione, fino al film “Le otto montagne” che, così come il libro da cui è tratto, ha avuto un successo straordinario nel raccontare l’amicizia ad alta quota tra due persone diverse e simili allo stesso tempo. Per il programma completo si può consultare il sito di SiciliAmbiente.

 

A SiciliAmbiente tutela dell’ambiente e diritti umani vanno insieme

 

Il festival diretto da Antonio Bellia, e con la direzione organizzativa di Sheila Melosu, nasce come dicevamo nel 2009, quando ancora non si parlava in maniera così diffusa di ambiente. “Non si parlava neppure di sviluppo sostenibile – osserva Bellia – la vera innovazione di SiciliAmbiente è stata quella, siamo stati tra i primi a mettere insieme ambiente e diritti umani. Ciò nasce da una mia fissazione, anche perché ho fatto parte per dieci anni del comitato sviluppo sostenibile dell’Unesco. È stato bellissimo in questi anni la trasformazione della percezione: all’inizio nessuno ci capiva, oggi sono le stesse organizzazioni ambientaliste a parlare di diritti umani. Per questo sin dall’inizio SiciliAmbiente ha messo insieme Greenpeace e Amnesty International: entrambe le ong assegnano un premio specifico e molto spesso si ritrovano a giudicare gli stessi film”.

 

Da anni SiciliAmbiente riceve riconoscimenti importanti in ambito della sostenibilità. Ad esempio è stato più volte vincitore del premio Cultura in Verde del Forum Compraverde/Buygreen dato alla migliore iniziativa culturale “green” in Italia. Ma il festival siciliano prova a fare ogni anno qualcosa in più, tentando soprattutto di coinvolgere le persone che vivono o che vengono a visitare San Vito Lo Capo, uno dei più rinomati luoghi turistici della Sicilia: dalle letture in spiaggia, accompagnate da un aperitivo a base di alimenti biologici e a chilometro zero, alle escursioni e ai laboratori per bambine e bambini.

 

“Il festival è cresciuto molto – riconosce ancora il direttore artistico di SiciliAmbiente – Siamo partiti da una sala e pochi partner ma la nostra forza è sempre stata la rete. Durante i giorni del festival abbiamo a disposizione due sale e mettiamo in campo tantissime iniziative collaterali. Più in generale lavoriamo tutto l’anno e sempre più spesso con le scuole. Insomma, siamo cresciuti tanto sia come dimensione che come diffusione”.

 

San Vito Lo Capo, il cuore di SiciliAmbiente

 

Un innegabile sostegno alla diffusione di SiciliAmbiente l’ha data la scelta dei luoghi: San Vito Lo Capo è una delle più zone costiere più famose e apprezzate della Sicilia, con le enormi distese di sabbia e il mare limpidissimo. Chiunque arrivi, che sia per presentare i propri lavori o per assistere a qualche proiezione o dibattito, non fa che innamorarsene. E allora vale la pena chiedersi qual è stata la logica che ha portato all’individuazione della città trapanese. Una domanda che poniamo direttamente al fondatore di SiciliAmbiente Antonio Bellia.

 

“A San Vito ci venivo sin da ragazzino ma c’è un obiettivo più oggettivo: qui si è riusciti a fermare la costruzione della strada verso lo Zingaro, una mobilitazione che ha portato poi alla realizzazione della riserva naturale. Quella è stata una delle prime battaglie ambientaliste in Sicilia. Oggi San Vito è circondata da aree naturali protette ed è una città che aspira a diventare capitale del turismo ma senza tutela dell’ambiente e diritti umani è impossibile”.

 

A promuovere il festival, poi, è lo stesso Comune, insieme alla Demetra Produzioni e l’associazione culturale Cantiere 7, mentre il progetto è sostenuto con i fondi “Otto per Mille della Chiesa Valdese” e realizzato grazie al contributo della Regione Siciliana – Sicilia Film Commission e della Direzione Generale Cinema del Ministero delle Cultura realizzato in collaborazione con Amnesty International Italia, Greenpeace Italia e AAMOD. 

 

Tutti i premi SiciliAmbiente sono inoltre finanziati da Arpa Sicilia, con cui il rapporto cresce ogni anno e che quest’anno, in autunno, porterà il festival nelle scuole. “Il tentativo è quello di crescere anche questo punto di vista, cioè rivolgerci alle nuove generazioni e coinvolgerle sui temi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite” conclude Antonio Bellia.

 

Andrea Turco

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