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ISSUE 384

Come fare della lotta al cambiamento climatico un’opportunità di crescita e profitto

rinnovabili.it

Come fare della lotta al cambiamento climatico un’opportunità di crescita e profitto

Il testo è stato pubblicato originariamente sul blog del World Economic Forum

 

L’incertezza economica, l’altalena dei prezzi energetici e le tensioni geopolitiche degli ultimi due anni sono state travolgenti. Così tanto che il bisogno di agire con maggiore forza per il clima e la sostenibilità è stato messo in discussione e si è iniziato a rivalutare alcuni progetti e policy in aree come l’eolico offshore, la mobilità elettrica, i target climatici.  

 

Nonostante ciò, resta fondamentale che le aziende considerino l’azione per il clima e le strategie di decarbonizzazione non come ostacolo al profitto, ma come opportunità. Una ricerca di McKinsey ha evidenziato che integrare solidi principi ESG nelle strategie di crescita porta a performance superiori alla media in termini di crescita, profittabilità e ritorno per gli investitori. Un lavoro sugli ESG fatto come si deve può diventare un catalizzatore di innovazione, efficienza, risparmi, business: può aiutare a entrare in nuovi mercati, attrarre i consumatori più consapevoli e rafforzare la resilienza a lungo termine. 

 

Schneider Electric è un esempio di questo percorso. Integrando il tema ESG in tutto ciò che facciamo e prendendo ambiziosi impegni di sostenibilità, abbiamo prodotto un impatto positivo a lungo termine per le comunità in cui operiamo, e ottenuto ricavi record. Inoltre, estendiamo questo approccio anche al di fuori della nostra operatività, lavorando con clienti, partner e altri soggetti per ridurre anche le loro emissioni. 

 

Mentre ci muoviamo su questo terreno incerto, vediamo varie aree che presentano l’opportunità di agire per il clima e al contempo migliorare il bilancio aziendale.  

 

L’allineamento delle normative in Unione Europea: il potenziale di trasformazione della direttiva CSRD 

 

La nuova direttiva Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) dell’Unione Europea rivoluziona il modo in cui si devono riportare i dati di sostenibilità, richiedendo ad entità europee e entità non europee che hanno un fatturato significativo in UE un reporting condotto sulla base di standard ESG onnicomprensivi. La direttiva mira a standardizzare le pratiche di reporting, ottenendo chiarezza e trasparenza per investitori e stakeholder. Inoltre, eleva l’importanza dei report non finanziari allo stesso livello di quella dei report finanziari. 

 

La direttiva CSRD può stimolare lo sviluppo di programmi innovativi come Energize, una collaborazione tra aziende farmaceutiche globali nata per coinvolgere centinaia di fornitori nella decarbonizzazione della value chain del settore. Il programma fa leva sulla vasta scala dell’industria farmaceutica per stimolare un cambiamento a livello di sistema. 

 

Nell’insieme, la CSRD rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza e per l’azione rivolta alla sostenibilità nell’Unione Europea, che va consolidata ulteriormente con un costante dialogo tra mondo imprenditoriale e politica. Le aziende devono adottare questo reporting completo, dimostrare i reali progressi fatti e contribuire attivamente alla sostenibilità delle imprese e alla promozione dell’ambiente. L’adozione della direttiva metterà in luce l’importanza dell’efficienza energetica come leva chiave per consentire alle aziende di ridurre le loro emissioni di anidride carbonica. 

 

Il potere dell’efficienza energetica per la stabilità delle imprese

 

Dare priorità alla stabilità dell’impresa è cruciale nella ricerca di sostenibilità. Per raggiungere gli obiettivi fissati al 2050 dobbiamo implementare tecnologie efficienti e pulite a un tasso di azione da 3 a 5 volte più rapido di quanto avviene oggi. Misure dal lato dell’offerta – relative a come l’energia è generata – sono una parte essenziale del percorso e la rapida espansione delle rinnovabili negli ultimi anni è uno sviluppo che è certamente benvenuto.

 

Ma il lato della domanda, ovvero come si consuma l’energia, è almeno altrettanto importante e abbiamo a disposizione una gran quantità di tecnologie per arrivare a un’efficienza molto più elevata.  Prendiamo i risultati di una ricerca che abbiamo condotto con lo studio di progettazione WSP. E’ emerso che installare soluzioni per la digitalizzazione di edificio e per la gestione dell’energia in strutture per uffici già esistenti potrebbe ridurre le emissioni operative di CO2 fino al 42%, con un payback dell’investimento in meno di tre anni. Non solo: sostituire tecnologie di riscaldamento alimentate da fonti fossili con alternative elettriche e installare microgrid che sfruttano energie rinnovabili prodotte in locale può portare a un’ulteriore riduzione del 28% delle emissioni operative. 

 

A parte il tema dei costi e delle emissioni, una maggiore efficienza energetica aiuta le organizzazioni a proteggersi da picchi nei costi dell’energia come quelli che abbiamo visto in Europa e altrove. Pertanto, impegnarsi per questo non è “solo” responsabilità nei confronti dell’ambiente, è anche un imperativo strategico dal punto di vista finanziario e del business. 

 

L’avvento del prosumer 

 

La combinazione di elettrificazione e digitalizzazione – che possiamo chiamare “Elettricità 4.0” – ha anche portato alla nuova era del prosumer: aziende e famiglie sono allo stesso tempo consumatori e produttori di energia che ottengono da fonti rinnovabili come impianti solari o eolici. Per le aziende i vantaggi sono evidenti. Generare e accumulare energia sul posto è uno scudo contro le fluttuazioni dei prezzi e l’instabilità della rete, e può abbassare la bolletta, specie se a questo si associa l’utilizzo di software per ottimizzare operatività e utilizzo. 

 

Sebbene i costi di investimento in partenza possano essere un deterrente, i modelli di microgrids-as-a-service possono ridurre le spese iniziali e fornire un percorso di risparmio continuo. Le microgrid consentono alle aziende di controllare le fonti di energia elettrica, migliorando la resilienza durante i periodi di picco con prezzi all’ingrosso volatili. Questa flessibilità consente di prendere decisioni finanziarie consapevoli e strategiche.

 

Questa transizione non è solo un passo, è un salto verso l’allineamento della produzione di energia alla strategia aziendale. Diventare prosumer è una mentalità trasformativa per le aziende, che abbracciano l’opportunità di ridurre l’impronta ambientale e di controllare il proprio “destino” energetico. 

 

Assumersi questo ruolo significa sostenibilità, resilienza e prudenza finanziaria, nel quadro delle sfide di un panorama energetico in continua evoluzione. Il futuro appartiene a coloro che usano saggiamente e producono in modo intelligente l’energia.

 

Innovare per elettrificare 

 

Per i settori nei quali è più difficile abbattere le emissioni, come quello chimico, dell’acciaio e del cemento, le microgrid e l’efficienza energetica non bastano: servono altre soluzioni innovative. È qui che entra in gioco l’elettrificazione, ovvero la sostituzione delle tecnologie che utilizzano combustibili fossili con quelle che funzionano a elettricità.

 

L’elettrificazione va oltre la riduzione delle emissioni: è un’opportunità per le industrie di adottare tecnologie all’avanguardia e di abbandonare le fonti fossili. In questo modo si riduce l’impatto ambientale e si aggiorna la tecnologia adottata, garantendosi prestazioni operative costanti e massima efficienza.

 

L’innovazione e l’elettrificazione dei processi invita a rivoluzionare le industrie, a implementare le soluzioni esistenti su larga scala e a spingersi oltre i confini dell’innovazione. Questo approccio avvicina a un futuro a zero emissioni, sblocca la crescita economica, facilita la creazione di posti di lavoro e la costruzione di un mondo sostenibile e tecnologicamente avanzato.

 

In mezzo a tutte le incertezze che viviamo, può essere difficile capire su cosa concentrarsi. Ma il cambiamento climatico è, in ultima analisi, la sfida più grande che l’umanità si trova ad affrontare oggi e non si può semplicemente rinunciare all’azione ambientale. Abbiamo bisogno di un cambiamento di prospettiva. Dobbiamo vedere le sfide come opportunità per l’innovazione e la crescita, per la redditività e per la creazione del futuro più luminoso e sostenibile che tutti vogliamo per le imprese, per la società e per il pianeta.

 

Gwenaelle Avice-Huet
Executive Vice President, Europe Operations di Schneider Electric  

 

 

Photo: Floriane Vita su Unsplash

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