A Bruxelles, la sostenibilità prende forma. E prende per mano.

Bruxelles, ExpoTextile Recycling – Prima edizione. Una scommessa, certo. Ma anche una promessa mantenuta: quella di dare finalmente un luogo fisico e simbolico a chi, da anni, lavora nel silenzio per rigenerare l’industria tessile. Insieme.

 

Noi di ESO RECYCLING c’eravamo. E non da spettatori.

 

Siamo tornati a casa con molte più strette di mano di quante potessimo immaginare. Con nuove relazioni da coltivare. Con la consapevolezza che non basta “fare bene da soli”, ma è necessario “fare meglio insieme”. È stato un momento speciale, in cui le distanze si sono accorciate: tra competitor, tra mondi apparentemente lontani, tra chi è già parte della filiera e chi si affaccia adesso. Una vera e propria alleanza europea del fare.

 

Molti ci conoscevano già, qualcuno ci aveva incontrato a Copenaghen, al Gobal Fashion Summit dello scorso anno. Ma moltissimi, per la prima volta, si sono fermati incuriositi davanti al nostro lavoro. Ed è stato lì che è successa la magia: l’attenzione si è trasformata in dialogo, il dialogo in ascolto reciproco. E l’ascolto, finalmente, in azione.

 

Abbiamo parlato non solo di processi e materiali, ma di persone. Di lavoratori e lavoratrici che ogni giorno fanno funzionare i nostri impianti, i nostri uffici, la nostra filiera. Di imprenditori che scelgono la strada più lunga — quella dell’etica — pur di non lasciare a terra i valori.

 

Abbiamo raccontato ciò che ci guida ogni giorno: un’industria che si prende cura, non solo che produce. Che guarda al rifiuto non come un problema da smaltire, ma come una risorsa da valorizzare. Che è disposta a cambiare, se questo significa salvaguardare il futuro.

 

L’Europa del riciclo ha un volto nuovo.

 

ExpoTextile è stata anche l’occasione per sentire l’Europa meno distante. Più viva. Una rete che si costruisce dalle fiere come questa, ma che si rafforza solo se abbiamo il coraggio di metterci tutti in discussione. Anche quando si è concorrenti. Soprattutto allora.

 

Siamo tornati da Bruxelles con l’idea chiara che l’innovazione non è più sufficiente, se non è accompagnata da un cambiamento culturale. Che non basta un progetto pilota, serve una rotta comune. E che ogni contatto fatto in quei giorni è un seme: sta a noi ora continuare ad annaffiarlo.

 

Questa prima edizione è stata solo l’inizio. Ma già da ora possiamo dirlo: la scommessa è vinta. Non solo da chi ha organizzato, ma da tutti quelli che, come noi, hanno creduto che la sostenibilità sia un lavoro collettivo. E quotidiano.

 

Ci vediamo alla prossima. Noi ci saremo. E, come sempre, ci metteremo la faccia. E le mani.

 

Nicolas Meletiou

Managing Director ESO RECYCLING

 

ENG

In Brussels, sustainability takes shape. And extends a hand.

Brussels, ExpoTextile Recycling – First edition. A gamble, yes. But also a promise kept: to finally offer a physical and symbolic space to those who, for years, have been working quietly to regenerate the textile industry. Together.

We at ESO RECYCLING were there. Not as bystanders.

We came home with far more handshakes than we ever expected. With new relationships to nurture. With the awareness that it’s not enough to “do well alone,” but that we must “do better together.” It was a special moment, where distances shrank: between competitors, between seemingly distant worlds, between those already in the supply chain and those just entering. A true European alliance of action.

Many people already knew us — some had met us in Portland, at last year’s global polymer convention. But many, for the first time, paused in front of our work. And that’s when the magic happened: attention became dialogue, dialogue became mutual understanding. And understanding, finally, turned into action.

We talked not only about processes and materials, but about people. About workers who run our plants and offices every day. About entrepreneurs who choose the longer path — the ethical one — rather than taking shortcuts.

We shared what drives us every day: an industry that cares, not just produces. One that sees waste not as a problem to dispose of, but as a resource to enhance. One that’s willing to change — if that means protecting the future.

Europe’s recycling industry has a new face.

ExpoTextile was also a chance to feel Europe a little closer. More alive. A network built at events like this, but one that only strengthens if we’re all willing to challenge ourselves. Even when we’re competitors. Especially then.

We returned from Brussels with a clear idea: innovation is no longer enough without cultural change. A pilot project is no longer sufficient — we need a shared direction. And every contact we made during those days is a seed: it’s up to us now to nurture it.

This first edition was just the beginning. But we can already say it: the bet was won. Not only by the organizers, but by everyone who, like us, believes that sustainability is a collective, daily effort.

We’ll be there for the next edition. Always showing up — with our hands, our voices, and our values.