La Newsletter di ESO
ISSUE 418

Accordi di Parigi: siamo ancora in corsa? Proposto un nuovo sistema per capirlo

Quando supereremo i +1,5 °C di riscaldamento globale? È tempo di rivedere gli standard per valutare se stiamo aderendo agli Accordi di Parigi.

focus.it

Accordi di Parigi: siamo ancora in corsa? Proposto un nuovo sistema per capirlo

Nel 2015, quando con gli Accordi di Parigi il mondo stabilì di limitare il riscaldamento globale a una soglia ben al di sotto dei + 2 °C, e preferibilmente entro il + 1,5 °C rispetto all'era pre-industriale, il giorno di raggiungimento di questo limite sembrava ancora lontano. A distanza di 10 anni sappiamo che non è così: nel 2024 questa linea rossa è stata - seppur temporaneamente - varcata.

 

Le stime dell'IPCC prevedevano il superamento degli Accordi di Parigi, da calcolare sulla temperatura media globale di 20 anni, tra il 2030 e il 2035. Ma in base a una nuova analisi del Wegener Center and Institute of Physics dell'Università di Graz, in Austria, potremmo eccedere stabilmente i +1,5 °C di riscaldamento globale "già nel 2028, con un intervallo di deviazione standard di più/meno due anni".

 

Misurazioni più precise. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Communications Earth & Environment, si basa su un nuovo sistema di rilevazione dei dati sulle temperature globali che si ritiene abbia un'attendibilità assai più elevata rispetto a quelli finora usati, e che potrebbe fornire nuovi strumenti per verificare quanto siamo in linea con gli obiettivi degli Accordi di Parigi e per meglio implementarli.

 

Ci sbagliavamo (per difetto). Finora, per monitorare l'aumento della temperatura globale si faceva riferimento alla temperatura dei primi metri di acqua marina registrata attraverso boe alla deriva, e non alla temperatura dell'aria sopra alla superficie dell'acqua. Ciò comportava un certo grado di incertezza, che i ricercatori dell'Università austriaca hanno corretto. «I dati a nostra disposizione mostrano un aumento del 6% della temperatura globale dell'aria superficiale rispetto al monitoraggio convenzionale» spiega Gottfried Kirchengast, ricercatore climatico che ha firmato il nuovo lavoro.

 

Sulla base di questo, gli scienziati hanno compilato un nuovo registro delle temperature per il periodo 1850-2024, integrato da previsioni fino al 2034 e scenari fino al 2050.

 

Attribuzione di responsabilità. Gli autori della ricerca affermano che il nuovo sistema di riferimento «permette di distinguere l'aumento della temperatura indotto dall'uomo da specifici fenomeni climatici come El Niño e altre fluttuazioni naturali, e di prevedere la temperatura media annuale di qualsiasi anno in corso, come ad esempio quella del 2025».

 

Precisiamo. Gli scienziati ritengono che questa raffinazione di misure insieme alla velocità con cui aumenta il riscaldamento globale creino una base per valutare in modo del tutto nuovo la conformità agli Accordi di Parigi. Importante per la loro attuazione politica e giuridica.

 

A complemento dell'Accordo, propongono che oltre all'obiettivo del limite del riscaldamento a +1,5 °C si definisca con fermezza la formula "ben al di sotto di +1,7 °C" al posto della precedente, imprecisa "ben al di sotto di 2 °C". E di redigere una scala di valutazione formata da 4 categorie per giudicare l'attuazione degli Accordi di Parigi: a che punto siamo? 1) Stiamo aderendo e siamo sotto i +1,5 °C; 2) siamo ben al di sotto dei + 2°C; 3) siamo pericolosamente vicini a +2 °C; 4) siamo sopra i +2 °C. 

 

Elisabetta Intini

 

Photo: freepik.com

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