La Newsletter di ESO
ISSUE 418

Perché la Giornata mondiale dell’ambiente chiama in causa anche la finanza

La Giornata mondiale dell’ambiente dev’essere un promemoria anche per la finanza, che finora ha sostenuto settori deleteri per il Pianeta

valori.it

Perché la Giornata mondiale dell’ambiente chiama in causa anche la finanza

È di nuovo il 5 giugno, una data che le Nazioni Unite hanno scelto come Giornata mondiale dell’ambiente. Una ricorrenza che non passa inosservata, considerata l’incredibile quantità e varietà di eventi, appuntamenti, festival, campagne di sensibilizzazione. Tutte iniziative necessarie e ben accette, purché contribuiscano a un reale cambio di passo. 

 

Giornata mondiale dell’ambiente: storia, obiettivi e tema 2025

 

Se oggi è usuale sentir parlare della tutela del Pianeta, non si poteva dire altrettanto a dicembre 1972, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite scelse il 5 giugno per celebrare la Giornata mondiale dell’ambiente. La data corrispondeva all’inizio della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano, tenutasi pochi mesi prima. Nello stesso periodo nasceva il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep). La prima edizione si tenne l’anno successivo, con lo slogan Only one Earth (solo una Terra). Di anno in anno, infatti, la ricorrenza è stata dedicata a un tema specifico, con l’obiettivo di consolidare la consapevolezza collettiva. Oggi la Giornata mondiale dell’ambiente riscuote una partecipazione enorme e trasversale, con migliaia di eventi di ogni genere in oltre 150 Paesi.

 

L’argomento di quest’anno è la lotta contro l’inquinamento da plastica. Un’emergenza tanto acclarata quanto lontanissima da una soluzione. Le Nazioni Unite riferiscono che la produzione globale di plastica si aggira attorno ai 430 milioni di tonnellate all’anno: per i due terzi è destinata a prodotti con un ciclo di vita brevissimo, come gli imballaggi e gli articoli monouso. Il riciclo è un rimedio molto parziale, perché si stima che risulti economicamente percorribile soltanto per il 21% del totale della plastica. E la percentuale che ad oggi viene effettivamente riciclata si ferma al 9%. Anche di questo si discuterà ad agosto, nella città svizzera di Ginevra, nel tentativo di riprendere le fila dei negoziati – rivelatisi finora fallimentari – per un Trattato globale sull’inquinamento da plastica.

 

Finanza e ambiente: le responsabilità dalla plastica al clima

 

L’industria della plastica è così fiorente anche perché è alimentata dai finanziamenti delle banche. Esiste uno strumento, chiamato Plastic Banks Tracker, che cerca di capire se e quanto 20 grandi istituti di credito abbiano maturato consapevolezza su questo tema e abbiano elaborato policy specifiche. Anche per via della severa metodologia applicata, il risultato è desolante: su una scala da zero a cento, la tedesca Pro Credit Group spicca – si fa per dire – con 56 punti. Segue, a quota 36, l’olandese Ing Group. Tutte le altre sono al di sotto degli 8 punti.

 

D’altra parte, la plastica è un derivato dei combustibili fossili, settore a cui le sessanta maggiori banche internazionali hanno elargito la vertiginosa cifra di 6.900 miliardi di dollari dal 2016 al 2023. Vale a dire dopo la firma dell’Accordo di Parigi sul clima. A rivelarlo è Banking on Climate Chaos, lo studio più completo e autorevole sul tema. Altrettanto pesanti le responsabilità dei fondi di investimento che continuano a detenere i titoli fossili nei propri portafogli. In alcuni casi, nemmeno l’attributo Esg (che dovrebbe contraddistinguere l’attenzione ad ambiente, società e governance) è una garanzia.

 

Insomma, le molteplici crisi ambientali a cui assistiamo sono così imponenti anche perché i grandi attori finanziari non hanno fatto nulla per risolverle, preferendo gonfiare i propri profitti nel breve termine. Ben vengano dunque le iniziative di sensibilizzazione. Ben venga l’impegno individuale per mangiare, viaggiare, vestirsi, abitare in modo più sostenibile. Per un cambiamento di sistema, però, il contributo della finanza è indispensabile.

 

Valentina Neri

 

 

photo: jcomp on freepik.com

Torna alle notizie GOGREEN

Rassegna del 07 Giugno, 2025

11 di 16 della rassegna...

L’acqua è un bene pubblico e si difende con innovazione e competitività: ecco la nuova strategia Ue

open.online

E' il momento della responsabilità

solomodasostenibile.substack.com

Giornate Nazionali del Cicloturismo, con Fiab verso la rivoluzione delle due ruote

greenplanetnews.it

Giornata Mondiale dell’Ambiente 2025: #BeatPlasticPollution

wisesociety.it

Giornata mondiale dell’ambiente: voi con quale Ong state?

greenplanner.it

Giornata mondiale dell'ambiente: l'UE potrebbe centrare gli obiettivi climatici entro il 2030

focus.it

Perché la Giornata mondiale dell’ambiente chiama in causa anche la finanza

valori.it

5 giugno: celebriamo la giornata mondiale dell'ambiente

arpat.toscana.it

Accordi di Parigi: siamo ancora in corsa? Proposto un nuovo sistema per capirlo

focus.it

Global Fashion Summit 2025 - Barriers and Bridges Innovation. Capital. Courage. Incentives. Regulation

globalfashionsummit.com

ESO

Società Benefit arl

Via Giuseppe Ungaretti, 27 - I 20073 - OPERA - MI

Tel. (+39) 02.530.111 R.A. - Fax (+39) 02.530.11.209 - info@eso.it - www.eso.it


P.IVA IT 13288930152 - N. Iscr. Reg. delle Imprese di Milano 13288930152

REA 1636344 - Capitale sociale € 300.000,00


Iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali

Sezione Regione Lombardia - Iscrizione n° MI31797

Iscritto all’Albo Nazionale per il Trasporto Conto Terzi. - Iscrizione n° MI-0884798-E


© Copyright 2022 - All Rights Reserved

GOGREEN® è un marchio registrato di ESO - © 2022