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L'edizione 2025 della Giornata Mondiale dell'Ambiente accende i riflettori su una delle emergenze ambientali più pervasive e visibili del nostro tempo: l'inquinamento da plastica. Affinché la data fistituita dall'ONU possa trasformarsi in un potente catalizzatore di cambiamento è necessario agire.
Il 5 giugno si rinnova l’appuntamento globale con la Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita dalle Nazioni Unite per diffondere consapevolezza e promuovere azioni concrete a tutela del nostro Pianeta. Un’edizione, quella del 2025, con un focus tematico che ci riguarda da vicino: l’inquinamento da plastica.
In questa data simbolica, come ogni anno (almeno finché la ricorrenza sarà successiva al 5 giugno), viene inoltre comunicato l’Earth Overshoot Day ovverosia il giorno che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in un anno (che ricordiamolo, per il paese Italia, è stato il 6 maggio). Un monito che si fa sempre più urgente e che pone sotto accusa modelli di sviluppo e consumo non più sostenibili, spingendo verso un’accelerazione decisa della transizione verso l’economia circolare.
Un mare (e una terra) di plastica: il tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2025
L’edizione 2025 della Giornata Mondiale dell’Ambiente accende i riflettori su una delle emergenze ambientali più pervasive e visibili del nostro tempo: l’inquinamento da plastica. Ogni anno milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, mettendo a rischio la vita marina e contaminando la catena alimentare. Tra i più colpiti proprio il nostro Mediterraneo visto che sostanzialmente ha la forma di un lago sul quale si affacciano milioni di persone e che quindi raccoglie una densità maggiore di rifiuti. Tuttavia, come sottolineano le Nazioni Unite, il problema va ben oltre i nostri mari: le microplastiche, frammenti invisibili derivanti dalla degradazione di oggetti plastici più grandi o rilasciate da prodotti di uso quotidiano, hanno ormai invaso ogni angolo del Pianeta, dai suoli agricoli all’aria che respiriamo, fino ad essere rintracciate persino nel corpo umano.
La campagna di quest’anno, sotto l’egida dell’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), mira ad ispirare un’azione collettiva e trasformativa. L’invito è rivolto a governi, industrie, organizzazioni e singoli cittadini affinché adottino pratiche sostenibili capaci di guidare un cambiamento sistemico. Significativamente, la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2025 precede di due mesi un importante appuntamento internazionale: la ripresa dei negoziati per un trattato globale legalmente vincolante volto a porre fine all’inquinamento da plastica. Un segnale forte che sottolinea l’urgenza di passare dalle parole ai fatti.
La Repubblica di Corea – paese che ospiterà le celebrazioni globali di questa edizione – si è distinto per aver implementato strategie avanzate nella lotta ai rifiuti plastici, dimostrando un impegno concreto verso la sostenibilità ambientale.
Quando è l’Earth Overshoot Day 2025: il giorno del debito ecologico
In una coincidenza non casuale, ma non per questo meno simbolica e allarmante, il 5 giugno è tradizionalmente anche il giorno nel quale Global Footprint Network comunica la data dell’Earth Overshoot Day globale. Questo indicatore misura il momento in cui la domanda di risorse e servizi ecologici da parte dell’umanità supera la capacità della Terra di rigenerare tali risorse in quell’anno. In altre parole, da quel giorno in poi, iniziamo a “consumare il futuro”, intaccando il capitale naturale che spetterebbe alle generazioni future e accumulando un debito ecologico sempre più pesante.
Il calcolo si basa sul confronto tra l’impronta ecologica dell’umanità (la nostra domanda di risorse) e la biocapacità globale (la capacità del pianeta di rigenerarle e assorbire i nostri scarti, come le emissioni di CO2). Negli ultimi decenni, questa data si è progressivamente anticipata nel corso dell’anno, un segnale inequivocabile della crescente pressione che esercitiamo sugli ecosistemi. Se nel 1970 l’Overshoot Day cadeva il 23 dicembre, negli ultimi anni si è assestato, a livello globale, tra luglio e agosto.
L’Italia, purtroppo, non brilla in questa classifica: l’Italian Overshoot Day per il 2025 è caduto il 6 maggio, con un anticipo di ben tredici giorni rispetto al 2024 (quando era il 19 maggio anche se in gran parte l’anticipazione è stata dovuta a ricalcolo, come abbiamo spiegato nello speciale di maggio). Ciò significa che, se tutti gli abitanti della terra consumassero come un cittadino italiano medio, avremmo bisogno delle risorse prodotte da quasi tre pianeti Terra (circa 2,9 secondo i calcoli del Global Footprint Network). Un dato che, seppur influenzato in parte da affinamenti nei metodi di calcolo, evidenzia una mancata inversione di tendenza nel nostro fabbisogno di risorse, nonostante gli sforzi dichiarati verso la sostenibilità.
Quando è l’Earth Overshoot Day 2025
Il recente annuncio del Global Footprint Network e della York University ha fissato l’Earth Overshoot Day 2025 globale per il 24 luglio. Questa data, che indica l’esaurimento del budget annuale di risorse naturali da parte dell’umanità, è anticipata di otto giorni rispetto al 2024. Tale anticipo è dovuto principalmente a una revisione della capacità di assorbimento di CO₂ degli oceani (per sette giorni) e a lievi variazioni nell’impronta ecologica e nella biocapacità (per un giorno). Consumiamo risorse come se avessimo 1,8 pianeti, accumulando un debito ecologico di 22 anni.
Economia circolare: la chiave per spostare la data e alleggerire il pianeta
Di fronte a queste sfide interconnesse – l’inquinamento da plastica e l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali – l’economia circolare emerge non solo come una visione auspicabile, ma come una necessità strategica e un insieme di soluzioni concrete. Contrapponendosi al modello lineare del “prendi-produci-usa-getta”, l’economia circolare si fonda sui principi di riduzione, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e dei prodotti, mantenendoli in vita e nel ciclo economico il più a lungo possibile.
Le correlazioni con i temi della Giornata Mondiale dell’Ambiente e dell’Earth Overshoot Day sono evidenti e profonde:
lotta all’inquinamento da plastica. Un approccio circolare alla plastica implica una drastica riduzione della produzione di plastica vergine, privilegiando il riciclo e il riutilizzo. Significa progettare imballaggi e prodotti affinché siano facilmente riutilizzabili, riducibili o in alternativa riciclabili o compostabili, sviluppare sistemi di raccolta e riciclo più efficienti e promuovere modelli di consumo basati sulla riduzione degli imballaggi monouso (ad esempio, sistemi di ricarica, prodotti sfusi, cauzioni). L’eco-design diventa cruciale: pensare fin dall’inizio a come un prodotto, una volta terminata la sua funzione primaria, possa essere reimmesso nel ciclo produttivo o degradarsi senza danni ambientali.
riduzione dell’impronta ecologica. Estendendo la vita utile dei prodotti, riducendo la necessità di estrarre nuove materie prime e minimizzando i rifiuti, l’economia circolare contribuisce direttamente a diminuire la nostra impronta ecologica.Ciò significa consumare meno risorse naturali, ridurre le emissioni di gas serra associate ai processi produttivi e di smaltimento e preservare la biodiversità minacciata dall’espansione delle attività estrattive e dall’inquinamento.Secondo alcune stime, l’economia circolare potrebbe contribuire ad una significativa riduzione delle emissioni di gas serra.
nuovi modelli di business e innovazione. La transizione verso un’economia circolare stimola l’innovazione, la creazione di nuovi modelli di business (come il prodotto come servizio, la condivisione, la riparazione su larga scala) e la nascita di nuovi posti di lavoro nel settore della gestione dei rifiuti, del riciclo, della rigenerazione e della manutenzione.
verso un consumo più consapevole. L’economia circolare promuove anche un cambiamento culturale, incoraggiando i consumatori a fare scelte più consapevoli, a preferire prodotti durevoli e riparabili, a valorizzare il riuso e a vedere i “rifiuti” come risorse.
Oltre la Giornata: un impegno quotidiano per un futuro sostenibile
La Giornata Mondiale dell’Ambiente e l’Earth Overshoot Day non devono rimanere mere ricorrenze o dati statistici, ma devono trasformarsi in potenti catalizzatori di cambiamento. Ci devono infatti ricordare che non c’è più tempo da perdere: è il momento di agire, insieme, per “guarire” il nostro Pianeta e costruire un’economia che funzioni per le persone e per l’ambiente.
La sfida è globale, ma la responsabilità è anche individuale e collettiva.
Cosa possiamo fare, nel concreto per celebrare davvero questa giornata?
Ridurre il consumo di plastica monouso: preferire borracce riutilizzabili, borse per la spesa in tessuto, contenitori durevoli. Scegliere prodotti con meno imballaggi o con imballaggi riciclati e riciclabili.
Fare la raccolta differenziata con attenzione: informarsi sulle corrette modalità di conferimento dei rifiuti nel proprio comune per massimizzare il riciclo.
Scegliere prodotti durevoli e riparabili: investire in oggetti di qualità pensati per durare nel tempo e informarsi sulla possibilità di ripararli prima di sostituirli. Supportare le aziende che offrono servizi di riparazione.
Adottare pratiche di riuso: dare una seconda vita agli oggetti, donare ciò che non serve più, acquistare usato, divenire volontari, almeno mezza giornata al mese, in un repair cafè.
Privilegiare la mobilità sostenibile: utilizzare i mezzi pubblici, la bicicletta o camminare quando possibile e favorire lo smart working se rivestiamo ruoli decisionali.
Ridurre gli sprechi alimentari: pianificare la spesa, conservare correttamente gli alimenti e riutilizzare gli avanzi.
Informarsi e sensibilizzare: approfondire le tematiche ambientali e condividere le conoscenze con amici e familiari. Sostenere le organizzazioni che lavorano per la tutela dell’ambiente.
Letizia Palmisano
Rassegna del 07 Giugno, 2025 |
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