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Rassegna del 27 Luglio 2017
    

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Il valore naturale e culturale di tutta Italia per la prima volta in un’unica mappa


Ispra: «L’Italia è senza dubbio un Paese in cui natura e cultura offrono esempi di straordinario valore»

«L’Italia è senza dubbio un Paese in cui natura e cultura offrono esempi di straordinario valore, presenti un po’ ovunque sul territorio. Ciò che la rende quasi unica è la combinazione e la compenetrazione di tali manifestazioni, in alcuni luoghi così strettamente connesse da rendere difficile l’attribuzione di un bene all’una o all’altra categoria». Come suggerisce l’introduzione con la quale Emi Morroni apre la Carta del Valore Naturalistico-Culturale d’Italia, realizzata dall’Ispra per rappresentare congiuntamente le componenti naturalistiche e culturali che rendono celebre il nostro Paese ovunque nel mondo, la straordinaria «coesistenza di caratteri naturali, creazioni umane e da ciò che nel corso dei secoli le popolazioni hanno tramandato come tradizioni e saperi antichi» si riassume nel nostro paesaggio.

Come rappresentare compiutamente questa ricchezza? Il lavoro dell’Ispra, appena pubblicato, è inedito e prezioso. Per quanto riguarda la carta del Valore naturale, l’Ispra osserva che «il 36% del territorio italiano risulta avere Valore naturale “alto” e “molto alto”; se si considera anche il valore “medio” la percentuale sale al 53% ; il restante 47% del territorio italiano è caratterizzato dalle classi di valore “basso” e “molto basso”». Per quanto riguarda invece il Valore culturale, risulta che «il 35% del territorio nazionale ricade nelle classi di valore “alto” e “molto alto”; la percentuale sale al 66% se si considera anche la classe di valore “medio”, tra l’altro la più diffusa sul territorio raggiungendo, da sola, la percentuale del 31%. Le classi di valore “basso” e “molto basso” interessano il 34% della superficie italiana».

Infine, la sintesi tra Valore naturale e Valore culturale è espressa dal Valore naturalistico-culturale: se ne ottiene che «il 31% del territorio è caratterizzato dalle classi di valore “alto” e “molto alto”; si raggiunge il 55% del territorio considerando anche il valore “medio”, mentre le classi di valore “basso” e “molto basso” interessano il 45% del territorio».

Fonte: Greenreport.it, 7 luglio 2017




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