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Rassegna del 24 Gennaio 2019
    

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"Quanta natura abbiamo distrutto in 10 anni", #10yearschallenge guarda all'ambiente


La versione ambientalista del gioco social che mette a confronto le immagini 2009-2019. Per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'emergenza dei cambiamenti climatici

MENO rughe ma più ghiacci. E' l'effetto del tempo che passa, dei cui effetti dovremmo preoccuparci tutti. Ma non su noi stessi. Il gioco social #10yearschallenge sposta l'attenzione dall'uomo alla natura, invitando a postare fotoconfronti 2009-2019 che rendano l'idea di com'era il nostro Pianeta piuttosto che condividere selfie per misurare il grado del nostro invecchiamento. Così, alle immagini delle star su Facebook e Instagram, si sono aggiunti anche i ritratti dell'Antartide ieri e oggi, l'Amazzonia spazzata via dalla deforestazione, il deserto del Sahara che avanza.

Wwf e Greenpeace sono in pole position per la diffusione delle immagini che dimostrano gli effetti del clima che cambia. Ma in tanti, noti e meno noti, hanno accettato la sfida e si sono appassionati alla causa: "E' questo l'unico 10yearschallenge di cui vi dovreste preoccupare". E' dell'attore e regista Guillaume Canet, tra gli altri, la foto postata su Instagram per ricordare lo scioglimento dei ghiacci (2008-2018).

"Questa #10yearschallenge mostra che l'uomo ha distrutto tantissima natura, ma che siamo ancora in tempo per vincere la sfida contro l'estinzione", avverte il Wwf. A farne le spese sono fauna e flora, Oceani e circoli polari.

"L'elefante africano è il più grosso mammifero al mondo e le sue zanne d'avorio possono arrivare fino a 2-3 metri di lunghezza. In 10 anni, il commercio dell'avorio è diventato sempre più devastante: sono 144mila gli elefanti africani che abbiamo perso tra il 2007 e il 2014 e una delle prime cause di morte per questi straordinari mammiferi è proprio il bracconaggio", spiega l'associazione.

"L'Africa è anche terra di rinoceronti, animali imponenti che rischiano di scomparire per sempre a causa del terribile commercio di corni. Solo in Sud Africa, in 10 anni sono stati più di 4mila i rinoceronti uccisi e, dal 2007 al 2016, il bracconaggio al rinoceronte è aumentato del 9000%", avvertono gli ambientalisti.

Non va meglio per il re degli animali. "In soli 21 anni (3 generazioni per l'animale), il mondo ha perso il 42% dei leoni che popolavano il continente africano. Secondo le stime dell'Iucn è probabile che in Africa sopravvivano meno di 20mila leoni, poiché negli ultimi decenni questi grandi felini si sono estinti in ben 12 Paesi subsahariani - spiega il Wwf - A minacciare ogni giorno la vita del leone sono la caccia delle popolazioni locali, il bracconaggio e il commercio illegale di chi lo considera un trofeo".

"Alla terribile minaccia della caccia e del bracconaggio, per queste tre specie simbolo, si aggiungono deforestazione, aumento della popolazione umana ed estensione dell'agricoltura, elementi che rendono sempre più inagibili i loro habitat", conclude l'associazione.

 

Fonte: Repubblica, 18 gennaio 2019




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Rassegna del 24 Gennaio 2019
 
8 di 24 della rassegna...
    
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