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Riciclo: H&M punta all’economia circolare per accelerare il progresso e l’innovazione
Come la maggior parte dei settori, anche il business della moda si basa su un modello lineare take, make, use, dispose, in cui le risorse naturali vengono estratte, convertite in prodotti ed infine scartate. Questo approccio oltre a non considera i limiti planetari naturali, è estremamente dispendioso.
Per invertire la tendenza di costante crescita del consumo di risorse propria dell’economia lineare alcuni marchi si stanno avvicinando a un nuovo modello di sviluppo di economia circolare. Tra questi c’è il marchio H&M, il cui impegno è di diventare "100% circolare e rinnovabile". E per avvicinarsi all’obiettivo, anche quest’anno, ha indetto il Global Change Award 2018, un concorso da 1 milione di euro per stimolare la ricerca di nuovi approcci circolari all'abbigliamento.
La competizione conferma l’ambiziosa missione di trasformare l'intera industria della moda, in cui le risorse rimangono in uso il più a lungo possibile, prima di essere recuperate e rigenerate in nuovi prodotti e materiali. "Passare alla piena circolarità sarà la chiave del nostro futuro successo", afferma Cecilia Strömblad Brännsten, Circular Economy Lead per H&M.
"Per realizzare questo cambiamento sistemico per l'industria tessile dobbiamo accelerare le innovazioni circolari e abbiamo bisogno di collaborazione all'interno e tra le industrie. E per rendere effettiva una visione circolare al 100%, il che significa che avremo un approccio circolare al modo in cui i prodotti sono realizzati e utilizzati coprendo l'intera catena del valore, dalla progettazione alla vendita, per l'uso dei prodotti e il riciclo degli stessi”.
Ma in che modo le migliori idee sono supportate e ridimensionate a un livello in cui abbiano un impatto significativo? Per coprire questa fase H&M ha creato CO:LAB, un fondo per il venture capital per investire nelle più promettenti start-up. Queste tipologie di aziende devono crescere e velocemente.
Alcune stime suggeriscono che il tasso di riciclo degli indumenti dopo l'uso potrebbe essere inferiore allo 0,1%, come stimato dal rapporto New Textiles Economy della Ellen MacArthur Foundation, pubblicato lo scorso mese. Fonte: ORIZZONTENERGIA, 23 gennaio 2018
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