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Se non sprechi paghi meno Tari


Se non sprechi paghi meno Tari

Se bar, ristoranti, negozi alimentari cedono l’invenduto a favore di enti di beneficenza, hanno diritto a ottenere una riduzione della Tari fino al 20%. E intanto a Milano si sconta la Tari anche ai negozi che sono rimasti chiusi durante il lockdown

Se sei virtuoso con l’ambiente potresti pagare meno tasse. È quanto si potrebbe prospettare nella gestione delle tasse. Un sogno per molti.

Ma qualcosa si sta già muovendo in questo senso. Per esempio, se non sprechi paghi meno Tari. Lo prevedono gli sgravi fiscali introdotti dalla legge Gadda per gli esercizi commerciali che producono o distribuiscono beni alimentari, quali bar, ristoranti, mense, e che cedono a titolo gratuito prodotti derivanti dalla propria attività a persone indigenti o a enti di beneficenza hanno diritto a ottenere una riduzione della Tari fino al 20%.

Lo sgravio è in proporzione alla quantità di cibo recuperato. Per poterne usufruire le imprese dovranno presentare al proprio Comune una dichiarazione contenente la stima delle quantità che intendono donare e l’indicazione delle organizzazioni alla quale le eccedenze di cibo saranno consegnate, insieme alle autocertificazioni rese dai soggetti che ricevono i prodotti, attestanti la loro qualifica di Onlus.

Lo sconto sarà applicato a conguaglio nell’anno successivo. Secondo alcune stime, un ristorante potrebbe arrivare risparmiare fino a 600 euro, mentre un supermercato addirittura a 1.500 euro.

Intanto, sempre a proposito di Tari, il Consiglio Comunale sta valutando di applicare uno sconto del 25% sulla parte variabile della Tari riservato alle imprese e ai negozi rimasti chiusi durante il lockdown.

Certo, qui il si parla di un altro tipo di problema che però ha avuto una ricaduta sull’ambiente in termini di produzione dei rifiuti.

Lo sgravio previsto dal Comune di Milano si traduce in 10 milioni di euro di spesa per il Comune sul conto economico della Tari. Risorse che in parte saranno recuperate grazie alla ripartizione dei proventi e dei risparmi dello smaltimento tra Comune ea Amsa, come previsto da una recente delibera Arera, introdotta dall’autorithy di controllo sui rifiuti per far fronte agli effetti dell’emergenza Covid-19.

Restano in essere le agevolazioni già presenti nel 2019, per un controvalore di 6 milioni di euro. Il conto complessivo della Tari, previsto per il 2020, è di 298 milioni di euro.

Importo che stando ai dati ufficializzati dal Comune si è ridotto per il quarto anno consecutivo. Una minor attività di raccolta rifiuti, l’incremento delle superfici delle unità immobiliari del 2020 rispetto al 2019 e l’attività di recupero evasione hanno consentito risparmi per 4 milioni di euro, che costituiscono una parte dei 10 milioni necessari per gli sgravi. Gli altri 6 milioni mancanti saranno finanziate in tre annualità a partire dal 2021.

Il Comune di Milano sconta la Tari

Sconto del 40% sulla parte variabile della Tari riservato alle attività chiuse durante il lockdown: è la misura varata dal Consiglio comunale che si rivolge al 70% delle utenze non domestiche della città, tra cui, musei, biblioteche, nidi, scuole dell’infanzia, primarie, secondarie e II grado paritarie, ma anche cinema e teatri, e poi imprese, negozi e pubblici esercizi, attività artigiane, bar e ristoranti.

Il provvedimento comprende anche un azzeramento della Tarig (la tassa sui rifiuti giornalieri) per le nuove occupazioni di suolo pubblico destinate ai dehor di bar e ristoranti fino alla fine dell’anno (come già previsto per la Cosap).

Il conto complessivo della Tari, previsto per il 2020, è di 298 milioni di euro. Importo che si è ridotto per il quarto anno consecutivo.

Una minor attività di raccolta rifiuti, l’incremento delle superfici delle unità immobiliari del 2020 rispetto al 2019 e l’attività di recupero evasione hanno consentito risparmi tali da prevedere in parte il recupero degli sgravi varati dal Consiglio comunale.

 

M.Cristina Ceresa




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