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ISSUE 308

Rifiuti nello spazio: dal 2025 via al progetto di pulizia dell agenzia europea

biopianeta.it

Rifiuti nello spazio: dal 2025 via al progetto di pulizia dell agenzia europea

Molto spesso vi parliamo di come l’uomo non abbia mai focalizzato realmente le conseguenze dei propri comportamenti scellerati. Lasciare la propria bottiglia d’acqua sulla sabbia non è un gesto fine a se stesso. La plastica finirà in mare e contribuirà a suo modo alla questione inquinamento. La contestualizzazione di questo discorso è sempre “terrena”, e dunque relativa al nostro Pianeta. Non tutti però sanno che attorno alla Terra orbita un quantitativo di rifiuti spaziali davvero imponente.

 

Questi non hanno affatto origine naturale: sono infatti generati dall’attività antropica. La sostenibilità è un concetto che ha trovato da pochissimo tempo una tangenza con questo campo. I rifiuti spaziali vanno eliminati, e l’uomo finalmente se ne è reso conto.

 

Prima che sia troppo tardi

 

Elon Musk in questo è stato un vero apripista: il suo progetto SpaceX ha infatti inaugurato da poco la logica della riduzione degli sprechi di materiali utilizzati per le missioni nello spazio aperto. Prima di ciò i rifiuti spaziali erano all’ordine del giorno: una qualunque cosa inutile e non funzionale veniva rilasciata ed abbondonata senza molte remore.

 

Oggi però i numeri sono preoccupanti: parliamo di circa seimila frammenti della grandezza di più di un centimetro. Sotto questa grandezza standard, il numero aumenta esponenzialmente: decine di milioni di minuscoli resti di apparecchiature umane fluttuano nell’atmosfera terrestre.

 

Di fatto dunque quello dei rifiuti spaziali non è un tema da sottovalutare. Lo ha capito perfettamente l’ESA (Agenzia Spaziale Europea): ha infatti appena siglato un accordo da più di 80 milioni di euro con ClearSpace SA, start-up con sede a Losanna che opera nel campo.

 

Consci dello scempio che abbiamo permesso sulla Terra, non vorremmo mai trovarci di fronte ad una scena apocalittica come quella rappresentata da un quantitativo di rifiuti spaziali esagerato. La missione prenderà il via nel 2025 con il nome di ClearSpace-1: l’obiettivo è quello di raccogliere la parte superiore dell’adattatore VESPA, utilizzato assieme al lanciatore Vega in un lancio effettuato nel 2013.

 

Guglielmo Allochis

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