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ISSUE 308

Riscaldamento: il centralizzato conviene! Ecco 10 regole per risparmiare sui termosifoni

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Riscaldamento: il centralizzato conviene! Ecco 10 regole per risparmiare sui termosifoni

I consigli degli esperti per tagliare i costi economici e ambientali del riscaldamento, a partire dall’uso delle valvole.

 

Come risparmiare sul riscaldamento di caloriferi e termosifoni? La prima sorpresa di questo decalogo è che il riscaldamento condominiale fa risparmiare: «Da quando sono state introdotte le valvole termostatiche», spiega Ettore Guerriero, dell‘Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr-Iia, «è sensibilmente più conveniente il riscaldamento centralizzato, mentre l’autonomo ormai conviene solo per le seconde case». Cade dunque il pregiudizio che sia economicamente ed ecologicamente vantaggioso il riscaldamento autonomo.

 

Ma come usare le valvole per ottenere questo vantaggio?

 

1) Abbassandole al massimo quando usciamo al mattino, o se lasciamo la casa per un week end o una vacanza, per poi rialzarle al ritorno, abbattiamo molto il costo dei consumi e ci resta solo il costo della manutenzione della caldaia, diviso tra i condomini. Questa è la situazione ideale – spiega Guerriero – perché la caldaia comune non deve partire da zero ad ogni accensione: mantiene un regime fisso perché nel condominio ci sarà sempre qualcuno che tiene acceso, e dunque la caldaia consuma di meno perché ha sempre un minimo di utilizzo. Al contrario, se sei autonomo e ti stacchi, oltre al costo iniziale della caldaia e alla sua costosa manutenzione (che attenzione: è obbligatoria, proprio perché non farla ci fa consumare, e spendere, di più) le poche accensioni richiedono uno sforzo maggiore, e alla lunga rendono poco conveniente il rendimento.

 

2) Come conseguenza, è sbagliato lasciare le valvole a un regime basso (diciamo al punto 1) se la casa rimane vuota anche solo mezza giornata. «Conviene spegnere del tutto: si risparmia di più e la casa si riscalderà velocemente una volta rialzate le valvole: si tratta di aspettare poche decine di minuti. Lasciando al 2, invece, va a finire che paghiamo anche per la normale dispersione di calore dai muri e dalle finestre mentre non ci siamo. Fare tutto questo comporta «un risparmio sensibile: se si usa il riscaldamento dalle 7 di sera in poi, e al mattino, conviene comunque il condominiale perché il rendimento dell’autonomo è sempre inferiore. Questa è una diretta conseguenza dell’obbligo delle valvole, perché si calcolano solo le calorie consumate».

 

Le regole di buon senso generale

 

3) Usiamo una centralina intelligente, che imposti una temperatura fissa per l’appartamento, o, meglio, per la zona giorno e la zona notte, in modo da non dover fare la spola da termosifone a termosifone: cosa che alla lunga, per pigrizia, poi non si fa.

 

4) Apriamo sempre le imposte al mattino, lasciando che la luce entri in tutte le stanze, aprendo tapparelle e tende: la luce naturale aiuta a riscaldare l’appartamento. Facciamo prendere aria alla casa nelle ore più calde della giornata, se possibile, e per non più di 15 minuti. Non copriamo i termosifoni con i panni umidi o con mensole che non siano almeno a 30 centimetri di distanza.

 

5) Schermiamo sempre invece le finestre con tapparelle e tende durante la notte: piccolo trucco che evita buona parte della dispersione.

 

Le regole dell’Enea

 

Manutenzione impianti: altra regola base per capire come risparmiare sul riscaldamento di caloriferi e termosifoni. «È la regola numero uno in termini di sicurezza, risparmio e attenzione all’ambiente – scrive l’Enea – tra le sue regole per risparmiare sul riscaldamento –. Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, con filtri puliti e senza incrostazioni di calcare».

 

2) Controllo temperatura ambienti
Si deve «controllare la temperatura degli ambienti», perché una casa con temperature oltre i 22 gradi non è solo contro la legge, ma è anche «uno spreco», che notoriamente «nuoce alla salute». (Le alte temperature interne influiscono sugli aspetti della salute umana, con le prove più evidenti sulle malattie respiratorie, gestione del diabete e sintomi schizofrenici e demenza di base, come ha riportato di recente l’Associazione Culturale Pediatri sulla propria pagina Facebook). La normativa prevede una temperatura fino a 22 gradi, ma 19 gradi sono sufficienti a garantire il comfort necessario. «Ogni grado in più – spiega l’Enea – comporta consumi di energia significativi, con conseguente aggravio in bolletta».

 

3) Ore di accensione
«In un’abitazione efficiente, il calore che le strutture accumulano quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di comfort anche nel periodo di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da un massimo di 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia)».

 

4) Un aiutino ai Termosifoni
«È opportuno – scrive l’Enea – inserire un pannello riflettente tra parete e termosifone, specie nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno» e dunque a compiere un piccolo passo avanti e capire come risparmiare sul riscaldamento di caloriferi e termisifoni.

 

5) Check up dell’immobile
Chiaro che un cappotto alle mura e le finestre con doppi vetri e ben isolate possono fare la parte del leone. Fate valutare da un tecnico il grado di efficienza dell’immobile, per capire gli interventi più convenienti per contenere consumi e costi. Allo stesso modo, è sempre opportuno valutare la sostituzione della vecchia caldaia con nuovi generatori di calore dal rendimento più elevato. Anche per questo la normativa prevede che le nuove caldaie installate siano “a condensazione” o “a pompe di calore ad alta efficienza”. Sono disponibili anche caldaie abbinate a impianti solari termici per scaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia elettrica. Tra l’altro, anche per questi interventi è possibile usufruire degli sgravi fiscali del 50 e del 65%.

 

Michela Dell'Amico

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