La Newsletter di ESO
ISSUE 336

UE: rapporto sugli impianti e le tecnologie di riciclo dei rifiuti tessili

arpat.toscana.it

UE: rapporto sugli impianti e le tecnologie di riciclo dei rifiuti tessili

Un report europeo sugli impianti e le tecnologie di riciclaggio dei rifiuti tessili in cui la Commissione evidenzia anche la loro efficacia ambientale

 

Il rapporto, voluto dalla Commissione europea impegnata nel definire la strategia europea per il tessile sostenibile, mostra come il riciclaggio nel settore tessile - moda possa avvenire attraverso diverse metodologie: riciclo meccanico, chimico e termico. Ciascun metodo applica tecnologie specifiche, utilizza fonti diverse e determina vari impatti sull'ambiente.

 

La Commissione in questo studio ha voluto anche analizzare gli aspetti economici e ambientali delle tecnologie di riciclaggio identificate. La valutazione ambientale non è al momento facile da fare in quanto la maggiore parte degli indumenti non sono realizzati per essere riciclati e questo influenza molto l’intero processo. Vi è inoltre la necessità di valutare tutti gli aspetti della catena
produttiva che incidono sull'impatto ambientale del singolo processo di riciclo.

 

In ogni caso lo studio afferma che, al momento, il riciclo meccanico risulta tra quelli a minore impatto ambientale mentre su altre tecnologie, come quella termica, sono necessari approfondimenti; di certo l’innovazione e la ricerca avanzano e stanno mettendo in evidenza vantaggi ambientali anche per altre tipologie di processi di riciclagggio.

 

Per questo il rapporto fornisce anche alcune tabelle di marcia, indicando le tecnologie di riciclo quasi pronte o pronte per essere utilizzate in larga scala a livello industriale nell'Unione Europea (UE) e indica, per le quelle in fase di sviluppo, raccomandazioni per potenziali iniziative di supporto.

 

Il rapporto si conclude con l’analisi del quadro normativo UE esistente e l’identificazione di soluzioni politiche (per esempio iniziative di regolamentazione, standard europei sui materiali riciclabili ecc) per il superamento delle barriere esistenti o potenziali all’ingresso sul mercato.

 

Nel nostro Paese, dal primo gennaio 2022 è obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti tessili, anche se, a livello europeo, non sono stati ancora stabiliti gli obiettivi di riutilizzo e riciclaggio di questa tipologia di rifiuti. Obiettivi che dovranno essere definiti dalla Commissione entro il dicembre 2024, in base a quanto stabilito dalla direttiva 2018/851.

 

L’Italia ha giocato quindi d’anticipo, rendendo la raccolta dei rifiuti tessili obbligatoria prima di quanto stabilito dalla stessa UE. Ora la sfida da affrontare è proprio quella della realizzazione degli impianti di riciclaggio dei rifiuti tessili.

 

Un aiuto economico potrà venire dal PNRR, infatti il Ministero della Transizione Ecologica, MiTE, ha stanziato 1,500 Mld di euro per l’obiettivo “migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolare” e in particolare per la misura: “realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti”.

 

La redditività economica del riciclaggio di tessuti e indumenti usati dipende dalle condizioni nazionali e internazionali, perché le raccolte sono organizzate a livello locale/regionale/nazionale, ma il riciclaggio può basarsi su un'infrastruttura sovranazionale.

 

Partendo in anticipo e con una certa esperienza nel riciclo, l’Italia potrebbe affermarsi in questo settore, anche  a livello globale, ma deve creare un sistema in grado di garantire un riciclaggio efficace e di qualità su scala industriale, superando molti limiti attualmente presenti. Come evidenziato dallo studio della Commissione il processo di riciclaggio delle fibre sintetiche, come il poliestere che è tra quelle più comunemente usate nell’abbigliamento, è un riciclaggio di tipo meccanico ma che per la maggior parte non utilizza fibre riciclate da indumenti post-consumo ma da altre fonti, soprattutto la plastica usata, per lo più usa e getta.

 

Anche il riciclaggio delle fibre naturali mostra alcuni limiti importanti, come accade con il cotone che spesso finisce vittima di un riciclaggio di tipo down-cycling. Le fibre naturali vengono recuperate principalmente attraverso il riciclaggio meccanico: i vestiti sono selezionati per colore, oltre che per materiale e fibre poi vengono triturati, macinati sfibrati, tagliati. Man mano che le fibre vengono accorciate, vengono indebolite e danneggiate e la loro proprietà, funzionalità e qualità si deteriorano, rendendo necessaria l'integrazione di fibre nuove e di alta qualità.

 

E' cosi che molte fibre riciclate non vengono utilizzate per la realizzazione di nuovi abiti ma per materiali isolanti, di pulizia industriale, oppure diventano tappetini da bagno, salviette industriali o tappetini assorbenti per l'olio, con un riciclaggio di “minore valore”, di bassa qualità, definito down cycling.

 

Questi processi di riciclo che non sono da tessile a tessile dovranno essere ridotti e nel tempo superati per puntare al riciclo di qualità dove le fibre vengono rimpiegate nella produzione di indumenti.

 

Jeans e magliette di cotone, secondo la Commissione europea, potrebbero rappresentare i prodotti pionieri del nuovo riciclo in questo percorso verso la sostenibilità e l’affermazione di un modello di economia circolare.

 

 

Photo: Q K

Torna alle notizie GOGREEN

Rassegna del 18 Febbraio, 2022

20 di 25 della rassegna...

Emergenza clima: ridurre le emissioni e adattarsi al clima che cambia

greenretail.news

Conviene rendere gratuito il trasporto pubblico?

qualenergia.it

Bonus idrico, dal 17 febbraio si può chiedere il rimborso online

affaritaliani.it

Siccità da Nord a Sud, quadro sempre più allarmante e non solo per agricoltura

affaritaliani.it

“L'Isola del vento”, l’ultima frontiera dell’abitare sostenibile

inabottle.it

Caro bollette, anche il legno come soluzione per contenere gli aumenti

lanuovaecologia.it

Produzione rifiuti in aumento nella Ue, meno discarica e più riciclo, dati Eurostat

fondazionesvilupposostenibile.org

Report CIC: nel 2020 cala la produzione di rifiuti

greencity.it

Green e digitali, le imprese scommettono sulla sostenibilità

repubblica.it

Oltre 100 nazioni si sono impegnate a proteggere gli oceani

lindipendente.online

È nata la prima comunità energetica rinnovabile in Lombardia

lindipendente.online

La riforma a metà del deposito su cauzione. Ecco a che punto siamo

economiacircolare.com

Coca Cola apre al riuso: “Entro il 2030 avremo il 25% di contenitori riutilizzabili”

economiacircolare.com

Finanza sostenibile: verso un miglioramento nella valutazione dei fattori Esg

biopianeta.it

Trasporti marittimi: la transizione ecologica è ancora lontana

valori.it

Artico: erosione coste potrebbe raddoppiare nel 2100

ansa.it

UE: rapporto sugli impianti e le tecnologie di riciclo dei rifiuti tessili

arpat.toscana.it

Più rinnovabili ed efficienza energetica per dipendere meno dal gas

fondazionesvilupposostenibile.org

Turismo, l’80% degli italiani torna a viaggiare, il 74% fa scelte sostenibili

ilsole24ore.com

ESO

Società Benefit arl

Via Giuseppe Ungaretti, 27 - I 20073 - OPERA - MI

Tel. (+39) 02.530.111 R.A. - Fax (+39) 02.530.11.209 - info@eso.it - www.eso.it


P.IVA IT 13288930152 - N. Iscr. Reg. delle Imprese di Milano 13288930152

REA 1636344 - Capitale sociale € 300.000,00


Iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali

Sezione Regione Lombardia - Iscrizione n° MI31797

Iscritto all’Albo Nazionale per il Trasporto Conto Terzi. - Iscrizione n° MI-0884798-E


© Copyright 2022 - All Rights Reserved

GOGREEN® è un marchio registrato di ESO - © 2022