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ISSUE 337

Sostanze tossiche negli smalti: saloni di bellezza più pericolosi delle discariche di rifiuti elettronici

repubblica.it

Sostanze tossiche negli smalti: saloni di bellezza più pericolosi delle discariche di rifiuti elettronici

Parrucchieri, estetisti, onicotecnici, chi lavora nei saloni di bellezza è esposto a un rischio professionale di tipo chimico, legato alle sostanze utilizzate nelle tinte e negli smalti. Uno studio canadese, condotto dall'Università di Toronto, ha messo in luce che in Canada estetisti e onicotecnici, ovvero gli operatori che si occupano della ricostruzione e decorazione delle unghie, sono esposti a diversi composti, associati talvolta a effetti negativi sulla vita, in particolare su quella riproduttiva. Secondo la ricerca canadese, l'impatto sugli estetisti sarebbe maggiore rispetto a quello su lavoratori appartenenti ad altre categorie, come per esempio chi si occupa dello smaltimento di rifiuti elettronici. L'indagine è pubblicata sulla rivista Environmental Science and Technology.

 

Livelli 30 volte più alti che a casa

 

Gli scienziati hanno analizzato la presenza dei composti nell'aria mediante dei campionatori posizionati in decine di saloni di bellezza a Toronto. Lo studio fornisce una delle prime valutazioni dell'esposizione a sostanze chimiche per chi si occupa di manicure e pedicure. I composti rintracciati nell'ambiente ad alti livelli sono numerosi: si tratta soprattutto di plastificanti, aggiunti agli smalti per aumentarne la flessibilità e la fluidità, e di sostanze note come ritardanti di fiamma, a effetto ignifugo. Per alcune di queste i livelli erano fino a 30 volte più alti rispetto a quelli cui siamo esposti normalmente a casa, come spiega la coautrice Miriam Diamond, e 10 volte maggiori di quelli cui sono soggetti i lavoratori che gestiscono i rifiuti elettronici. Gli autori ricordano che alcune molecole trovate sono state associate all'aumento del rischio di un tipo di cancro della tiroide, di endometriosi, di un aumento del volume uterino, di riduzione della fertilità nelle donne e della qualità dello sperma negli uomini.

 

Qualche sorpresa

 

Le sostanze a più alta concentrazione sospese in aria nei saloni di bellezza canadesi sono il dietilftalato, impiegato anche nei profumi, nelle vernici e negli adesivi, e il solvente ftalato di diisobutile - soggetto per esempio a restrizioni nell'Unione Europea. Se la presenza di alcune di queste molecole, come alcuni ftalati, era prevedibile, dato che utilizzati nei prodotti per la cura della persona, in altri casi la sorpresa è maggiore. Ci sono infatti anche 2 sostanze, in sigla Tcipp e Tcep, presenti ad alti livelli, che sono generalmente utilizzate per ridurre l'infiammabilità dei materiali, ma il cui uso in ambito cosmetico non era documentato.

 

Luci e ombre

 

Una buona notizia c'è. Uno degli ftalati, il plastificante diottilftalato (in sigla DEHP), vietato nei cosmetici secondo le leggi canadesi, è stato rintracciato a bassi livelli. "Il risultato è importante - chiarisce Diamond - perché mostra che l'attuale normativa per questo composto è applicata bene". Ci sono prove di possibili danni di questa sostanza sugli animali, sia sulla salute riproduttiva sia su altri organi. La Commissione Europea ne ha proibito l'utilizzo nei giocattoli e in altri prodotti destinati a un impiego negli ambienti chiusi. Il problema è che a oggi per la maggior parte di queste sostanze non esiste una regolamentazione esplicita, nella provincia dell'Ontario - la regione in cui si è svolto lo studio, la cui capitale è Toronto. Per altri composti ci sono già delle restrizioni oppure queste sono state proposte e ora sono in fase di valutazione. Pertanto, secondo i ricercatori, il governo dovrebbe porre sempre più attenzione a questo aspetto, per rendere più sicuri i prodotti utilizzati nei saloni di bellezza, in particolare negli smalti, sia per i lavoratori sia per i consumatori.

 

Pretendere la sicurezza

 

La Commissione Europea regolamenta nell'ambito della sicurezza sul lavoro e in particolare contro i rischi legati ad agenti chimici, in particolare con la direttiva 2019/1831 del 24 ottobre 2019 e precedenti. In Italia l'Inail ha recentemente fornito una guida, nell'ambito della campagna europea "Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose", per una corretta valutazione del rischio professionale di estetisti e acconciatori. Fra gli strumenti che abbiamo per difenderci ci sono ancora una volta le mascherine, protagoniste non solo della pandemia, ma che in generale rappresentano uno strumento fondamentale per molte categorie di lavoratori.

 

Viola Rita

 

 

Photo: spabielenda

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