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ISSUE
374
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biopianeta.it
Stiamo assistendo ormai quotidianamente a episodi che sono dovuti al cambiamento climatico e al riscaldamento globale. Il mondo ci sta lanciando dei messaggi chiarissimi, che faremmo bene a non ignorare. Eppure, continuiamo a violentare il pianeta, cementificando a volte in maniera selvaggia, quando invece sono evidenti i benefici che trarremmo tutti da avere maggiore “verde” nelle nostre città in luogo dell’asfalto.
“Là dove c’era l’erba oggi c’è una città” cantava, ormai moltissimi anni fa, Adriano Celentano ne “Il ragazzo della via Gluck”. Già diversi lustri fa il “molleggiato”, da sempre piuttosto attento a questi temi, avvertiva i pericoli di una cementificazione incontrollata dei nostri centri.
Qualcosa che non solo fa scempio del territorio, peggiorandolo sotto il profilo estetico, spesso. Ma che è un vero e proprio danno alla salute del pianeta, di tutti noi. Al benessere in generale. Eppure, le nostre città continuano a essere sempre di più della giungle d’asfalto. Quando invece, avere più verde in città al posto dell’asfalto sarebbe solo qualcosa di positivo per tutti noi. Ecco perché.
Perché servirebbe maggiore verde nelle nostre città
Avere delle superfici verdi, in luogo di lunghe, lunghissime, interminabili, strisce d’asfalto sarebbe solo di beneficio al pianeta e a tutti noi. Del resto, è piuttosto noto che le superfici assorbano il calore in maniera diversa. I marciapiedi, l’asfalto, per esempio, sprigionano molto più calore.
Nel corso di quest’estate 2023 abbiamo assistito ad almeno due clamorose ondate di calore, denominate “Cerbero” e “Caronte”. Un po’ ovunque, le temperature sono salite sopra i 40 gradi centigradi e in alcune zone interne anche assai vicine ai 50 gradi centigradi. Durante le ondate di calore l’energia solare viene assorbita e poi riflessa dalle superfici esposte al sole. Questo provoca un aumento sia della loro temperatura, sia dell’aria circostante.
E, ovviamente, una superficie asfaltata è nettamente più calda rispetto a una superficie verde. L’erba, infatti, assorbe meno calore rispetto ad altre superfici, grazie alla propria permeabilità e alla propria umidità. Ma, concretamente, di che differenze parliamo.
Prendiamo come esempio una temperatura esterna di 28 gradi centigradi, con il sole che picchia ininterrottamente nelle ore diurne. Ebbene, qualora ci dovessimo trovare in un luogo che ha come superficie dell’erba, la temperatura del suolo sarebbe di poco superiore ai 30 gradi, quindi tendenzialmente simile all’atmosfera. Cosa assai diversa (e inquietante) per i luoghi dove la superficie è in asfalto, con una temperatura del suolo di ben 53,6 gradi centigradi. C’è davvero poco da aggiungere…
Claudio Rossi
Photo: David Mark
Rassegna del 1 Sttembre, 2023 |
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