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ISSUE 381

Gestione del rischio: Il cambiamento climatico impone una nuova normativa

confagricoltura.it

Gestione del rischio: Il cambiamento climatico impone una nuova normativa

Tra le principali novità introdotte con la riforma della Politica agricola comune (PAC) in vigore dall’inizio di quest’anno, rientrano i piani strategici nazionali. In sintesi, spiega Confagricoltura, agli Stati membri è stato assegnato un margine di flessibilità operativa, in vista del raggiungimento degli obiettivi comuni fissati con la riforma, tenendo conto delle specifiche condizioni socio-economiche del settore agricolo.

 

Di recente, la Commissione europea ha licenziato un rapporto sulle scelte fatte a livello nazionale. Nel complesso, si legge nel documento, i piani strategici “hanno svolto un ruolo importante nel sostegno del reddito degli agricoltori, supportando al tempo stesso la transizione dell’agricoltura della UE verso un modello agricolo sostenibile nel periodo 2023-2027”. 

 

In particolare, evidenzia Confagricoltura, è stato messo in luce che la cosiddetta “condizionalità rafforzata” a tutela dell’ambiente e delle risorse naturali si applica sul 90% della superficie agricola utilizzata negli Stati membri. Sarà incentivato l’insediamento di 377mila giovani agricoltori. Al 35% dei terreni saranno assegnati i sostegni previsti per lo stoccaggio al suolo del carbonio e per la riduzione delle emissioni di protossido di azoto.

 

L’analisi svolta dalla Commissione evidenzia anche alcuni aspetti critici: in primo luogo, un limitato ricorso agli strumenti di gestione del rischio. “Occorre un livello di ambizione più elevato”, ha indicato l’Esecutivo di Bruxelles, a fronte della crescente frequenza di eventi climatici estremi.

 

La copertura dei danni provocati dal cambiamento climatico all’agricoltura è all’ordine del giorno in ambito europeo. Solo per ricordare gli interventi più recenti, la Commissione ha annunciato lo stanziamento di 51 milioni di euro, prelevati dalla riserva di crisi della PAC, a sostegno degli agricoltori greci e sloveni per le inondazioni che si sono registrate nei mesi di agosto e settembre.

 

In Francia, a causa delle inondazioni nel dipartimento Pas de Calais, il governo ha varato uno stanziamento straordinario di 80 milioni di euro per le imprese agricole, che andranno ad aggiungersi ai sostegni della legge sulle calamità naturali che ha una dotazione finanziaria annuale di 680 milioni di euro.

 

In Italia, l’attenzione è rivolta alle conseguenze della decisione ministeriale di ridurre dal 70 al 40% l’intervento pubblico sui costi delle polizze assicurative.

 

Confagricoltura è al lavoro affinché sia ripristinato il contributo pieno, scongiurando il rischio di una brusca contrazione del ricorso agli strumenti assicurativi.

 

Sullo sfondo - sostiene la Confederazione - è indispensabile e urgente anche una profonda riforma della normativa vigente in materia di indennizzo dei danni provocati da calamità naturali o eventi eccezionali (decreto legislativo n. 102 del 29 marzo 2004).

 

Per effetto del cambiamento climatico, la diffusione delle polizze assicurative, i tempi necessari per il ristoro dei danni e per la ripresa dell’attività produttiva negli Stati membri possono diventare fattori di vantaggio o svantaggio competitivo per le imprese agricole.

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