Assorbenti, pannoloni e pannolini usati avranno una nuova vita. Innovazione italiana e tecnologia americana insieme per trasformare la cellulosa riciclata in prodotti a base biologica
Nuova vita ai prodotti assorbenti per la persona. Grazie ad un accordo di partnership firmato tra Fater AHP-R e Kiverdi Inc., assorbenti, pannoloni e pannolini usati saranno utilizzati per la realizzazione di un processo che tramite gassificazione convertirà la cellulosa ricavata dal riciclo dei prodotti assorbenti usati, in prodotti a base biologica ad alto valore aggiunto.
Riciclare per recuperare bioplastiche
L’accordo raggiunto è parte del progetto EMBRACED, finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma Bio Based Industry Joint Undertaken parte di Horizon 2020, un consorzio internazionale di imprese che ha l’obiettivo di creare la tecnologia per convertire materie prime seconde provenienti dal riciclo di prodotti assorbenti per la persona usati in prodotti a base biologica come bioplastiche, fertilizzanti e prodotti chimici di alto valore.
Nello specifico, Fater AHP-R è la divisione di Fater Spa (joint venture paritetica tra Procter & Gamble e Gruppo Angelini), dedicata alla ricerca, sviluppo e commercializzazione del processo di riciclo dei prodotti assorbenti per la persona usati, mentre Kiverdi è una società americana leader nelle biotecnologie. L’accordo servirà a realizzare un processo che tramite gassificazione convertirà la cellulosa ricavata grazie alla tecnologia unica al mondo sviluppata da Fater su scala industriale di riciclo dei prodotti assorbenti per la persona usati, in prodotti a base biologica che potranno essere utilizzati per nutrire le piante e realizzare imballaggi biodegradabili e materiali per applicazioni mediche.
Pannolini usati? Sì, grazie
Giovanni Teodorani Fabbri, General Manager della Fater AHP-R la divisione dedicata alla sostenibilità ambientale della Fater Spa,spiega: «Crediamo fermamente nei principi dell’economia circolare. Questo progetto consentirà di ottenere chiari vantaggi ambientali come l’eliminazione dell’invio di questa tipologia di rifiuti in discarica o negli inceneritori ma anche economici, stimolando la competitività dei prodotti a base biologica rispetto a quelli a base fossile utilizzati in tutta Europa introducendo nuova materia prima nella catena del valore della bioeconomia, creando nuove opportunità di business per grandi aziende e piccole e medie imprese e promuovendo la trasformazione degli operatori che si occupano della gestione dei rifiuti in attori fondamentali dell’economia biologica e circolare».
«Ciò che intendiamo realizzare insieme – conferma Lisa Dyson, CEO di Kiverdi – è importante: lavoreremo per chiudere il ciclo delle materie prime e rendere più sostenibili le catene di approvvigionamento».
Fonte: Ambient&Ambienti, 20 febbraio 2018