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Rassegna del 27 Dicembre 2018
    

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Eventi estremi: in Australia il climate change fa danni


Secondo quanto rilevato dallo State of the Climate 2018, nel continente australiano gli eventi estremi dovuti al riscaldamento globale sono in atto, con temperature e oceani più caldi e incendi più violenti

A preoccupare gli autori del rapporto anche la concomitanza di eventi estremi che potrebbero verificarsi

In Australia gli eventi estremi dovuti al cambiamento climatico sono una realtà. Secondo il rapporto State of the Climate 2018, rilasciato da Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) e Bureau of Meteorology, l’Australia di oggi deve fare i conti con temperature più calde, incendi più violenti e l’innalzamento del livello dei mari, tutti effetti dovuti ai cambiamenti climatici. Secondo il rapporto, che viene pubblicato ogni due anni per misurare la variabilità e le tendenze a lungo termine nel clima australiano, il riscaldamento dell’Australia continua e contribuisce all’aumento della frequenza degli eventi estremi, con impatti avvertiti in molte comunità e molti settori.

Nello specifico, il rapporto ha evidenziato stagioni degli incendi più lunghe e severe, l’aumento del numero dei giorni di calore estremo, l’aumento della siccità nell’Australia sud-orientale e sud-occidentale e quello delle piogge nell’Australia settentrionale, rispetto a quanto accadeva negli anni 70, in particolare durante la stagione delle piogge tropicali. Anche gli oceani australiani non se la passerebbero bene. Oltre al riscaldamento di 1 °C dal 1910, con ondate di calore marine più lunghe e frequenti che colpiscono la vita marina e i coralli, i livelli delle acque sarebbero aumentati di oltre 20 cm, con un tasso di innalzamento in accelerazione, e quelli di acidità, invece, cresciuti del 30% rispetto al 1800, con un tasso di cambiamento dieci volte più veloce di quanto accaduto negli ultimi 300 milioni di anni. L’aumento della temperatura media, poi, avrebbe scatenato la frequenza e la quantità di eventi estremi.

Gli autori del rapporto, oltre a prendere atto di quanto rilevato, sono preoccupati per la concomitanza di eventi estremi che potrebbero verificarsi, e che sarà impegnativo gestire in termini di adattamento ai cambiamenti climatici. Oltre a ciò si teme anche per il futuro della barriera corallina: il riscaldamento degli oceani in atto provoca non solo ondate di calore marino, ma anche lo sbiancamento e la mortalità dei coralli.

 

Fonte: Rinnovabili, 20 dicembre 2018




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