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ISSUE
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peopleforplanet.it
Se state pensando a una vacanza in una grande città informatevi non solo sul meteo, ma anche su quanto è inquinata. Secondo lo studio condotto dal dott. Jesus Arujo per l’Università della California di Los Angeles (UCLA), anche brevi periodi di esposizione agli alti livelli di smog di alcune città possono comportare danni alla salute dei visitatori.
La ricerca è stata condotta su un campione di 26 adulti sani e non fumatori in visita a Pechino nell’arco di 10 settimane nelle estati del 2014 e 2015. Tra i danni riscontrati in seguito alla loro visita a Pechino innanzitutto elevati livelli di grassi ossidati, aumento di infiammazioni cardiache e cambiamenti nella funzione enzimatica associati a malattie cardiache. In totale le concentrazioni di inquinanti atmosferici nei loro corpi sono aumentate dell’800%.
“È risaputo che l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico è associata a un aumento delle malattie cardiovascolari“, ha commentato il dott. Jesus Araujo, nella ricerca. “Ma non si sapeva che una visita a breve termine in un luogo gravemente inquinato potesse avere un impatto significativo sulla salute”.
I visitatori esaminati dopo il viaggio a Pechino abitavano a Los Angeles, anch’essa inquinata, ma molto meno rispetto alla capitale cinese i cui tassi di inquinamento atmosferico erano in quegli anni superiori a quelli di Los Angeles del 371%. Negli ultimi tempi la situazione in Cina è migliorata, ma India e Cina rimangono le nazioni con le città più inquinate al mondo, secondo un’indagine internazionale condotta di recente da studiosi svizzeri.
In Europa, le città in assoluto più pericolose per la salute sono Jawonzo in Polonia e Sarajevo in Bosnia, secondo le stesse rilevazioni. Segue la pianura padana nostrana: Sassuolo, Torbole Casaglia, Modena, Venezia, San Pietro in Gu (Padova), e poi Milano sono le città dove respirare è pericoloso. Il capoluogo lombardo si è classificato al 600esimo posto su un totale di 3.058 città analizzate in tutto il mondo per valutarne la presenza di PM 2.5 nell’aria.
Un recente allarme dell’OMS ha evidenziato come questi effetti negativi siamo particolarmente gravi per i bambini e i soggetti più deboli. E allora, può valere la pena portare i bimbi fuori dalle città inquinate anche solo per un week end? “Dalle città inquinate si esce generalmente in auto, quindi respirando gli scarichi della propria auto e di quelle che si incontrano: finisce che si è esposti ad alte concentrazioni di inquinanti per tutto il percorso”, spiega Laura Todesco, pediatra e relatrice per Acp della ricerca Oms. “Sarebbe invece utile stare il più lontano possibile dalle fonti di emissione (un lavoro Acp del 2011 dimostra che anche in città con concentrazioni di polveri fini (PM2,5) “omogenee”, come Milano, se si usa come indicatore il black carbon (le polveri ultrafini, le più dannose) si rilevano differenze di concentrazione significative fra le 3 diverse zone di Milano (traffico non limitato, traffico limitato e pedonale). A mio parere quindi l’indicazione potrebbe essere: frequentare zone raggiungibili nel modo più salubre possibile lontane da fonti di emissione, alle volte più vicine di quel che pensiamo: un parco, una zona chiusa al traffico o destinazioni raggiungibili in treno, e immerse nel verde, ed evitare invece viaggi in città molto inquinate, come sottolinea questa news e come anche altre ricerche confermano”.
Caterina Conserva
Photo by Ralf Leineweber on Unsplash
Rassegna del 27 Novembre, 2020 |
21 di 25 della rassegna... |
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