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Trasporto pubblico inefficiente, traffico, inquinamento e piste ciclabili ancora frammentate: è questa la fotografia che il rapporto “L’insostenibile mobilità di Roma” restituisce sui trasporti della Città Eterna. La mobilità di Roma è, da sempre, un aspetto critico della città e, anche dopo 12 mesi dalla pubblicazione del rapporto Greenpeace, la situazione “rimane purtroppo ancora attuale”, secondo l’opinione del coordinatore dello studio Federico Spadini. Per Federico Spadini, la giunta Gualtieri è stato un flop dal punto di vista del rilancio della mobilità sostenibile.
I dati del rapporto Greenpeace
Il rapporto Greenpeace, pubblicato ad ottobre 2021, ha analizzato la mobilità di Roma a partire da un’analisi delle 155 “zone urbanistiche” della Capitale, sottolineando le criticità del sistema cittadino di mobilità e proponendo alcune soluzioni da applicare per migliorare la situazione. Da questo punto di vista, a detta di Federico Spadini, nulla è cambiato. “Ci sono carenze nel trasporto pubblico, che non è all’altezza a fronte di una domanda che è tornata a livelli pre Covid”, ha dichiarato il referente Greenpeace. Ad oggi, ci sono ancora 1,7 milioni di mezzi privati che circolano sulle strade della città: una condizione che genera blocchi di traffico a qualunque ora del giorno. La situazione è critica anche sul fronte della mobilità condivisa: si registra, infatti, una diminuzione dei mezzi per il bike sharing e dei monopattini, disincentivando l’uso dello sharing, uno dei principi cardini della sostenibilità. Ci sono interi quartieri che non hanno accesso né alla mobilità condivisa, né alle piste ciclabili. Questo è, secondo Spadini, sicuramente sintomatico di un problema strutturale e profondo che riguarda la mobilità di Roma, ma è anche frutto di contromisure insufficienti messe in atto dall’amministrazione Gualtieri.
La candidatura di Roma a Expo 2030
La situazione insostenibile della mobilità romana è ancora più preoccupante, considerando la recente candidatura della Capitale per ospitare Expo 2030. Lo scorso 9 settembre, infatti, il Comitato promotore di Expo 2030 Roma ha consegnato al Segretario Generale del BIE (Bureau International des Expositions) il dossier “People and Territories: urban regeneration, inclusion and innovation”, depositario della candidatura della capitale d'Italia per l’esposizione universale del 2030. Questa candidatura ha messo nero su bianco la scelta di cambiare profondamente il volto della città, con obiettivi come la promozione della circolarità e la neutralità climatica. Ecco perché è ancora più importante lavorare sulla mobilità di Roma, per renderla più sostenibile ed efficiente. Una grande sfida perché, secondo Spadini, “tutte le amministrazioni degli ultimi anni non sono riuscite a dare una soluzione a questo problema. Si è aggiunta polvere su polvere”.
Jessica Simonetti
Rassegna del 28 Novembre, 2022 |
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