La Newsletter di ESO
ISSUE 355

Minimal approach, la formula della SERR contro gli sprechi nella moda

Ridurre emissioni e sfruttamento delle risorse nel settore tessile grazie al minimal approach e alla Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Ed è in arrivo anche il passaporto per i capi di abbigliamento.

nonsoloambiente.it

Minimal approach, la formula della SERR contro gli sprechi nella moda

Quanto incide il settore dell’abbigliamento nello sfruttamento delle risorse? È il terzo per consumo di acqua e sfruttamento del suolo, tra i primi cinque per impiego di materie prime ed emissioni di gas serra. 

 

La SERR e il minimal approach

 

Lo afferma il report redatto da SERR, la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, progetto di sensibilizzazione che fa capo alla Commissione europea ed è sostenuto da un network internazionale di enti e associazioni. La riduzione degli sprechi è l’obiettivo che SERR si pone di perseguire nel più breve tempo possibile: lo definisce minimal approach ed è un’impellenza alla quale l’iniziativa risponde con una precisa lista di risultati e good practices. 

 

Meno sprechi, più riuso

 

Partiamo dai numeri: si stima che il settore tessile in Europa sia il quarto con la maggiore incidenza in termini di consumi, dopo alimentazione, abitazione e mobilità. Un ambito che ha un grande impatto per produzione, distribuzione e, non ultimo, per attitudini di acquisto da parte di clienti molto legati al fast fashion. Eppure, è innegabile che si tratti di un settore benefico per l’indotto economico, che impiega direttamente oltre un milione e mezzo di cittadini europei, creando inoltre opportunità commerciali e lavorative collaterali. Ma fortunatamente, inizia a essere un settore che vive due volte. Grazie al second hand, infatti, l’indotto cresce considerevolmente, generando un doppio canale di utilizzo e allungando la vita media dei singoli prodotti. Perciò, oltre all’abitudine virtuosa del riutilizzo di capi già esistenti, il mercato tessile del riuso genera tra i 20 e i 35 posti di lavoro ogni 1.000 tonnellate di tessili raccolti. 

 

I dettagli dell’agenda europea

 

Per il 2030 la SERR si pone come obiettivo la sensibile contrazione del macrosettore del fast fashion e la tendenza di un second hand sempre più presente. Questo grazie sia a una crescente sensibilità da parte dei consumatori, ma anche grazie ad accorgimenti e nuove regole pensate per il mondo del tessile. Come ad esempio l’immissione sul mercato di tessuti più resistenti e durevoli che, oltre a rappresentare un risparmio economico per l’acquirente, allungherebbe anche il ciclo di vita del prodotto. Altro obiettivo su scala europea è quello di produrre tessuti a partire da fibre riciclate, più sicuri per la salute perché sottoposti a un double check per eliminare le sostanze tossiche. Un dato di fondamentale importanza che non va mai scisso dall’attenzione ambientale è, poi, quello delle condizioni lavorative a cui sono sottoposti i dipendenti impiegati nella filiera. Un capo che fa bene al pianeta è un capo che impatta meno sull’ambiente, nonché un prodotto che tiene in grande considerazione le risorse umane. Questa circolarità dell’abbigliamento permetterebbe, dunque, di pesare molto meno anche sulle fasi di incenerimento e smaltimento in discarica. Il progetto europeo prevede l’introduzione di un passaporto digitale dei prodotti: una sorta di etichetta complementare per raccontare l’iter produttivo in relazione ai criteri di composizione, fattibilità, riciclo e distribuzione.

 

Letizia Dabramo

 

Photo: kesie91

Torna alle notizie GOGREEN

Rassegna del 28 Novembre, 2022

16 di 21 della rassegna...

Cos’è il rischio subsidenza e quale è il rapporto con le perforazioni nell’Adriatico

open.online

Elettricità, il 17% delle emissioni di CO2 italiane arriva ancora dal carbone

greenreport.it

In Nepal grazie agli indigeni sono raddoppiate le foreste

lindipendente.online

L’insostenibile mobilità di Roma: la fotografia del rapporto Greenpeace

nonsoloambiente.it

Minimal approach, la formula della SERR contro gli sprechi nella moda

nonsoloambiente.it

Abbigliamento tecnico: come far sì che duri di più

lifegate.it

Le imprese italiane e le sfide della transizione ecologica agli Stati Generali della green economy

fondazionesvilupposostenibile.org

La Green economy accelera in Italia con 531mila imprese

inabottle.it

CONAI: dal riciclo benefici per un miliardo e 525 milioni di euro

fondazionesvilupposostenibile.org

Tutela del suolo, pietra d’angolo per il futuro della biodiversità e delle politiche alimentari

greenplanner.it

Cos’è l’Industria 5.0 e perché può guidare uno sviluppo più equo, oltre il profitto

economiacircolare.com

Ecomondo: food security, transizione ecologica e competitività, sfide possibili grazie alle tecnologie e all’innovazione

confagricoltura.it

Il risultato della COP27? Un traguardo storico e molte promesse mancate

focus.it

Foglie e rami secchi non vanno gettati: come riutilizzarli per risparmiare e salvaguardare l’ambiente

fanpage.it

Scuola: una poesia per salvare l’ambiente

iodonna.it

ESO

Società Benefit arl

Via Giuseppe Ungaretti, 27 - I 20073 - OPERA - MI

Tel. (+39) 02.530.111 R.A. - Fax (+39) 02.530.11.209 - info@eso.it - www.eso.it


P.IVA IT 13288930152 - N. Iscr. Reg. delle Imprese di Milano 13288930152

REA 1636344 - Capitale sociale € 300.000,00


Iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali

Sezione Regione Lombardia - Iscrizione n° MI31797

Iscritto all’Albo Nazionale per il Trasporto Conto Terzi. - Iscrizione n° MI-0884798-E


© Copyright 2022 - All Rights Reserved

GOGREEN® è un marchio registrato di ESO - © 2022