La Newsletter di ESO
ISSUE 366

ETS, come cambia il mercato europeo che vuole incentivare la decarbonizzazione

Il parlamento europeo ha approvato una riforma del sistema ETS (Emission Trading System), per la compravendita di "diritti ad inquinare"

valori.it

ETS, come cambia il mercato europeo che vuole incentivare la decarbonizzazione

A larga maggioranza, martedì 18 aprile, il Parlamento europeo in seduta plenaria ha approvato una serie di misure che rappresentano i pilastri che mettono a terra il pacchetto Fit for 55. Cioè l’impegno dell’Unione Europea di tagliare del 55 per cento le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2030. È un voto storico, «la santa trinità del clima», lo ha definito un parlamentare, che arriva dopo anni di negoziati e discussioni.

 

E ha il potenziale di rendere l’Europa sempre più protagonista del processo globale di decarbonizzazione. Come ha commentato Michael Bloss, europarlamentare dei Verdi, questo voto rappresenta «la più grande leva per abbattere le emissioni di CO2 in Europa». Con la decisione dell’Europarlamento è stato reso più stringente e ambizioso il sistema ETS, l’Emission Trading System, che regola lo scambio di quote di emissioni sui permessi a inquinare dell’Unione.

 

Come cambia il sistema ETS

 

È stato dato il via libera al sistema parallelo ETS 2, con nuovi settori coinvolti (edifici e trasporti). Inoltre, è stato creato un meccanismo di aggiustamento del prezzo delle quote di emissione di CO2 alle frontiere per una serie di prodotti ad alte emissioni che arrivano da fornitori extra UE. È stato infine messa a punto una rete di protezione sociale per aiutare cittadini e piccole imprese che rischiano di essere messi più in difficoltà dalle nuove riforme. Il voto è definitivo, ma dovrà essere approvato dal Consiglio europeo per entrare in vigore.

 

L’ETS esiste dal 2005 e copre i settori produttivi ad alto tasso di emissioni di CO2 (i più energivori e la produzione stessa di energia). Come ha scritto Ursula von der Leyen su Twitter, l’ETS non serve solo a «mettere un prezzo delle emissioni», ma anche a «incentivare le aziende a investire in tecnologia pulita». L’obiettivo per questi settori è ridurre le emissioni del 62 per cento entro il 2030.

 

Addio alle quote gratuite a partire dal 2026 (ma con calma)

 

Oggi il sistema in vigore prevede una serie di quote concesse gratuitamente per tenere bassi i prezzi. Il Parlamento ha deciso la loro progressiva cancellazione, in modo graduale, partendo da un taglio del 2,5 per cento nel 2026, del 5 per cento nel 2027, arrivando anno dopo anno al taglio del 73,5 per cento nel 2032, dell’86 per cento nel 2033 fino alla loro definitiva scomparsa nel 2034. Un altro importante cambiamento strutturale nel voto europeo è l’ingresso delle emissioni di gas serra del trasporto marittimo all’interno del meccanismo delle quote ETS.

 

Lo schema parallelo ETS 2 coprirà le emissioni da combustibili fossili che derivano dagli edifici e dal trasporto su strada. Il sistema di quote e scambi partirà dal 2027 (un anno dopo quanto richiesto dalla Commissione Europea), ma con due meccanismi di salvaguardia. L’entrata in vigore dell’ETS 2 potrebbe slittare di un ulteriore anno se i prezzi dell’energia fossero eccezionalmente alti. Inoltre, se le quote dovessero superare i 45 euro, verranno rilasciati 20 milioni di quote aggiuntive per abbassare i prezzi. Alcuni eurodeputati ecologisti e di sinistra hanno tuttavia sottolineato come questo tetto non sia garantito, poiché «il prezzo sarà fissato dal mercato», come evidenziato dalla parlamentare verde francese Marie Toussaint.

 

Nasce il CBAM per evitare la concorrenza sleale di produttori stranieri

 

Il cambiamento più sostanziale e discusso è però la creazione del cosiddetto CBAM, il Carbon Border Adjustment Mechanism, un sistema creato per evitare la concorrenza sleale di produttori stranieri – che non devono pagare quote di emissioni nei mercati di origine – all’interno dell’Unione Europea. È un vero e proprio dazio sulla CO2 in entrata. Che ha anche l’obiettivo di imporre le regole europee non solo come uno standard all’interno dell’Unione ma anche come una leva globale. Per alzare l’ambizione climatica in una serie di settori chiave. Per usare le parole felpate di von der Leyen, questo è anche un modo per «incoraggiare i partner commerciali dell’Unione Europea verso la decarbonizzazione». 

 

I prodotti per i quali si applicherà il CBAM sono ferro, acciaio, cemento, alluminio, fertilizzanti, idrogeno. Chi vuole importare questi beni dovrà pagare non solo il loro costo stabilito dal produttore extra-Ue, ma anche la differenza di prezzo rispetto al mercato europeo regolato da ETS. È un modo per livellare il mercato sulle ambizioni europee. Il CBAM inizierà a entrare in vigore a partire dal 2026 e il processo di adozione sarà completo nel 2034, e sarà quindi parallelo alla scomparsa delle quote gratuite ETS. 

 

Un fondo ad hoc per tutelare le fasce più vulnerabili della società

 

Il quarto pilastro è quello sociale. Il CBAM, il nuovo ETS 2 e le regole più stringenti per il meccanismo originario ETS rischiano di avere ricadute negative sulle fasce più vulnerabili della società e dell’economia dell’Unione Europea. Per tutelarle gli Stati membri potranno attingere risorse economiche da un fondo ad hoc, il Social Climate Fund, che ha lo scopo di proteggere famiglie, utenti dei trasporti e piccole imprese che rischiano di essere i più esposti agli inevitabili rincari dei prezzi.

 

Il Social Climate Fund è un meccanismo di redistribuzione. Sarà finanziato propio con i proventi della vendita di quote ETS e dovrà raggiungere 65 miliardi di euro, con in più un 25 per cento che sarà aggiunto dai singoli Stati. Il valore di questa rete di protezione europea dovrebbe quindi essere intorno agli 86,7 miliardi di euro.

 

Ferdinando Cotugno

 

 

Photo: Simon

Torna alle notizie GOGREEN

Rassegna del 28 Aprile, 2023

22 di 27 della rassegna...

L’Italia non muove un dito sulla rimozione delle barriere sui fiumi

rinnovabili.it

Ovs porta in negozio la prima collezione di cotone biologico coltivato in Sicilia

greenretail.news

Pannelli solari in mare, in Olanda sfidano le onde e sposano l’eolico

rinnovabili.it

Cittadini attivi contro la siccità che asseta il verde pubblico: esempi virtuosi

nonsoloambiente.it

Confagricoltura e Assoverde creano Képos, associazione per promuovere la sostenibilità verde in Italia

confagricoltura.it

Nella laguna di Venezia nasce il bosco che moltiplica i pesci

lindipendente.online

Il futuro dell’economia all’Assemblea annuale della Fondazione. 17 i nuovi Soci

fondazionesvilupposostenibile.org

Decluttering: significato e come farlo

inabottle.it

Copernicus pubblica i dati climatici 2020: l’Antartide si sgretola e il Pianeta si riscalda

greenplanner.it

Direttiva casa green: cosa dice davvero e perché non dobbiamo temerla

economiacircolare.com

Microplastiche nel cibo: come arrivano nei nostri piatti

biopianeta.it

Le 10 invenzioni tecnologiche che ci hanno cambiato la vita

biopianeta.it

Torna il Green Loop Festival, il festival artistico dell’economia circolare di Morro d’Alba

economiacircolare.com

ETS, come cambia il mercato europeo che vuole incentivare la decarbonizzazione

valori.it

I bonus e gli incentivi per diffondere la cultura green

repubblica.it

Allarme smog in Ue, oltre 1200 vittime tra i ragazzi

ansa.it

Giornata Mondiale della Terra: cambiamento climatico e perdita di biodiversità vanno affrontati insieme

focus.it

Ambiente, via libera Ue al pacchetto di riforme sulle emissioni. Stop alle quote gratuite dal 2034

repubblica.it

Batterie agli ioni di sodio, la rivoluzione che potrebbe salvare l’ambiente

tecnoandroid.it

Una soluzione di seconda mano

Internazionale 1508

Meno consumo per i dispositivi in standby: arriva il nuovo regolamento Ue

corriere.it

ESO

Società Benefit arl

Via Giuseppe Ungaretti, 27 - I 20073 - OPERA - MI

Tel. (+39) 02.530.111 R.A. - Fax (+39) 02.530.11.209 - info@eso.it - www.eso.it


P.IVA IT 13288930152 - N. Iscr. Reg. delle Imprese di Milano 13288930152

REA 1636344 - Capitale sociale € 300.000,00


Iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali

Sezione Regione Lombardia - Iscrizione n° MI31797

Iscritto all’Albo Nazionale per il Trasporto Conto Terzi. - Iscrizione n° MI-0884798-E


© Copyright 2022 - All Rights Reserved

GOGREEN® è un marchio registrato di ESO - © 2022