La Newsletter di ESO
ISSUE 366

Meno consumo per i dispositivi in standby: arriva il nuovo regolamento Ue

La Commissione europea vuole ridurre l’impatto dei dispositivi elettronici per ridurre la CO2 nell’atmosfera di 1,36 milioni di tonnellate. I produttori dovranno adeguarsi entro due anni

corriere.it

Meno consumo per i dispositivi in standby: arriva il nuovo regolamento Ue

L’Unione europea vuole un radicale cambiamento nell’ambito dei consumi energetici e per conseguirlo ha adottato nuove norme per ridurli in maniera efficace. Le misure previste, spiega direttamente la Commissione europea, dopo settimane di lunghe consultazioni con il Parlamento Ue e il Consiglio, prevedono delle modifiche sostanziali al regolamento sulla progettazione ecocompatibile che era stato emesso per la prima volta nel 2008, e poi modificato nel 2013. Il tema centrale riguarda la messa in standby dei dispositivi elettronici e degli elettrodomestici che caratterizzano diffusamente le case dei cittadini europei. Sarebbe infatti questa modalità di funzionamento, soprattutto quando lo strumento di fatto non viene utilizzato, a fare la differenza in negativo sul reale consumo di ogni singola famiglia in termini energetici. Tutte le modifiche al quadro normativo fanno per evidenti motivi riferimento anche a tutti gli sviluppi tecnologici conseguiti negli ultimi dieci anni (un’eternità per il settore) e ampliano il campo di applicazione delle norme a tanti prodotti con alimentazione esterna a bassa tensione, come router wifi, modem e altoparlanti wireless (considerate anche tutte le apparecchiature oggi prive di filo).

 

Risparmio previsto

 

La richiesta di riduzione dei consumi di tutti questi dispositivi per la Commissione può migliorare il risparmio energetico annuo di 4 Twh (quattro miliardi di chilowatt). Questo valore stimato si traduce in 1,36 milioni di tonnellate di CO2 in meno emessi nell’atmosfera (poco meno delle emissioni di un Paese come Malta nello stesso arco di tempo). Non solo un valore ambientale, perché il risparmio riguarda anche il portafoglio delle famiglie. Con dispositivi più efficienti i consumatori potranno ridurre anche il costo delle loro bollette. Entro il 2030 si prevede un risparmio totale di 530 milioni di euro all’anno (che si tradurrebbe in circa 1,18 euro a persona di risparmio ogni 365 giorni).

 

Linee guida per i produttori

 

Da quando il regolamento sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, i produttori avranno un periodo di transizione pari a due anni (entro il 2025), prima dell’applicazione del nuovo quadro normativo europeo. Di base sarà loro compito occuparsi della realizzazione di dispositivi che dovranno essere in grado di andare in standby in tempi molto più rapidi, con la modalità stessa che dovrà ridurre i consumi. Allo stesso tempo devono essere fornite tutte le informazioni utili al consumatore affinché possa essere perfettamente consapevole dell’energia utilizzata dal dispositivo. Tra i settori più interessati la domotica e tutti gli strumenti IoT (ormai sempre più diffusi tra televisori, forni a microonde, macchine per il caffè e console per i videogiochi), compresi assistenti intelligenti e periferiche di computer e portatili. Soprattutto nella fase di pausa gli elettrodomestici dovranno consumare meno, proprio come nel caso del fantomatico puntino rosso della televisione. Nello specifico, i device sprovvisti di schermo in standby non potranno consumare più di 0,50 W (watt), 0,80 W per quelli dotati di schermo, 1 W per le asciugatrici, i prodotti tradizionalmente più energivori.

 

Lorenzo Nicolao

 

 

Photo: Thomas Breher

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