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ISSUE 366

Primavera silenziosa - La storia della donna che creò la sensibilità ecologista moderna

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Primavera silenziosa - La storia della donna che creò la sensibilità ecologista moderna

La biologa e zoologa Rachel Carson pubblicò nel 1962 un libro inchiesta per denunciare i danni ambientali causati dai pesticidi. Nonostante i pesanti attacchi personali, continuò imperterrita la sua battaglia culturale fino alla morte.

 

Per celebrare questi giorni dedicati alla Giornata della Terra non si può prescindere dal ricordo di una donna americana e di un suo libro – Primavera silenziosa – pubblicato in sette puntate dal New Yorker e poi in un’edizione del 1962. Un successo enorme. Si chiamava Rachel Carson. A lei dobbiamo il pensiero ecologista moderno su basi scientifiche che ha influenzato generazioni di attivisti, studiosi e politici Democratici statunitensi, da Robert e JF Kennedy fino ad Al Gore (nel 1992 l’ex vicepresidente scrisse una splendida prefazione all’edizione del trentennale di Silent Spring). 

 

Tutto nasce nel 1958, quando Olga Owens Huckins, proprietaria di un’oasi naturalistica a Duxbury (Massachusetts), le scrisse che era scomparso il canto degli uccelli dopo che il terreno era stato sottoposto al trattamento di disinfestazione dalle zanzare a base di DDT. Inizia da lì l’indagine della biologa e zoologa Carson, che alla competenza scientifica univa una grande capacità di scrittura divulgativa. Aveva raggiunto il successo nel 1951 con The sea around us (Il mare attorno a noi), diventato un best seller del New York Times. Dal libro venne ricavato un documentario, che vinse nel 1953 l’Oscar per la sua categoria. Con quei soldi Rachel comprò un potente microscopio e un cottage a Southport Island, nel Maine, che oggi è il Rachel Carson National Wildlife Refuge.

 

La sua ricerca sugli uccelli che non cantavano più perché uccisi dai pesticidi durò quattro anni e diventò un formidabile atto d’accusa alle multinazionali della chimica e alla politica che le sosteneva. Con il sostegno di numerosi scienziati e ricercatori, scrisse che l’inquinamento del suolo e delle acque, oltre alla morte di molte specie di animali, aveva ricadute dirette sulla salute degli uomini. Quello che oggi sembra un tema scontato non lo era negli anni in cui Carson sosteneva che le sostanze assorbite dalle piante e dagli animali entrano nella catena alimentare con effetti cancerogeni.

 

Per Carson l’uomo non è il padrone incontrastato del mondo, fa parte di un equilibrio più ampio. E la conoscenza scientifica senza amore per la natura è pericolosa. A chi la criticava di essere una zitella devota al culto retrogrado rispondeva che negare l’equilibrio della natura era come pretendere di eliminare la forza gravitazionale. 

 

Primavera silenziosa sembra il titolo di un romanzo, un testo poetico, e alcuni parti di esso lo sono («la primavera non è ormai più preannunziata dagli uccelli, e le ore del primo mattino, risonanti una volta del loro bellissimo canto, appaiono stranamente silenziose»). Ma il libro è tutt’altro che l’espressione di un sentimentalismo da signore borghesi preoccupate della sorte degli uccellini e dei fiori del loro giardino. Fu questo il tentativo misogino di far passare Carson come un «zitella emotiva irrazionale, regressiva allarmista, isterica e poco scientifica». Venne definita «una birdwatcher» e «una probabile comunista». «Come mai una zitella senza figli è così interessata alla genetica?», si chiedeva il ministro dell’Agricoltura. Ma il presidente John Fitzgerald Kennedy istituì un comitato di esperti per esaminare le questioni denunciate nel libro. 

 

Nel rapporto del maggio del 1963, il comitato accolse le analisi scientifiche della biologa con la raccomandazione di abbandonare gradualmente i pesticidi tossici. Parte da qui la mobilitazione per mettere al bando il DDT e le altre sostanze chimiche delle quali si cominciano a conoscere gli effetti cancerogeni.

 

«Ci troviamo oggi a un bivio: ma le due strade che ci si presentano non sono ambedue egualmente agevoli», scriveva Rachel. «La via percorsa finora ci sembra facile, in apparenza: si tratta di una bellissima autostrada sulla quale possiamo procedere a elevata velocità ma che conduce a un disastro. L’altra strada – che raramente decidiamo a imboccare – offre l’ultima e unica probabilità di raggiungere una meta che ci consenta di conservare l’integrità della terra».

 

Il 14 aprile del 1964 Rachel Carson morì dopo aver combattuto contro il cancro anche durante la scrittura di Primavera silenziosa. Quel mese Silent Spring vendette un milione di copie. Nel 1972 il direttore dell’Environmental Protection Agency ordinò di cessare la produzione di DDT e il suo impiego in agricoltura negli Stati Uniti. Nel 1980 il presidente Jimmy Carter le conferì alla memoria la Presidential Medal of Freedom, il più alto riconoscimento civile negli Stati Uniti. Come scrive Al Gore nella prefazione all’edizione del 1992, Primavera silenziosa è «una pietra miliare dell’ambientalismo». 

 

Amedeo La Mattina

 

 

Photo: John

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