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ISSUE 380

Milano e Torino tra le 22 città europee più virtuose nella lotta al cambiamento climatico

repubblica.it

Milano e Torino tra le 22 città europee più virtuose nella lotta al cambiamento climatico

Ci sono anche Milano e Torino, uniche rappresentanti per l'Italia, tra le 22 città europee alle quali il CDP (Carbon disclosure project)  ha assegnato il punteggio più alto, la A, per la loro trasparenza e il valore delle loro azioni per il clima. La classifica elaborata da CDP, organizzazione non profit che opera a livello globale, è tra le più autorevoli per la divulgazione dell'impatto ambientale di Paesi, aziende e autorità pubbliche. I dati raccolti da CDP sono considerati da investitori, aziende, comuni, Stati e regioni tra i più ricchi e completi per programmare la gestione dell'impatto ambientale. I due grandi centri urbani italiani entrano per la prima volta nella classifica di CDP.

 

Per ottenere una A, tra le altre azioni, una città deve rendere pubbliche le informazioni attraverso il sistema CDP "ICLEI Track; avere un inventario delle emissioni a livello cittadino e aver pubblicato un piano d'azione per il clima. Quest'anno i criteri di assegnazione del punteggio per gli obiettivi di riduzione delle emissioni sono stati rafforzati per allinearsi agli obiettivi climatici basati su dati scientifici. Una città della Lista A deve anche completare una valutazione del rischio climatico e della vulnerabilità (CRVA) e avere un obiettivo di adattamento al clima per dimostrare come si adatterà ai rischi climatici.

 

Grandi città e piccoli comuni nella lista europea

 

Insieme a Milano e Torino tra le 22 città valutate con una "A" nel ranking ci sono Atene, Barcellona, Copenhagen, Guimarães, Helsingør, Lund, Madrid, Malmö, Mannheim, Münster, Oslo, Parigi, Reykjavík, Saragoza, Stoccolma, Tampere, Trondheim, Turku, Uppsala e Vantaa.

 

Ancora una volta (è una costante dalla prima pubblicazione della classifica nel 2018) i Paesi nordici sono in testa, con oltre la metà delle città leader per il 2023 nell'Europa continentale, dove sono state 112 le città valutate dal CDP, con quasi il 20% che ha ricevuto una valutazione A. L'Europa è così al di sopra della media globale di leadership climatica urbana, visto che la media mondiale è del 13%. Il numero di città europee della Lista A è salito leggermente rispetto all'anno precedente, quando avevano ottenuto il punteggio più alto in 21 e quasi due terzi di quelle incluse nel 2023 rientrano nella Lista A per almeno il secondo anno consecutivo.  A livello globale, la 2023 Cities A List riconosce 119 città in tutto il mondo come leader del clima, cosa che secondo CDP rivela come "l'azione per affrontare il cambiamento climatico sta diventando mainstream per molte aree urbane del mondo".

 

Le politiche di Milano per il clima

 

La motivazione di CDP per il riconoscimento di Milano indica che la città "ha introdotto un piano di retrofit energetico per gli edifici comunali, che riguarda sia gli edifici residenziali che quelli non residenziali, con l'obiettivo di dimezzare le emissioni di gas serra della città generate dal riscaldamento degli edifici comunali entro il 2030 e di arrivare a zero emissioni generate dal riscaldamento entro il 2040".

 

La città lombarda fa anche parte del gruppo delle C40, rete globale di quasi 100 sindaci delle principali città del mondo che sono uniti nell'azione per affrontare la crisi climatica. All'interno di questo gruppo il piano di Milano è stato valutato soprattutto per l'impegno per la mobilità sostenibile: entro la fine del 2021, infatti, la città riallocherà 100 km di strada per ciclisti e pedoni.

 

Inoltre, tra le azioni per la decarbonizzazione, sul territorio di Milano è stato avviato un programma di depavimentazione, per migliorare situazioni di degrado degli spazi urbani, oltre a incrementare la resilienza delle aree interessate rispetto al rischio alluvioni e allagamenti, mitigare gli effetti delle ondate di calore e diminuire i livelli di inquinamento dell'aria e dell'acqua. Solo nel 2020, il Comune ha destinato 5 milioni di euro per questo tipo di interventi.

 

Le politiche di Torino per il clima

 

La Regione Piemonte ha aderito al Protocollo di intesa Under 2 Coalition tra i rappresentanti dei governi statali e regionali, i cui membri sono impegnati in un'azione ambiziosa per il clima in linea con l'accordo di Parigi: mantenere l'aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 °C, proseguendo con gli sforzi per limitarlo a 1,5 ºC.

 

Torino si è inoltre dotata già nel 2020 del Piano di resilienza climatica, inoltre ha già avviato da alcuni anni la propria politica di contrasto ai cambiamenti climatici, ponendo inizialmente l'accento su misure di mitigazione, quali risparmio ed efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili, per ridurre le emissioni locali di gas climalteranti.

 

Torino è stata poi, nel 2009, una delle prime città italiane ad aderire al Patto dei Sindaci per raggiungere e superare gli obiettivi comunitari sul clima e sull'energia per migliorare la qualità della vita e con il suo Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (TAPE - Turin Action Plan for Energy) si è posta un ambizioso target di riduzione delle emissioni di CO2. Il resoconto di monitoraggio del TAPE  ha evidenziato attraverso il confronto tra l'inventario delle emissioni relativo all'anno base e quello relativo al 2017, il superamento dell'obiettivo che la Città si era posta entro il 2020: in particolare, è stata registrata una riduzione delle emissioni di CO2 del 33%.

 

Cristina Nadotti

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