Passaporto digitale su carta?

Ricercatori del dipartimento di Scienze chimiche dell’Università Tor Vergata di Roma e dell’Università di Torino stanno lavorando alla messa a punto di materiali alternativi alla plastica per realizzare dispositivi elettronici sostenibili. Infatti, sebbene la plastica sia flessibile ed adatta alla stampa di circuiti… è appunto plastica, con tutti i problemi che conosciamo. Dal canto suo la carta, degradabile e a basso costo, non è il massimo per sostenere funzioni digitali a causa della sua superficie irregolare e dell’alta idrofilia, caratteristica che limita la funzionalità dei circuiti elettronici.

 

Per questo è interessante il lavoro di ricerca delle università di Roma e di Torino segnalato dalla rivista on line Stroncature.

 

I ricercatori infatti hanno trovato il modo di modificare la superficie della carta con un rivestimento cellulosico che consente al materiale di trasformarsi in un supporto elettronico flessibile allo scopo di realizzare, ad esempio, sensori indossabili come cerotti per il monitoraggio delle funzioni corporee o il rilascio controllato di farmaci e cosmetici. Un altro ambito applicativo individuato è quello della produzione di energia con sottili cellule fotovoltaiche da inserire in abitazioni o in accessori per la ricarica dei dispositivi elettronici. Possono inoltre essere prodotti packaging e etichette RFID leggere e biodegradabili, e perché no? passaporti digitali per accompagnare i prodotti come richiesto dal Regolamento UE ecodesign.

 

Aurora Magni

 

Photo: Nick Fewings su Unsplash