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ISSUE 431

Volonturisti: il turismo che ti ripaga. Anche nei viaggi festivi

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Volonturisti: il turismo che ti ripaga. Anche nei viaggi festivi

Volonturista è un nuovo vocabolo ideato dall’esperienza di un sistema di payback. In questo sistema, il turista non paga di più, ma viene ricompensato se contribuisce positivamente al territorio che visita. 

 

Il turismo cambia pelle e smette di essere solo consumo. Nasce così il volonturismo, una nuova modalità di viaggio che premia chi contribuisce attivamente al benessere dei luoghi visitati. Il modello è anche definito DestinationPay e trasforma i comportamenti sostenibili dei turisti in valore economico, culturale e sociale.

 

Muoversi in bicicletta anziché in auto, scegliere il trasporto pubblico, ridurre i rifiuti, fare correttamente la raccolta differenziata anche in vacanza: azioni semplici, quotidiane, che grazie a DestinationPay vengono riconosciute e premiate con esperienze culturali gratuite o scontate, ingressi a musei, attività locali e servizi turistici.

 

Il turista non è più spettatore, ma parte attiva dell’ecosistema urbano. Non consuma il territorio: vi contribuisce.

 

Copenaghen laboratorio globale del turismo che restituisce

 

A fare da apripista è Copenaghen, da anni ai vertici delle classifiche internazionali sulla qualità della vita e capitale europea della mobilità ciclabile. La città danese ha scelto di fare un passo ulteriore, trasformando una tendenza emergente in un vero e proprio modello economico replicabile.

 

DestinationPay nasce infatti dall’esperienza di CopenPay, programma pilota avviato nell’estate 2024 e ampliato nel 2025 con un obiettivo chiaro: incentivare buone pratiche durante il viaggio attraverso ricompense immediate e misurabili.

 

I numeri raccontano il successo dell’iniziativa. In due stagioni sono stati coinvolti oltre 30.000 partecipanti, con l’adesione di circa 100 partner commerciali tra hotel, musei, ristoranti e attrazioni culturali. Un sistema che funziona perché allinea interesse pubblico, imprese locali e viaggiatori.

 

Un trend che trova conferma anche nei dati globali: secondo Booking.com, il 70% dei viaggiatori desidera lasciare i luoghi visitati in condizioni migliori di come li ha trovati. Il volonturismo, dunque, non è più una nicchia idealista, ma una domanda reale di mercato.

 

Da Copenaghen all’Europa: il modello si espande

 

Il successo danese sta già facendo scuola. Berlino ha annunciato il lancio di BerlinPay per l’estate 2026, mentre la Normandia sta lavorando a un modello ispirato a CopenPay, ampliando i propri programmi di incentivi low-carbon per chi viaggia in treno o autobus.

 

Segnali chiari di una trasformazione in atto: il turismo che premia chi fa bene diventa una leva di politica urbana, climatica ed economica.

 

DestinationPay segna l’ingresso in una nuova fase: quella di un turismo consapevole della propria impronta ecologica, capace non solo di ridurla ma di renderla positiva. Un cambio di paradigma che ridefinisce il rapporto tra visitatore e destinazione.

 

Dietro DestinationPay non c’è solo idealismo, ma una visione economica lucida. Entro il 2030 i flussi turistici globali potrebbero raggiungere 1,8 miliardi di arrivi. Per le città alle prese con overtourism, pressione ambientale e sociale, questo modello rappresenta un’opportunità concreta.

 

I benefici sono misurabili: riduzione dei rifiuti, aumento della mobilità sostenibile, maggiore coinvolgimento dei visitatori, valorizzazione delle economie locali. Il turismo diventa così uno strumento di rigenerazione urbana e culturale.

 

Ed è in questo passaggio che il volonturismo smette di essere un esperimento e diventa economia del cambiamento, capace di ripensare il futuro dei viaggi – anche durante le festività.

 

Generare valore reale per il territorio e per le persone: l’esempio di TouristInfo.Ai

 

Usare la tecnologia – in questo caso l’intelligenza artificiale – per dare supporto e valore ai territori, ma anche alle persone che li visitano.

 

È quanto si propone di fare touristinfo.ai, progetto che nasce da un approccio che parte dal basso, dai bisogni concreti dei territori e si fonda sulla collaborazione tra destinazioni che adottano una charta comune orientata alla tutela dell’ambiente, al rispetto dei residenti e a una responsabilità condivisa verso territorio, economia locale e comunità.

 

Che significa anche trovare il giusto equilibrio tra necessità economiche legate ai turisti e rispetto dei luoghi, cosa che a causa dell’overtourism spesso viene meno.

 

Per questo TouristInfo.Ai, assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale, aiuta a gestire accoglienza e richiesta di informazioni turistiche, permettendo la corretta padronanza dei flussi turistici e la promozione di comportamenti sostenibili.

 

L’applicazione – realizzata dalla startup altoatesina fondata da Julian Palmarin e Sebastian Betz – ha vinto l’VIII edizione del Premio Speciale Repower per Innovazione & Turismo 2025.

 

 

Photo: greenplanner.it
 

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