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ISSUE
309
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runningmag.sport-press.it
Abbiamo visto, grazie alla nostra inchiesta “La carica dei 101” del 2019, che i runner italiani interessati ad acquistare prodotti eco sostenibili sono davvero una piccola percentuale. Il motivo? Non collegano l’aspetto green del prodotto alla performance, i prodotti spesso costano di più (soprattutto l’abbigliamento) e, in generale, il concetto legato alla salvaguardia ambientale non è ancora abbastanza sviluppato nella cultura generale. Tuttavia qualcosa si sta muovendo: importanti segnali arrivano dai brand, sempre più numerosi nel voler dare il loro contributo.
Tra i paladini del green c’è sicuramente adidas, che ha iniziato nel 2015 la sua partnership con Parley for the Oceans, producendo scarpe da running realizzate con rifiuti di plastica marina riciclata. Due mesi fa, invece, ASICS ha dichiarato il suo obiettivo di voler utilizzare entro il 2050 solo energia elettrica rinnovabile e di aumentarne l’utilizzo di almeno il 60% prima del 2030. Un risultato importante, peraltro già raggiunto dalla sede centrale di Kobe in Giappone e da quella europea di Hoofddorp, nei Paesi Bassi. Il marchio inoltre è la prima azienda giapponese ad aver aderito, lo scorso dicembre, al Fashion Pact, l’associazione globale di aziende della moda e prodotti tessili che si impegna a raggiungere una serie di obiettivi in tre aree specifiche: mitigare il cambiamento climatico, ripristinare la biodiversità e proteggere gli oceani. La sua parte la sta facendo anche Brooks Running che, con già la sede centrale californiana situata in un edificio super green, si sta impegnando alla riduzione di emissioni di carbonio aderendo al Climate Pledge, il progetto di Amazon per ridurre a zero le emissioni di CO2 entro il 2040. L’impegno ambientale non passa quindi solo dalla creazione di un prodotto sostenibile, ma anche da una produzione più responsabile e da una gestione aziendale rispettosa dei codici etici.
Parlando di scarpe, mentre incalza la polemica dell’utilizzo del PET riciclato come strumento insufficiente e spesso usato dai brand per fare greenwashing (ecologismo di facciata) e non come una valida alternativa, vi proponiamo alcuni modelli che a nostro avviso sono un contributo reale, un’azione più che un’intenzione. Certo, ad oggi sembrano essere ancora una goccia nel mare, però la differenza potrebbe farla l’atteggiamento dei consumatori, sperando che con il tempo acquisiscano un vera coscienza ambientale.
Le scarpe da running amiche dell’ambiente
Reebok - Forever Floatride Grow
biodegradabile
Il brand americano, da anni impegnato nella sostenibilità, si sta muovendo in due direzioni:
• [REE]Grow: prodotti creati con materiali di origine naturale
• [REE]Cycled: prodotti in materiali riciclati o riproposti, con l’obiettivo di ridurre l’utilizzo del poliestere vergine fino alla totale eliminazione entro il 2024.
Il nuovo modello da running a base di materie prime vegetali rappresenta la versione del modello Forever Floatride Energy 2. La suola altamente ammortizzata e reattiva è stata realizzata con semi
di ricino coltivati in modo sostenibile, mantenendo performance elevate. La tomaia è realizzata con materiale derivante dall’albero di eucalipto, biodegradabile, resistente e traspirante. La soletta interna è realizzata con alga bloom, che previene naturalmente la formazione di odori. Infine la suola proviene da fonti sostenibili dell’albero della gomma, andando a sostituire quella derivante dal petrolio.
INFO: Reebok Italia S.r.l. - 039.60181 - reebok.it
Salomon - Index.01
circolare
Frutto di anni di ricerca e sviluppo, questo modello da running è completamente riciclabile, senza compromettere le prestazioni atletiche. La Index.01 è stata progettata per ridurre gli sprechi di materiali con principi circolari nella vita degli stessi. Utilizzando il poliestere riciclato per la parte superiore e poliuretano termoplastico (TPU) per l’unità inferiore, il team Salomon assicura il riutilizzo delle parti. La porzione inferiore può infatti essere sminuzzata e combinata al TPU vergine per realizzare scarponi da sci e altri prodotti, mentre la tomaia in poliestere può essere riutilizzata per la creazione di tessuti. Quindi la scarpa può essere interamente scomposta al termine del suo impiego e, una volta separati i materiali, essere riciclati separatamente. In termini di prestazioni, la reattività e l’assorbimento degli urti è garantita dalla schiuma riciclabile a base di TPU InfinitiRide. Il modello pesa 285 g e ha un drop di 9 mm.
INFO: Amer Sports – 0422.5291
amersports-italy@amersports.com
The Zen Running Club - The Zen Run 01
biodegradabile
La startup olandese ha iniziato il suo percorso green producendo una scarpa da running con materiali totalmente rinnovabili (The Zen Run 01), poiché, come afferma Rusling, co-fondatore del brand, il riciclaggio è una tecnologia ormai obsoleta, che allunga la dipendenza dalla plastica. Il modello è realizzato con fonti sostenibili gestite: l’intersuola è composta da un mix di canna da zucchero e fioritura di alghe, mentre la suola è in gomma naturale. La canna da zucchero proviene da una fonte controllata, la fioritura delle alghe fa parte di un programma che ripulisce le fonti d’acqua nei Paesi in via di sviluppo, e la gomma naturale è priva di additivi o prodotti petrolchimici che diminuirebbero la sua capacità di degradarsi. Alla fine della sua vita, l’intera scarpa può degradarsi in sicurezza. La fabbrica inoltre funziona principalmente con energia rinnovabile.
INFO: zenrunning.club
Cristina Turini
Rassegna del 22 Gennaio, 2021 |
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