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ISSUE 309

La Ciclovia Francigena cresce: al via i lavori in val di Susa

nonsoloambiente.it

La Ciclovia Francigena cresce: al via i lavori in val di Susa

Già molto radicato in altri Paesi europei, anche in Italia il cicloturismo sta crescendo con un trend costantemente positivo negli ultimi anni. Nel quinquennio 2013-2018, i cicloturisti in Italia sono aumentati del 41% (fonte: rapporto "Cicloturismo e cicloturisti in Italia", di Isnart Unioncamere e Legambiente). Per molti turisti, sia italiani sia stranieri, pedalare in mezzo alla natura è diventato il tipo di vacanza ideale per godersi i panorami italiani e una vacanza in stile slow. Per questo motivo, sempre più località hanno aderito all’obiettivo comune di rendere i propri territori sostenibili e a basso impatto ambientale, puntando nella specializzazione di itinerari e tragitti ciclabili, così da collegare Comuni e Regioni diverse.

 

I territori più frequentati dai cicloturisti sono quelli del Trentino-Alto Adige, ma non meno importanti sono quelli delle ciclovie Trieste-Lignano Sabbiadoro, la Ciclovia del Garda, la Ciclovia Tirrenica, l’Adriatica e la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese. I percorsi che sono stati realizzati in questi territori hanno come principale obiettivo quello di valorizzare il cicloturismo e promuovere una forma di turismo sostenibile, con ricadute positive sulle economie territoriali. È il caso anche della ciclovia Francigena, che si arricchisce di un nuovo tratto nel cuore della Val di Susa, in Piemonte.

 

Il nuovo tratto di Ciclovia Francigena della Val di Susa

 

Il 7 gennaio 2021 sono partiti i lavori per la realizzazione del nuovo tratto valsusino del percorso cicloturistico italiano che si snoda lungo la via Francigena, storico fascio di sentieri che in epoca antica collegavano l’Europa Occidentale fino al Sud Italia, dove si trovavano i porti d’imbarco per la Terra Santa. Il primo tratto interessato dai lavori misurerà 34,20km e si snoderà da Vaie fino ai confini con Alpignano e Trana. Lungo il percorso, all’altezza di Avigliana, si troverà un punto importante di snodo, dove si potrà proseguire verso Torino oppure deviare verso la Val Sangone.

 

Per l’ampliamento della ciclovia sono stati stanziati 1milione e 495mila euro dall’Istituto Credito Sportivo e dall’Unione Montana Valle Susa. Questo nuovo percorso si andrà ad aggiungere alle due grandi ciclovie nazionali già presenti sul territorio: la Ciclovia del Po Venezia-Torino (lunga 680km) e l’Alta Italia da Attraversare, lunga più di 900km, che collega Trieste a Moncenisio. Quest’ultimo sarà il punto d’arrivo della Ciclovia Francigena che, da Alpignano (vicino a Torino), prosegue a ovest verso il versante destro della Dora.

 

Il Cicloturismo al tempo del Covid-19

 

Nell’anno 2020, nonostante la crisi sanitaria dovuta al Covid-19, ci sono stati circa 25,9 milioni di cicloturisti sui percorsi italiani, pari al 26% più rispetto all’anno 2019 (fonte Ansa). Questo dimostra che in tantissimi hanno deciso di esplorare e viaggiare per l’Italia pedalando all’aria aperta dopo i difficili mesi di lockdown. Il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti commenta con entusiasmo i dati del 2020 affermando che “il cicloturismo può rappresentare una risposta utile all’emergenza. È utile dal punto di vista sanitario, per le distanze e l’attività motoria, dal punto di vista ambientale e all’economia. E infine è utile per fare rete sui territori”.

 

Martina Pugno

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