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ISSUE 312

Un'onda verde in arrivo nel debito italiano

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Un'onda verde in arrivo nel debito italiano

L'Italia è pronta a lanciare a breve il suo primo Btp green, sfruttando il forte interesse per le emissioni attente all'ambiente e la sensibilità al tema del nuovo governo Draghi.

 

E non è certo un ostacolo per il nascente mercato green italiano il fatto che quest'anno la Ue si appresti a mettere sul piatto 225 miliardi di euro in emissioni destinate a centrare gli obiettivi climatici.

 

Il Tesoro deve finanziare un debito gonfiato dalla pandemia e schizzato oltre i 2.500 miliardi a fine 2020 e potrà anche sfruttare questo nuovo canale di raccolta che ha già spinto alcune principali economie europee ad affacciarsi sul mercato dei bond green visto in forte espansione.

 

L'Italia arriva prima di altri Paesi periferici della zona euro, in un panorama in cui già sono attive Francia, Germania, Olanda, Belgio e Irlanda.

 

A livello globale, le emissioni ESG (Environmental, Social and Governance) hanno superato lo scorso anno i 400 miliardi di dollari con una crescita significativa rispetto ai 290 miliardi del 2019, secondo gli ultimi dati presentati dal Tesoro.

 

Nella famiglia allargata dei titoli ESG, una quota rilevante -- il 51% del mercato -- è rappresentata da emissioni verdi, sempre secondo Via XX Settembre. Nel 2020 sono stati emessi strumenti green per oltre 200 miliardi di dollari e si stima che il 2021 possa chiudersi con emissioni per 350 miliardi di dollari.

 

"DOMANDA FORTISSIMA, CRESCITA ESPONENZIALE"

 

"La domanda di green bond in questa fase è fortissima e nei prossimi anni il mercato dei prodotti ESG nel suo complesso vedrà crescita esponenziale" dice Chiara Manenti, analista per il reddito fisso di Intesa Sanpaolo (MI:ISP).

 

"In aggiunta, anche le banche centrali stanno considerando di modificare la strategia di politica monetaria così da sostenere la transizione verso una finanza sostenibile", continua.

 

Anche Luca Cazzulani, strategist di UniCredit (MI:CRDI), parla di un "forte interesse alla luce di una maggior sensibilità per le tematiche ambientali".

 

Secondo Chiara Mio, docente di management all'Università Ca' Foscari di Venezia e presidente di FriulAdria, "attraverso questi strumenti lo Stato ha la possibilità di modificare in modo significativo l'economia e la socialità del Paese".

 

In termini di volumi, secondo S&P Global Market Intelligence, il mercato dei green bond Ue è superiore alla somma di quello del Nord America e dell'Asia-Pacifico.

 

LA SPINTA DELLA POLITICA

 

Il primo Btp verde doveva vedere la luce poco prima di fine 2020, la tempistica è andata però lievemente ritardando e si è dovuto soprattutto fare i conti con la crisi di governo.

 

"La nuova offerta del Tesoro andrà a soddisfare la domanda di investitori sia specializzati sia tradizionali che via via incrementeranno posizioni in portafoglio con prodotti Esg" ragiona Filippo Mormando, responsabile Capital Markets di Mps (MI:BMPS) Capital Services.

 

Secondo Mormando, "c'è una domanda potenzialmente elevata, ancora inespressa, che emergerà una volta che gli emittenti aumenteranno l'offerta".

 

Sebbene il Btp verde arrivi in una congiuntura estremamente favorevole, l'operazione ha comunque richiesto e ha ricevuto uno stimolo fondamentale dalla volontà politica.

 

Con il neonato esecutivo a guida Draghi l'Italia si è data un nuovo ministero interamente dedicato alla Transizione ecologica, accogliendo un appello portato avanti in articolare dal Movimento 5 Stelle, e lo ha assegnato al fisico Roberto Cingolani.

 

Il fatto che il governo Draghi abbia deciso di dedicare ai temi ambientali un ministero "significa che 'adesso facciamo sul serio!'", commenta Mio.

 

Nel framework che definisce le modalità di utilizzo dei proventi dell'emissione, presentato la scorsa settimana, si spiega che questi verranno utilizzati per finanziare obiettivi ambientali suddivisi in sei macro aree, tra cui lotta contro i cambiamenti climatici e l'inquinamento.

 

La gestazione del Btp verde ha richiesto mesi di lavoro da parte dei tecnici del Tesoro.

 

"E' stato un lavoro estremamente complesso. La nostra struttura ha fatto un lungo studio per approfondire le tematiche ESG, nuove per noi, e le esperienze degli altri Paesi", ha detto il responsabile per il debito pubblico Davide Iacovoni durante una conferenza stampa.

 

L'ultima  bozza del piano nazionale di ripresa e resilienza ha destinato alla rivoluzione green e alla transizione ecologica quasi 70 miliardi di fondi sul totale dei 209 miliardi previsti dal Recovery Fund.

 

La Francia è stato il primo Paese del blocco a lanciare un titolo di Stato verde nel gennaio 2017, il cui rendimento scambia attorno poco sotto lo 0,4%.

 

IL PERICOLO DELL'ECOLOGISMO DI FACCIATA

 

Per quanto rilevante e urgente sia affrontare la crisi climatica e ambientale, la cautela resta d'obbligo in considerazione del rischio di un'operazione di semplice facciata.

 

Introdotto ormai a metà degli anni Ottanta, il neologismo 'greenwashing' definisce la pratica ingannevole finalizzata a costruire una finta immagine positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale.

 

"E' vero che a livello pubblico è maturata una maggior sensibilità sul tema ambiente ma bisogna controllare che dietro l'etichetta 'green' ci sia anche una sostanza 'green'", avverte Cazzulani.

 

Proprio per scongiurare una simile prospettiva, l'emissione del Btp verde prevede un articolato meccanismo di rendicontazione.

 

"Annualmente pubblicheremo un report con tutte le informazioni relative all'allocazione dei 'proceeds' del collocamento. Verrà illustrato nel dettaglio come i fondi sono stati allocati sui vari progetti, come queste spese vanno avanti, se stanno andando avanti o, in caso contrario, perché sono state interotte e sostituite e con altre spese", spiega Iacovoni.

 

Alessia Pe e Sara Rossi

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