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ISSUE 317

Nell’anno della pandemia, le energie rinnovabili sono andate più forti che mai

L'elettricità rinnovabile si è espansa al ritmo più veloce in due decenni, con enormi aggiunte di energia solare ed eolica che in futuro diventeranno la “nuova normalità"

greenreport.it

Nell’anno della pandemia, le energie rinnovabili sono andate più forti che mai

L’Iea rivede al rialzo di oltre il 25% le precedenti stime del novembre 2020

 

Secondo il nuovo rapporto “Renewable Energy Market Update 2021 – Outlook for 2021 and 2022” pubblicato dall’International energy agency (Iea), «Nel 2020, le fonti rinnovabili di elettricità come l’eolico e il solare sono cresciute al ritmo più veloce in due decenni e sono destinate ad espandersi nei prossimi anni a un ritmo molto più rapido rispetto a prima della pandemia. La crescita in Europa e negli Stati Uniti sarà ancora più vivace di quanto previsto in precedenza, compensando il rallentamento transitorio della Cina dopo l’eccezionale crescita del 2020».

 

Nel 2020 la capacità di elettricità rinnovabile aggiunta è aumentata del 45%  – 280 gigawatt (GW) – il più grande aumento annuo dal 1999. Quella energia extra è uguale al totale di energia installata  dall’ASEAN, le 10 economie del sud-est asiatico.

 

Secondo l’Iea, «Nonostante un rallentamento in Cina dopo un eccezionale livello di aggiunte lo scorso anno, l’aumento nel 2020 è destinato a diventare la “nuova normalità”, con circa 270 GW di capacità rinnovabile in via di realizzazione da aggiungere nel 2021 e quasi 280 GW nel 2022».  Previsioni che sono state riviste al rialzo di oltre il 25% rispetto alle precedenti stime dell’Iea del novembre 2020 perché i governi di tutto il mondo hanno messo a bando livelli record di produzione di energia rinnovabile e le imprese hanno firmato accordi record di acquisto di energia pulita. Quindi, almeno in questo campo, non si è verificata la previsione che la pandemia deprimesse la domanda.

 

L’Iea fa però notare che  se «Spostare la produzione di energia verso le fonti rinnovabili è un pilastro chiave degli sforzi globali per raggiungere la carbon neutralit, quest’anno le emissioni di CO2 sono destinati ad aumentare a causa di un aumento parallelo dell’utilizzo del carbone», una contraddizione che evidenzia i principali cambiamenti politici e per gli investimenti nell’energia pulita necessari per raggiungere gli obiettivi climatici.

 

Il direttore esecutivo dell’Iea, Fatih Birol, ha commentato: «Mentre battono record dopo record, l’energia eolica e solare ci danno maggiori motivi per essere ottimisti sui nostri obiettivi climatici. L’anno scorso, l’aumento della capacità rinnovabile ha rappresentato il 90% dell’espansione dell’intero settore energetico globale. I governi devono costruire su questo impulso promettente attraverso politiche che incoraggino maggiori investimenti nel solare e nell’eolico, nell’infrastruttura di rete aggiuntiva di cui avranno bisogno e in altre tecnologie rinnovabili chiave come l’energia idroelettrica, la bioenergia e la geotermia. Una massiccia espansione dell’elettricità pulita è essenziale per dare al mondo la possibilità di raggiungere i suoi obiettivi net zero».

 

Nel 2020 la capacità eolica globale è quasi raddoppiata  a 114 GW. Le previsioni sono che questa crescita rallenterà nel 2021 e nel 2022, ma gli aumenti saranno comunque maggiori del 50% rispetto all’espansione media durante il periodo 2017-19. Gli impianti solari fotovoltaici continueranno a battere nuovi record, con aggiunte annuali previste per raggiungere oltre 160 GW entro il 2022, il che sarebbe quasi il 50% in più rispetto al livello raggiunto nel 2019 prima della pandemia, affermando il solare come “nuovo re” di mercati globali dell’elettricità.

 

Avendo rappresentato circa il 40% della crescita della capacità rinnovabile globale per diversi anni, la Cina è al centro della domanda e dell’offerta globale di rinnovabili. Nel 2020, per la prima volta la quota della Cina è salita al 50% perche le imprese hanno completato i progetti prima che i sussidi governativi venissero gradualmente eliminati. Il rapporto dice che «Nel 2021-22 la crescita delle energie rinnovabili in Cina dovrebbe stabilizzarsi su livelli inferiori al record del 2020 ma comunque superiori di oltre il 50% rispetto a quelli del periodo 2017-19. Qualsiasi rallentamento in Cina nei prossimi anni sarà compensato da una forte crescita in Europa, Stati Uniti, India e America Latina, dove il sostegno governativo e il calo dei prezzi per il solare fotovoltaico e per l’eolico continuano a guidare la realizzazione delle installazioni».

 

La Cina è il più grande produttore di pannelli solari e turbine eoliche e anche il più grande fornitore di materie prime come silicio, vetro, acciaio, rame e materiali delle terre rare necessarie per costruirli. I vincoli della catena di fornitura, anche a causa di un incendio avvenuto in una fabbrica di silicio cinese nel 2020, hanno recentemente spinto al rialzo i prezzi dei moduli fotovoltaici, evidenziando le potenziali vulnerabilità a lungo termine del settore.

 

Negli Usa, la crescita delle rinnovabili nel 2021 e 2022 è stimolata principalmente dall’estensione degli incentivi federali e l’Iea fa notare che «La previsione non tiene conto dei nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni dell’amministrazione statunitense o del suo disegno di legge sulle infrastrutture. Se approvato, il disegno di legge determinerebbe un’accelerazione molto più forte nella diffusione delle energie rinnovabili dopo il 2022».

 

A sembrare in controtendenza è l’India, dove l’installazione di nuova energia rinnovabile nel 2020 è calata di quasi il 50% rispetto al 2019, ma l’Iea è fiduciosa: «La crescita è destinata a riprendersi e si prevede che l’espansione delle rinnovabili stabilirà nuovi record entro il 2022, guidata dalla messa in servizio di progetti in ritardo. Tuttavia, l’attuale aumento dei casi di Covid-19 in India ha creato incertezza a breve termine per quest’anno».

 

Nel 2020, con la diminuzione di spostamenti dovuta al Covid-19, a livello globale la produzione di biocarburanti per i trasporti è diminuita dell’8% ma il rapporto dice che «Quest’anno, la produzione dovrebbe riprendersi ai volumi del 2019 ed espandersi di un altro 7% nel 2022 con l’aumento della produzione di biodiesel e olio vegetale idrotrattato (HVO) a livello globale e l’etanolo che si espande in India. Tuttavia, gli effetti in corso della crisi del Covid-19 sulla domanda, così come la concorrenza sui prezzi per la canna da zucchero da parte dei produttori di dolcificanti in Brasile, continuano a mantenere la produzione di etanolo sia negli Stati Uniti che in Brasile al di sotto dei livelli del 2019. Allo stesso tempo, la capacità di produzione globale di HVO dovrebbe quasi raddoppiare nei prossimi due anni, ampliando in modo significativo la capacità di produrre biocarburanti da rifiuti e materie prime residue».

 

Umberto Mazzantini

 

 

Photo: Lukas Bieri

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