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ISSUE 361

Maslin, uno studio valorizza la pratica di miscelare i semi di cereali per far fronte ai cambiamenti climatici

Secondo una ricerca, seminare cereali diversi contemporaneamente sullo stesso terreno è una pratica antica da riscoprire per un’agricoltura più resiliente.

lifegate.it

Maslin, uno studio valorizza la pratica di miscelare i semi di cereali per far fronte ai cambiamenti climatici

La sicurezza alimentare dipende sempre più dalla capacità delle piante di adattarsi ai nuovi fattori ambientali e climatici. Mentre le monocolture di cereali come il grano e l’orzo subiscono perdite di rendimento in tutti gli scenari di cambiamenti climatici, un nuovo studio internazionale pubblicato su Agronomy for sustainable development ha indagato il potenziale di resilienza del maslin, ovvero la semina nello stesso appezzamento di terra di miscele di cereali. 

 

Maslin, una pratica antica di policoltura da riscoprire

 

In particolare lo studio, coordinato da Alex C. McAlvay dell’Institute of economic botany al New York botanical garden, ha dimostrato i potenziali benefici del maslin, una pratica antichissima (pare risalga a 3mila anni fa) e diffusa in Eurasia e Nord Africa che consiste nel seminare una miscela di cereali (che vengono poi raccolti insieme e utilizzati per produrre farine multicereali) e che potrebbe essere riscoperta in diverse parti del mondo come strategia di intensificazione agroecologica e di adattamento climatico.

 

Secondo le sperimentazioni effettuate dagli studiosi sul campo, con il maslin si otterrebbe una resa maggiore, oltre che più stabile (ovvero capace di fornire rendimenti costanti in diverse condizioni ambientali), una maggiore resistenza a parassiti, patogeni e infestanti, una maggiore tolleranza agli eventi climatici estremi come la siccità, tutti vantaggi che giustificherebbero ulteriori esplorazioni di questa pratica sia in piccole proprietà sia in terreni industriali. In particolare, in una prova sul campo con una miscela di grano e orzo, la resa del maslin è risultata superiore del 20 per cento rispetto a quella del grano e dell’11 percento rispetto all’orzo coltivati singolarmente.

 

Colture di cereali diversi contro i cambiamenti climatici

 

La pratica del maslin, in larga parte abbandonata a partire dal XVIII secolo con l’avvento della produzione industriale e meccanizzata, si rivela una strategia più resiliente perché piante diverse rispondono in modo diverso a fattori di stress garantendo nella maggior parte dei casi un raccolto agli agricoltori. Inoltre, le diverse caratteristiche delle piante, come l’altezza e la profondità delle radici, e i diversi ruoli ecologici fanno sì che le piante crescano in modo complementare, piuttosto che in competizione, e utilizzino le risorse di aria, acqua e suolo in modo più efficiente rispetto alle singole colture.

 

Secondo gli studiosi occorre approfondire alcuni aspetti del maslin, come il mantenimento delle proprietà nutrizionali delle piante e la capacità dei terreni seminati con policolture di sequestrare carbonio, per definire in modo completo il potenziale del maslin per un’agricoltura sostenibile.

 

Carlotta Garancini

 

 

Photo: Alicja 

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