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Le grandi foreste ci aiutano a sequestrare CO2 dall'atmosfera (anche per questo deforestare non è mai una buona idea): fino ad ora gli esperti ritenevano che prima della loro comparsa − avvenuta 385 milioni di anni fa con la trasformazione degli arbusti in alberi − i livelli di CO2 fossero dieci volte superiori a quelli attuali. Uno studio pubblicato su Nature Communications smentisce questa visione, affermando che 400 milioni di anni fa i livelli di anidride carbonica in atmosfera erano di poco superiori a quelli attuali e che già i primi arbusti contribuivano sostanzialmente a ridurre i livelli di CO2 prima dell'evoluzione delle foreste.
Composizione isotopica
Per giungere a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato i resti fossili di piante vissute durante il primo periodo Devoniano, studiandone gli isotopi stabili del carbonio. Questo metodo ha permesso di determinare la quantità di CO2 assorbita durante la fotosintesi, e scoprire che la composizione isotopica degli arbusti dell'epoca era molto simile a quella delle piante moderne, a riprova che l'atmosfera del Devoniano non aveva concentrazioni di CO2 così alte come si credeva.
Simile ad oggi
«Pensavamo che la comparsa delle foreste avesse ridotto la quantità di CO2 presente nell'atmosfera terrestre», spiega Tais Dahl, coordinatore dello studio. «Ma invece di 4000 parti per milione (ppm), che è la quantità stimata dagli studiosi in precedenza, abbiamo dimostrato che è più probabile che i livelli di CO2 sfiorassero all'epoca le 600 ppm, cifra non lontana da quella attuale». Oggi la CO2 in atmosfera si attesta poco al di sopra delle 410 ppm.
Come si spiega il clima più freddo?
Pare insomma che le foreste non abbiano giocato un ruolo così fondamentale nell'assorbimento della CO2, e che l'abbassamento notevole della temperatura dell'epoca sia stato dovuto a un contemporaneo aumento di ossigeno e diminuzione della CO2: «Fu la crescita di piccole piante come quelle che abbiamo analizzato a indurre cambiamenti nella biosfera terrestre, facendo diminuire la presenza di anidride carbonica e aumentare quella di ossigeno tramite la crescita del suolo e l'erosione di rocce ricche di nutrienti», spiega Christopher Junium, uno degli autori.
Ma quindi riforestare non serve?
Lo studio non vuol certo negare l'importanza delle foreste nella lotta ai cambiamenti climatici: i ricercatori sottolineano al contrario il fatto che il clima terrestre è molto sensibile ai livelli di CO2, e che gli sforzi per limitarne l'aumento possono solo migliorare il futuro climatico del Pianeta.
Tuttavia non bisogna focalizzarsi solo sulle pratiche di afforestamento o riforestazione, ma cercare di sequestrare CO2 in diversi modi.
Rassegna del 17 Febbraio, 2023 |
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