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MILANO - Il riciclo delle materie plastiche rappresenta una delle azioni più importanti su cui investire per ridurre l’inquinamento, preservare le risorse naturali e proteggere l’ambiente e la nostra salute dagli effetti negativi della dispersione dei rifiuti.
A livello legislativo, la Direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio, datata 5 giugno 2019, obbliga alla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica nell’ambiente. Questa direttiva è parte della Strategia europea per la plastica (2015), che mira a promuovere un’economia circolare in cui la progettazione e la produzione di plastica rispondano pienamente alle esigenze di riutilizzo, riparazione e riciclaggio (Gazzetta Ufficiale dell’ Unione Europea).
Affianco a questa direttiva, diversi studi nel corso degli anni hanno portato alla scoperta di alcune soluzioni che favoriscono il riciclo della plastica, sfruttando anche le innovazioni portate dal progresso tecnologico.
Grazie ai nuovi studi e alle nuove tecnologie come la Tecnologia Olefy, la trasformazione del polistirene o la separazione di diversi tipi di plastica in fase di smistamento, dovuto all’utilizzo di fotocamere apposite, si stanno aprendo nuove prospettive per il trattamento dei materiali plastici, allo scopo di ridurre l’inquinamento e preservare le risorse naturali.
Lo studio pubblicato su ACS Catalysis indica come possibile soluzione la trasformazione della plastica in idrocarburi da usare come carburanti e materie prime grazie alla correzione delle quantità di rutenio, usato come catalizzatore, un elemento molto raro e costoso. I ricercatori del Pacific Northwest National Laboratory hanno dimostrato che ne basta molto meno rispetto alle quantità attuali: la reazione sarebbe più efficiente e produrrebbe meno metano come sottoprodotto.
Un altro studio, reso pubblico da PNAS, fornisce una possibile soluzione per uno dei polimeri finora più complicati da riciclare: il polisterene. I ricercatori del Virginia Tech, in collaborazione con colleghi di altre università, hanno trovato il modo di riportarlo agli idrocarburi di partenza, con un procedimento sostenibile economicamente e dal punto di vista ambientale.
Il riciclo della plastica è fondamentale per diversi motivi. Innanzitutto differenziare la plastica da altri scarti sostiene la riduzione dell’impatto ambientale, dato che la plastica è uno dei materiali più inquinanti presenti oggi sul nostro pianeta. Gli impianti di riciclo trasformano la plastica da materia prima a materia prima “seconda”, dandogli una nuova vita e facendo sì che la spazzatura diventi una risorsa anziché un problema da smaltire.
La plastica riciclata diventa per i ¾ materiale d’uso, ma il restante può diventare fonte di energia per le industrie. Attraverso un processo noto come termovalorizzazione, la plastica viene riscaldata a temperature elevate in assenza di ossigeno, in modo da provocarne la decomposizione termica, producendo gas e calore. A questo si aggiunge che il riciclo della plastica garantisce lo sviluppo dell’economia circolare, favorendo l’abbattimento dei costi di produzione di materia prima e promuovendo la transizione ecologica, grazie all’inserimento di nuovi posti di lavoro all’interno del sistema di riciclaggio stesso. Infine, riciclare la plastica è un modo per proteggere la natura e la salute dell’uomo: la plastica, quando dispersa nell’ambiente, impiega secoli per disgregarsi e si riduce in microplastiche dannose che possono essere assunte inconsapevolmente dall’uomo o dagli animali.
Il riciclo della plastica è un complesso insieme di operazioni che vengono eseguite a partire dalla raccolta differenziata all’interno delle mura domestiche al trattamento negli appositi centri di riciclaggio, con il fine di reintrodurre la materia nei processi produttivi. Vediamo insieme come si svolge questo.
Il riciclo della plastica è fondamentale per ridurre l’inquinamento e preservare le risorse naturali, ma attuarlo significa anche affrontare alcune sfide e ostacoli. Riciclare la plastica è possibile, ma a volte è anche molto complicato: i diversi tipi di plastica richiedono processi specifici, motivo per cui la separazione accurata dei materiali in casa è essenziale. Inoltre, alcuni rifiuti plastici contengono additivi pericolosi, come plastificanti o coloranti, che possono complicare il processo di riciclaggio.
A questo si aggiunge che è necessario che le industrie locali rispettino gli standard ambientali adeguati, senza influenzare la qualità del riciclo e la sicurezza dei materiali riciclati, motivo per cui alcuni potrebbero preferire produrre plastica nuova piuttosto che riciclata, per evitare di incappare in complicazioni relative a questioni di sicurezza e ad un costo minore.
Infine, se è vero che la termovalorizzazione della plastica non riciclata durante il processo è usata per produrre energia, è altrettanto vero che alcune industrie preferiscono termovalorizzare il 100 per cento della plastica, piuttosto che avviarne il processo di riciclo.
Onde evitare di incappare in queste complicazioni, e in particolare, in quelle dovute alla scorretta selezione e separazione dei rifiuti, vi indichiamo qui alcune soluzioni e strategie per aumentare il riciclo della plastica.
Tra le diverse soluzioni e stategie applicate a un corretto riciclo della plastica a un livello superiore, esistono anche una serie di iniziative globali atte a gestire in modo più sostenibile il trattamento dei materiali e a ridurre l’inquinamento ambientale. Tra le più importanti iniziative vi sono il divieto di usare buste di plastica, sottoscritto da 115 nazioni; il progetto REPurpose, finanziato dall’UE, che coinvolge 10 paesi e mira a sviluppare una piattaforma di prototipi sicuri, sostenibili e senza additivi destinati al riciclo quindi alla produzione di nuovi beni di consumo, oppure all’industria automobilistica o delle infrastrutture; infine, il progetto Plastic Oceans o il progetto italo-francese PLASTRON, per la raccolata e la trasformazione della plastica tratta dalla costa, dai porti turistici e dal mare.
Infine, tra i mezzi necessari alla difesa ambientale, consideriamo anche una serie di azioni destinate all’aumento del riciclo. Un nuovo rapporto commissionato dal Nordic Council, ne elenca infatti quindici, tra cui: l’introduzione di una plastic tax, per incentivare il riciclo e scoraggiare la produzione di materia prima; implementare misure specifiche per evitare la produzione di materiali di plastica non strettaemente necessari (es. sacchetti); definire criteri per l’eliminazione di sostanze chimiche dannose collaudate alla plastica; coinvolgimento degli attori delle filiere, attraverso programmi di prevenzione e transizione dell’informazione, per una resposanbilità estesa del produttore; smaltimento controllato dei rifiuti che non possono essere riciclati.
Ecco che in un mondo sempre più consapevole dell’impatto ambientale, il riciclo della plastica è diventato un imperativo. Oltre alle iniziative globali e locali, ciascuno di noi ha un ruolo da svolgere nel promuovere pratiche sostenibili. Ridurre, riutilizzare e riciclare la plastica non solo preserva le risorse naturali, ma contribuisce anche a proteggere gli ecosistemi marini e a mitigare l’inquinamento. Investire in nuove tecnologie, educare le persone e promuovere una cultura del riciclo sono passi fondamentali verso un futuro più sicuro e sostenibile per tutti.
Valentina Toschi
Rassegna del 07 Giugno, 2024 |
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