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ISSUE 395

1° agosto sarà l’Earth Overshoot Day: agire per spostare la data contrasta l’ecoansia

nonsoloambiente.it

1° agosto sarà l’Earth Overshoot Day: agire per spostare la data contrasta l’ecoansia

Il 5 giugno è stata annunciata la data in cui il mondo terminerà le risorse per il 2024: l’Earth Overshoot Day sarà il 1° agosto.

 

Si è scelto il 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, per comunicare la data in cui il mondo esaurirà le risorse naturali disponibili per il 2024: l’Earth Overshoot Day cade, a livello globale, il 1° agosto. Secondo gli  ultimi calcoli del Global Footprint Network, a partire dal 2 agosto, dunque, anche per quest’anno il genere umano sarà ufficialmente in debito con il Pianeta. L’Italia, purtroppo, contribuisce ad aggravare la situazione: nel 2024, il Belpaese è in deficit ecologico già dal 19 maggio.

 

David Lin, direttore scientifico del Global Footprint Network, ha dichiarato: “La persistenza del superamento ecologico, per oltre mezzo secolo, ha portato al declino della biodiversità, all’eccesso di gas serra nell’atmosfera e all’intensificazione della concorrenza per cibo ed energia. I sintomi stanno diventando più evidenti con insolite ondate di caldo, incendi boschivi, siccità e inondazioni”.

 

#MoveTheDate, spostare la data in cui si terminano le risorse

 

Sebbene la tendenza al superamento si sia appiattita nell’ultimo decennio, quest’anno l’Earth Overshoot Day cade un giorno in anticipo rispetto a quello dell’anno scorso. Tuttavia, esistono molte possibilità per spostare la data (#MoveTheDate) e dare più tempo alla Terra per rigenerare le proprie risorse. In questo senso, l’Earth Overshoot Day è un appello a cercare tutti insieme risposte proattive per contrastare la crisi climatica. Risposte che non possono prescindere dall’azione.

 

Agire combatte l’ecoansia

 

“Sappiamo che pensare al superamento può essere travolgente” affermano sul sito gli esperti di Global Footprint Network. Il rischio di questa sensazione di malessere, spesso legata a un senso di impotenza, può condurre alla paralisi e alla rinuncia ad agire per contrastare il fenomeno.

 

Un sintomo riconducibile all’ecoansia, disturbo definito ufficialmente dall’American Psychological Association nel 2017 come “una paura cronica di dominio dell’ambiente […] e un profondo senso di smarrimento e mancanza di speranza, causati dalla percepita incapacità, da parte dell’individuo, di agire sul cambiamento climatico”.

 

D’altro canto, secondo gli esperti di eco-psicologia, uno dei metodi migliori per fronteggiare l’ecoansia consiste nell’attivarsi. Adottare comportamenti a favore dell’ambiente può infatti, da un lato, contribuire a lenire il senso di colpa e impotenza derivato dal proprio impatto, in relazione al mondo e alla crisi climatica. Dall’altro, può aumentare il senso di controllo sulla situazione, incrementando la fiducia nell’efficacia delle proprie azioni.

 

Con le campagne #MoveTheDate e #PowerOfPossibility, Global Footprint Network intende appunto ribadire il grande potere che deriva dalle azioni dei singoli e dall’implementazione su larga scala delle innumerevoli soluzioni esistenti, quantificando come le varie scelte virtuose spostano in avanti- in termini di giorni- la data di superamento ecologico.  Energia, cibo, città, pianeta, popolazione sono le cinque aree chiave individuate come base dell’attuale sistema socioeconomico, sulle quali occorre agire per ridurne l’impatto. Consultando il sito e la mappa in esso disponibile, è possibile trarre ispirazione dai progetti già in corso in tutto il mondo, e ottenere contatti per fare rete a livello locale, o internazionale.

 

Valentina Tibaldi

 

Photo:  Evie S.

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