La Newsletter di ESO
ISSUE 376

Veronica De Angelis e i murales antismog: "La street art può aiutare l'ambiente"

La fondatrice di Yourban2030 racconta i segreti delle opere d'arte realizzate con ecopitture e in grado di migliorare l'aria e la salute dei quartieri

repubblica.it

Veronica De Angelis e i murales antismog:

Tutto è partito dalle mura di casa sua, letteralmente. Veronica De Angelis, 38 anni, immobiliarista appassionata di arte e con l'animo verde, qualche anno fa doveva ristrutturare la facciata del suo palazzo a Roma. Aveva sentito parlare delle "vernici mangia smog", ecopitture fotocatalitiche capaci di assorbire parte dell'inquinamento dovuto dal traffico e così, dopo aver fatto diverse ricerche, si è decisa:

 

"A mie spese ho scelto di far realizzare un murale sulla facciata del palazzo di casa usando le vernici ecologiche: ho pensato che fosse un bel dono anche per il quartiere che avrebbe potuto sia godere dell'arte, sia dell'effetto positivo sull'ambiente".

 

Da allora, l'idea di promuovere i murales green - in modo da agevolare sia l'arte che la sostenibilità ambientale - è diventata il fulcro dell'associazione Yourban2030 da lei fondata. "Cinque anni fa abbiamo iniziato la nostra attività no profit proprio con l'idea di parlare di sostenibilità e di Agenda 2030 facendolo attraverso l'arte, soprattutto quella pubblica, e lanciando un primo murale verde antinquinamento - in via del Porto Fluviale a Roma - di quasi mille metri quadrati. Per molto tempo è stato fra i più grandi d'Europa fra quelli realizzati con eco pitture e siamo orgogliosi dei benefici che può aver apportato al quartiere".

 

Proprio la volontà di aiutare i territori attraverso "arte e tecnologia" ha portato, sempre con l'aiuto di aziende, privati e B-Corp, alla realizzazione di più opere a Roma: "Penso per esempio al murale realizzato in zona San Paolo e dedicato al movimento Lgbtq+ - spiega De Angelis - ma anche ad altri improntati sul tema della salute o della storia dell'umanità dipinti sempre nella Capitale, o ancora a quello che abbiamo fatto fare a Napoli". Tutti disegni che, oltre al talento e la creatività degli artisti, hanno come filo conduttore proprio l'uso di speciali ecopitture.

 

"Si tratta di pitture che non solo sono toxic free - precisa la presidente di Yourban2030 - ma che si attivano a contatto con la luce generando una reazione, la fotocatalisi , attraverso la quale neutralizzano alcuni agenti inquinanti che si trovano nell'aria come i NOx (ossidi di azoto, ndr) e  gas generati dal traffico automobilistico. Inoltre, ed è stato certificato, aiutano anche a neutralizzare alcuni virus e batteri".

 

Quantificare l'aiuto concreto che i murales verdi apportano all'aria e la salute di una determinata zona non è semplice perché bisogna valutare il tipo di traffico e di veicoli, ma in generale "ogni 100 metri quadri di murales sono l'equivalente di quattro alberi piantati e permettono l'assorbimento degli inquinanti di 21 macchine Euro6 al giorno per almeno dieci anni, così come aiutano a rimuovere circa 59,5 kg di CO2".

 

Oltre a una serie di murales in prossimità delle stazioni della metropolitana di Roma, di recente il metodo basato su eco pitture e capace di trasformare gli agenti inquinanti (come ossidi di azoto e zolfo, benzene, formaldeide e monossido di carbonio) in molecole di sale, neutralizzandoli, è stato per la prima volta alla base anche di una ristrutturazione di un'opera  esistente, il famoso Mammuth realizzato a Rebibbia da Zerocalcare  nel 2014, restaurato ora dall'artista Maria Bressan in arte Rosmunda. "Per quel quartiere, e ancor di più dopo la serie tv Netflix legata ai fumetti di Zerocalcare, quel murale ha un valore importante e il fatto che ora sia anche  green ci rende doppiamente felici".

 

Per Yourban2030, che ora sta progettando la realizzazione di opere con ecopitture anche a New York, l'idea di usare vernici amiche dell'ambiente all'interno delle città dovrebbe dunque essere agevolata sempre di più tramite incentivi e sgravi fiscali. Come racconta De Angelis ad oggi infatti "da una parte non vengono ancora così usate perché hanno costi superiori e l'applicazione è più complessa rispetto a una pittura normale, ma dall'altra non ci sono nemmeno sgravi fiscali specifici come per altre innovazioni che aiuterebbero la loro diffusione. Crediamo che questa tecnologia debba essere data come opzione e possibilità in più per esempio negli appalti pubblici: sia per interni che esterni può infatti essere molto utile e portare dei benefici. Attualmente qualcosa si sta muovendo, sono state avanzate  richieste per usarla nelle scuole o negli ospedali, ma serve un'ulteriore spinta".

 

In attesa di vedere sorgere nuovi murales mangia-smog nel mondo, la presidente di Yourban2030 ricorda l'importanza di considerare "sempre di più l'arte, e in particolare la street art, come elemento di riqualificazione e di spinta positiva anche per la natura. Personalmente passo metà del mio tempo a New York dove ho osservato quanto l'arte possa aiutare le comunità e sono convinta che l'idea dei dipinti anti inquinamento possa davvero dare una mano in più, concreta, alla salute della Terra".

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