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ISSUE
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Si parla molto di moda ma c’è un altro lato dell’industria tessile che richiede attenzione. Parliamo dei tessili tecnici, cioè dei molteplici materiali fibrosi usati in funzione delle prestazioni tecniche che possono fornire in determinati contesti.
Difficile fornire un elenco esaustivo, citiamo pertanto le principali applicazioni:
– Medicale
– Igiene/assorbenza
– Automotive/ nautica/aerospaziale
– Industria
– Dispositivi di protezione/abbigliamento tecnico
– Geotessili
– Packaging
– Edilizia/costruzioni
– Arredamento
– Sport
– Agricoltura
E ora qualche numero a conferma del peso economico del comparto.
La dimensione del mercato dei tessili tecnici relativamente al 2022 è stata quantificata in 188,81 miliardi di Euro di fatturato con una previsione di crescita (CAGR) del 3,9 % dal 2023 al 2030. Si arriverà nel 2030 a superare i 272 miliardi di dollari.
A spingere questo trend concorrono diversi fattori:
– la versatilità dei materiali tessili che li rendono idonei a svolgere funzioni specifiche in diversi settori e ad essere facilmente funzionalizzati con sostanze chimiche in grado di incrementarne le prestazioni (ad esempio nei prodotti in cui è richiesta resistenza al fuoco),
– la (relativa) facilità di produzione e il basso costo. E’ il caso ad esempio dei tessuti non tessuti realizzati in fibre man made e presenti nei prodotti per l’igiene, nel packaging ma anche ad esempio nell’automotive,
– la leggerezza che consente di realizzare articoli particolarmente resistenti ma leggeri consentendo comfort all’utilizzatore come nel caso dei caschi da motocicletta ma anche risparmio di carburante nel caso di strutture composite utilizzate per veicoli, barche, aerei.
Una spinta importante alla crescita dei tessili tecnici è stata data dalla pandemia covid 19 che ha incrementato la produzione e il consumo di mascherine e tessili medicali monouso. Tra i trend di innovazione si segnala la crescita delle strutture tessili tridimensionali: ai consolidati compositi si aggiungono le stampe 3D.
L’Italia vanta una storica presenza di produttori di tessili tecnici e guarda con forte interesse a questo comparto. Secondo dati presentati da SMI nel corso di un convegno nel maggio scorso, le imprese italiane realizzano un fatturato di 6,71 miliardi di euro (dato 2021), superando competitor tradizionali come i Paesi nord europei. ll turnover dei Tessili Tecnici italiani rappresenta il 37,9% della produzione tessile italiana e il 25,8% dell’intera produzione europea ( pari a 26 miliardi di euro). L’export arriva quasi al 50%, con un valore di oltre 3 miliardi. Il settore occupa poco più di 27.000 addetti in circa 2.800 aziende caratterizzate da piccola dimensione, ma con un altissimo livello di specializzazione e ricerca ai fini dello sviluppo di sempre nuove performance dei materiali.
Tra le criticità ambientali dei tessili tecnici: la forte dipendenza a fibre non rinnovabili e l’alto uso di additivi e funzionalizzanti chimici per conferire le prestazioni desiderate. Senza naturalmente dimenticare i problemi connessi alla gestione di rifiuti ‘complicati’ pre e post consumo.
Aurora Magni
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Rassegna del 13 Ottobre, 2023 |
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