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ISSUE 363

MUD 2023 - Modello Unico di Dichiarazione Ambientale

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MUD 2023 - Modello Unico di Dichiarazione Ambientale

Pubblicato in G. U. (S. G. n. 59 del 10/03/2023), il D.P.C.M. recante l’approvazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale per l’anno 2023, utilizzato per le dichiarazioni riferite all’anno 2022.

 

In base all’articolo 6 della Legge 25 gennaio 1994 n. 70, il Termine per la presentazione del Modello Unico di dichiarazione ambientale (MUD) è fissato in 120 giorni a decorrere dalla data di pubblicazione e, pertanto, la presentazione del MUD dovrebbe avvenire entro il giorno 8 luglio 2023.

 

Il condizionale però resta d’obbligo, dal momento che è la stessa legge a specificare che il nuovo modello MUD può sostituire quello dell’anno precedente (e far scattare la proroga di 120 giorni per la presentazione, altrimenti fissata al 30 aprile) solo se pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il 1° marzo. Cosa che, con tutta evidenza, non è accaduta.

 

Insomma, non è ancora dato sapere se e come il modello pubblicato oggi in Gazzetta potrà essere ritenuto efficace per le comunicazioni da effettuare quest’anno sui dati del 2022.

 

Il MUD “per l’anno 2023” presenta diverse novità rispetto al modello dello scorso anno, anche se con riferimento quasi esclusivo agli adempimenti per i comuni e i gestori del servizio pubblico rifiuti urbani. Viene aggiornata la ‘Scheda CG’ (Costi di Gestione) della ‘Comunicazione rifiuti urbani e raccolti in convenzione’, che insieme alle tabelle sulle componenti di costo fisso e variabile viene allineata ai parametri delle delibere ARERA sul MTR-2.

 

In più, nella ‘Scheda RU (Raccolta rifiuti urbani) andranno indicati per la prima volta i “rifiuti accidentalmente pescati”, riportando le “informazioni attinenti ai quantitativi complessivamente intercettati, sia in tonnellate che in metri cubi” di rifiuti in plastica, metallo, gomma o di altra natura. Sempre nella ‘Scheda RU’ si chiarisce che nel calcolo delle quantità di raccolta differenziata i comuni devono includere anche i quantitativi raccolti presso le utenze non domestiche, mentre per i rifiuti urbani raccolti in convenzione si specifica che quelli conferiti ai centri di raccolta comunali o intercomunali, “vanno sommati, per CER, alla quantità complessivamente raccolta”. Ai sensi della decisione delegata dell’UE sulla misurazione dei livelli di rifiuti alimentari, sarà inoltre “necessario specificare i quantitativi di rifiuti identificati dal codice 200108 provenienti da utenze domestiche”.

 

Resta in ogni caso ancora da capire se il modello pubblicato in Gazzetta, e le novità che reca con sé, potranno ritenersi efficaci per le comunicazioni da effettuare quest’anno. Un nodo dal quale dipende anche la scadenza per la presentazione delle dichiarazioni, che in assenza di un nuovo modello efficace ai sensi di legge, resterebbe altrimenti fissata al 30 aprile. Vale a dire a un mese e mezzo da oggi.

 

Un tempo che potrebbe rivelarsi non sufficiente per i 400mila soggetti obbligati a presentare la dichiarazione. “Cercheremo di capire come si interverrà – ha detto nei giorni scorsi a Ricicla.tv Barbara Gatto, responsabile green economy della CNA – anche per confermare la proroga annunciata dal MASE, che a questo punto diventa fondamentale per consentire alle imprese di attrezzarsi nella raccolta dei dati e delle informazioni sul 2022 che serviranno a compilare correttamente la dichiarazione di quest’anno”.

 

Sono obbligati alla presentazione del MUD:

  • chi effettua a titolo professionale raccolta e trasporto di rifiuti;

  • commercianti e intermediari senza detenzione di rifiuti;

  • imprese ed enti che effettuano recupero e/o smaltimento di rifiuti;

  • consorzi e sistemi riconosciuti per il recupero ed il riciclaggio di imballaggi o altri tipi di rifiuti;

  • produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi;

 

produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi di cui al D.Lgs. 152/2006 art.184 co.3 lettere c), (artigianali diversi da urbani), d) (industriali diversi da urbani), g) (attività di recupero e trattamento rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, rifiuti dall’abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie) che hanno più di 10 dipendenti.

 

II ModeIIo Unico di Dichiarazione ambientaIe è articoIato in 6 comunicazioni:

 

  1. Comunicazione Rifiuti

  2. Comunicazione Veicoli Fuori Uso

  3. Comunicazione ImbaIIaggi, composta daIIa Sezione Consorzi e daIIa Sezione Gestori Rifiuti di imbaIIaggio.

  4. Comunicazione Rifiuti da apparecchiature elettriche ed eIettroniche RAEE

  5. Comunicazione RifiutiUrbani e raccolti in convenzione

  6. Comunicazione Produttori di Apparecchiature EIettriche ed EIettroniche.

 

Gli allegati al decreto, disponibili in calce, si compongono di:

 

  • Allegato 1: Istruzioni per la compilazione del Modello unico di dichiarazione ambientale;

  • Allegato 2: Comunicazione rifiuti semplificata;

  • Allegato 3: Modelli Raccolta dati;

  • Allegato 4: Istruzioni per la presentazione telematica

 

Link al Decreto MUD 2023

 

 

 

Francesca Allocco

avvocato esperto di diritto ambientale

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