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ISSUE 398

Energie delle maree, la rivoluzionaria turbina ricavata dai rifiuti di plastica

biopianeta.it

Energie delle maree, la rivoluzionaria turbina ricavata dai rifiuti di plastica

Con un approccio innovativo che combina antiche invenzioni greche con le più moderne tecnologie di stampa 3D, questa giovane azienda si propone di contribuire significativamente alla transizione verso un futuro energetico più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

 

Il cuore dell’innovazione proposta da Spiralis Energy è rappresentato dal suo generatore mareomotrice, basato su due viti generatrici di elettricità denominate “Axial Skelter”. Queste viti, lunghe circa 20 metri ciascuna, sono interamente realizzate in plastica stampata in 3D. La scelta della plastica non è casuale: oltre a garantire flessibilità nella produzione e facilità nel trasporto e nell’assemblaggio del sistema modulare, permette anche la riciclabilità del generatore a fine vita.

 

La particolarità delle viti “Axial Skelter” risiede nelle loro sezioni trasversali arricchite da fogli di alluminio che ottimizzano la conversione dell’energia cinetica delle maree in energia elettrica. Questo design innovativo non solo migliora l’efficienza del sistema ma riduce anche l’impatto ambientale associato alla produzione energetica tradizionale.

 

Questo progetto pionieristico dimostra come l’integrazione tra antiche conoscenze ingegneristiche ed innovazioni tecnologiche possa aprire strade impensabili verso un futuro energetico più verde ed equo per tutti.

 

Energia delle Maree: Una Rivoluzione Sostenibile Grazie all’Innovazione di Spiralis Energy

 

L’utilizzo dell’energia cinetica delle maree rappresenta una soluzione pulita e rinnovabile per la produzione di energia. A differenza dei combustibili fossili, le maree sono una fonte costante ed inesauribile che non produce emissioni nocive o gas a effetto serra. Inoltre, il design pensato per minimizzare l’impatto sull’ecosistema marino rende il generatore di Spiralis Energy particolarmente interessante per le aree sensibili dal punto di vista ambientale.

 

La possibilità di stampare il sistema in 3D utilizzando materiali riciclati apre nuove prospettive per la diffusione globale della tecnologia. Ogni comunità costiera potrebbe teoricamente produrre localmente i componenti necessari per assemblare il proprio generatore mareomotrice, riducendo così i costi logistici ed incentivando l’economia circolare.

 

Le acque intorno all’isola anglo-normanna di Aurigny saranno presto teatro delle prime prove sul campo del generatore sviluppato da Spiralis Energy. Questa fase sperimentale sarà cruciale per valutare l’effettiva capacità del sistema di adattarsi alle diverse condizioni marine e produrre energia in modo affidabile durante i mesi invernali.

 

Se le prove dovessero confermare le aspettative della startup londinese, Aurigny potrebbe beneficiare non solo sotto il profilo energetico ma anche economico. L’introduzione dell’energia mareomotrice nell’isola potrebbe infatti attrarre investimenti significativi e creare nuove opportunità lavorative locali.

 

Matteo Fantozzi

 

 

Photo: Ron Porter

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