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ISSUE
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ecocamere.it / ISPRA
L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), lo scorso 21 luglio, ha diffuso i dati relativi alla ventiquattresima edizione del Rapporto Rifiuti Speciali 2025.
Il Rapporto fornisce i dati aggiornati al 2023, a livello nazionale e regionale, su produzione e gestione dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi (per la gestione anche a livello provinciale), oltre che su import/export.
Il documento predisposto è il risultato del frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati dal Centro Nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare di ISPRA, in collaborazione con le Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente, in attuazione di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art.189 del d.lgs. n. 152/2006.
Dall'analisi emerge che nel 2023, le attività industriali, commerciali, artigianali, di servizi, di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale hanno generato complessivamente 164,5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, registrando un aumento dell'1,9% rispetto al 2022, corrispondente a più 3 milioni di tonnellate. L’economia italiana, dal canto suo, ha registrato una crescita più contenuta con aumenti dei valori del Prodotto Interno Lordo e della Spesa per consumi finali sul territorio nazionale, rispettivamente pari allo 0,7% e allo 0,5%.
La metà (51%) della produzione complessiva di rifiuti speciali proviene dalle attività di costruzione e demolizione (83,3 milioni di tonnellate), settore che si conferma nuovamente quello con la maggiore produzione di rifiuti speciali.
Nel 2023 si è raggiunto un dato record nel recupero, grazie al quale il 73% (130 milioni di tonnellate) degli speciali acquista una nuova vita: di questi, oltre 80 milioni di tonnellate sono rifiuti da costruzione e demolizione che diventano prevalentemente sottofondi stradali e rilevati; 21 milioni di tonnellate di rifiuti di metalli e composti metallici (11,6% del totale gestito) vengono in prevalenza riutilizzati dalle acciaierie del Nord Italia; riciclate le sostanze organiche come carta, cartone e legno (circa il 7% del totale gestito).
Rispetto al 2022, diminuisce di 997 mila tonnellate (- 11,2%) lo smaltimento in discarica dei rifiuti speciali.
Le regioni che producono più rifiuti speciali sono Lombardia (35,9 milioni di tonnellate), Veneto (17,6 milioni di tonnellate), Emilia Romagna (14,1 milioni di tonnellate) e Piemonte (13,7 milioni di tonnellate). Al Centro la maggiore produzione è nella Toscana (10,4 milioni di tonnellate) e al Sud in Campania (11,1 milioni di tonnelate).
Per scaricare il rapporto in formato pdf clicca quì
Rassegna del 02 Agosto, 2025 |
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