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ISSUE 406

Per fare Natale ci vuole un albero

lanuovaecologia.it

Per fare Natale ci vuole un albero

Ogni anno si presenta la scelta tra abete in plastica o vero da riconsegnare alla fine del periodo delle festività. Ma possiamo anche decorare piante già presenti in giardino o crearne uno con legnetti e rami caduti. Parola d’ordine: riciclo.

 

Nei primi giorni di dicembre ci avviamo verso il periodo delle festività natalizie, la ricorrenza più amata e “ripetitiva” che ci sia. E, come da tradizione, spunta su social e media la domanda: “È più ecologico l’albero vero o quello di plastica?”.  Come sempre, quando si parla di sostenibilità, la risposta è più complessa e articolata della domanda. Partiamo dal presupposto che l’albero di Natale più green di tutti è quello che si ha già. Se ne abbiamo uno finto che ci accompagna da anni, bisogna conservarlo al meglio e rimandare il più a lungo possibile il momento della sua sostituzione. La loro produzione ha un alto impatto ambientale e quindi, se già c’è, va fatto durare a lungo.

 

Un’altra possibilità è quella di decorare un albero presente in giardino, che sia un abete o un ulivo poco cambia. L’importante è che possa continuare la sua vita di sempre al termine delle festività natalizie. Anche una pianta in casa può servire allo scopo, sempre a patto che terminate le feste resti ancora lì a rendere più verde l’abitazione. Nessun albero tagliato, nessun trasporto scomodo e costo zero. Impatto ambientale nullo, dato che si riutilizza qualcosa che si ha già e che per di più è una pianta viva che assorbe CO2.

 

Se invece non è possibile recuperare quello dell’anno scorso, un’opzione molto green e utile è comprare un albero vero, autoctono (presente naturalmente in zona), decorarlo e a feste terminate piantarlo. Che sia in giardino o in campagna non importa, purché continui a vivere e a rendere il mondo un posto migliore con le tante funzioni ecologiche che svolge.

 

Al nord temperature e clima sono adatti anche al classico abete, mentre in Pianura Padana perfetta è la varietà di quercia nota come roverella o anche il carpino bianco. Interessante per le regioni del centro Italia è la scelta del cipresso mediterraneo, bellissimo da addobbare. Mentre per sud e isole un’idea decisamente affascinante è quella di una pianta di ulivo. Un albero forte, robusto, capace di abbellire il giardino tutto l’anno. Cosa succederebbe se ciascuno di noi “adottasse” un albero ogni Natale e successivamente lo piantasse, arricchendo così la vegetazione locale? Migliaia, milioni di nuovi alberi in Italia e nel mondo.

 

Un’alternativa altrettanto eco è l’“albero” costruito con legnetti, rami caduti o con materiali di recupero o riciclo. Si possono riutilizzare così plastica, vecchie riviste, lattine, bottiglie di vetro, carta o libri. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Una volta fatto, sarà già pronto anche per il prossimo anno. Senza contare il piacere di realizzarlo in casa magari insieme ai più piccoli.

 

Se si deve ancora scegliere il primo albero di Natale da portare a casa, pessima scelta è invece quella di acquistare gli onnipresenti alberi di plastica. Tristi, in materiali come Pvc, quasi sempre provenienti dalla Cina e ad alto impatto ambientale. Il fatto che durino tanto nel tempo, però, può rendere l’albero finto una scelta meno impattante se non si cambia ogni anno. Un impiego di venti anni è il tempo minimo necessario per giustificare l’acquisto.

 

Se desiderate l’abete vero, almeno preferitene uno italiano (non importato da est o nord Europa) e che sia certificato da gestione forestale sostenibile. In questo caso, i cimali, venduti senza radici, sono la scelta migliore perché derivano da normali pratiche di gestione forestale che prevedono interventi di diradamento. Gli alberi quindi non sono stati abbattuti. Finito il periodo utile vanno portati in un punto di raccolta ecologico, per essere compostati e trasformati in fertilizzante naturale per altri alberi e piante. Se infine si acquista un abete tagliato alla base, privo di radici e senza certificazione da taglio sostenibile o piantagione… beh, magari stiamo “semplicemente” uccidendo un albero, cioè lo strumento più efficace tra quelli che abbiamo per combattere i gas serra.

 

Conciati per le feste

 

Oltre alla scelta dell’albero, luci e addobbi sono le variabili da considerare per un Natale a basso impatto ambientale. Luci a led e candele eco prive di sostanze tossiche e inquinanti sono la scelta migliore per illuminare casa e albero. Per gli addobbi via libera al riciclo: sono migliaia le creazioni che possiamo ottenere da vecchi oggetti domestici o elementi naturali. Le classiche sfere da appendere e i festoni, invece, possono essere acquistati nei circuiti di seconda mano.

 

Tessa Gelisio

 

 

Photo: Alicja 

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