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ISSUE
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lanuovaecologia.it
Il 1° ottobre se ne è andata la grande etologa britannica Jane Goodall, morta a 91 anni in California mentre era impegnata, come suo solito, in un giro di eventi di sensibilizzazione e conferenze. Goodall, nata a Hamsptead nel 1934, era la massima esperta mondiale di scimpanzé, nota per gli studi compiuti per decenni su questa specie in quello che ora è il Gombe Stream National Park, in Tanzania. Ci era arrivata poco più che ventenne, senza titoli accademici né preparazione: fu la conoscenza dell’archeologo Louis Leakey, che in Tanzania stava avviando un progetto di ricerca innovativo, a spingerla agli studi in Etologia e quindi alla successiva laurea conseguita all’Università di Cambridge nel 1965, dove poi ha ottenuto anche il Dottorato di ricerca.
In Tanzania ha poi vissuto per anni, osservando gli scimpanzé, portando a termine le sue scoperte sul comportamento e la cognizione animale. Il suo metodo di analisi era un insieme di rigore scientifico, conoscenza ed empatia: chiamava gli animali per nome, era convinta che avessero una propria personalità, emozioni, un’intelligenza propria. Interagendo con loro, aspettava che le si avvicinassero. È stata lei la prima ad avere la prova che gli scimpanzé costruiscono e usano strumenti, maneggiandoli a dovere, per esempio per mangiare: un comportamento al tempo ritenuto prerogativa dell’essere umano. I suoi studi rivelarono poi somiglianze impressionanti tra l’uomo e gli scimpanzé.
Ad annunciare la scomparsa è stato il Jane Goodall Institute, fondato da lei stessa nel 1977 e oggi attivo in 25 Paesi, tra cui l’Italia.
Sul sito italiano dell’Istituto si legge: “La dottoressa Jane Goodall, fondatrice del Jane Goodall Institute e Messaggero di Pace delle Nazioni Unite, è stata un esempio straordinario di coraggio e determinazione, lavorando instancabilmente per tutta la vita per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle minacce alla fauna selvatica, promuovere la conservazione e ispirare un rapporto più equilibrato e sostenibile tra le persone, gli animali e il mondo naturale”. In molti la considerano a oggi la madre dell’etologia moderna.
“Era il 14 luglio 1960 quando Jane Goodall arrivò a Gombe per la prima volta. Dopo 60 anni, il progetto scientifico di Jane nel Parco di Gombe rappresenta la più lunga ricerca mai condotta sugli scimpanzé selvatici, che ha cambiato il nostro modo di pensare lo scimpanzé e la relazione tra uomini e animali”.
Negli ultimi anni ha sostenuto attivamente a livello mondiale le cause legate alla salvaguardia della fauna selvatica e dell’ambiente, coinvolgendo i giovani in progetti di conservazione e portando avanti molte iniziative divulgative dedicate alla conoscenza e al rispetto degli scimpanzé sia selvatici che in cattività.
A maggio 2024, in occasione della presentazione del “Coordinamento ABC”, un’iniziativa che unisce quattro giardini zoologici italiani per promuovere il benessere e la conservazione degli animali antropomorfi, Jane Goodall era andata in visita al Bioparco di Roma. Nell’incontro aveva sottolineato l’importanza dell’informazione per le scuole, che ha sempre seguito attraverso il progetto Roots and shoots, voluto da lei stessa nel ’91 per l’educazione alla sostenibilità e l’impegno civico, perché “solo conoscendo i problemi i giovani possono avere la forza, la speranza e la determinazione per risolverli”.
In quell’occasione, in cui La Nuova Ecologia era presente, aveva raccontato: “La cosa più importante che ho imparato è che gli umani e gli scimpanzé si comportano in modo davvero davvero simile. La più grande differenza è che noi abbiamo avuto uno sviluppo esplosivo dell’intelletto, probabilmente perché abbiamo sviluppato il linguaggio, quindi possiamo parlare delle dei problemi, avere discussioni, condividere informazioni. Ma a discapito del fatto che abbiamo questo grande intelletto, perché distruggiamo la nostra unica casa? Non ha senso. Quindi ho imparato che nonostante siamo intelligenti, abbiamo perso la saggezza“.
Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, Jane Goodall è stata nominata Dama dell’Impero Britannico nel 2003, Messaggero di Pace delle Nazioni Unite nel 2002, e ha ricevuto la Presidential Medal of Freedom negli Stati Uniti. In Italia è stata insignita del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica nel 2011.
Giulia Assogna
Foto: Massimiliano Di Giovanni – archivio Bioparco
Rassegna del 10 Ottobre, 2025 |
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