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biopianeta.it
Le emissioni dei gas di scarico provocate dall’aumento di automobili, camion e autobus sono un problema molto grande, dal momento che la produzione e la circolazione di questi mezzi sono aumentate esponenzialmente.
L’inquinamento che ne deriva è molto importante a livello proprio di concentrazione nell’aria, che è potenzialmente molto dannosa per la salute delle persone che abitano nelle zone molto inquinate. Ed è per questo che le varie amministrazioni stanno cercando di mettere in atto delle misure di contenimento dell’inquinamento sia a livello globale che più circoscritto.
Di certo, la recente tendenza a produrre automobili (o automezzi in generale) elettrici e ibridi, che in ogni caso riducono drasticamente le emissioni di CO2 vista la quasi totale mancanza di combustione, ha aiutato a ridurre anche se di poco le emissioni nei centri abitati. Ma chiaramente a livello di strade extraurbane è più difficile data la poca autonomia di una macchina totalmente elettrica.
Cosa sono le ZEZ e perché sono importanti
Per amplificare l’impatto della circolazione delle auto elettriche e comunque per cercare di produrre un effetto di “emissioni zero“, molte città di tutto il mondo stanno mettendo in atto una soluzione chiamata “Zone a emissioni zero”, anche dette ZEZ. Si tratta di piccole aree designate, di dimensioni comprese tra 1,5 e 11 miglia quadrate, dove possono circolare solo veicoli a emissione zero (ossia elettrici), pedoni e biciclette.
Tra i pro delle ZEZ, il fatto che queste zone a emissioni zero possono ridurre la maggior parte delle emissioni di biossido di azoto dai camion, che sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico. Inoltre, la previsione è che le ZEZ che sono concepite veramente bene saranno in grado di ridurre il numero di auto sulle strade, congestionando meno il traffico nelle città e stimolando sicuramente il mercato a commercializzare più veicoli a emissione zero.
Sicuramente ci sono dei contro, come i costi molto elevati dei veicoli a emissione zero che potrebbero avere un impatto negativo sui residenti a basso reddito ed ai gruppi di soggetti cosiddetti “vulnerabili”. Ciononostante le ZEZ stanno diventando oggetti di sperimentazione in alcune città come Rotterdam e Amsterdam nei Paesi Bassi, Londra e Oxford in Inghilterra, Bruxelles in Belgio, Santa Monica e Los Angeles negli Stati Uniti, Oslo in Norvegia e le città di Shenzhen, Foshan, Dongguan e Hangzhou in Cina. E non è escluso che presto anche in Italia si sperimenti una prima ZEZ.
Pietro Santercole
Rassegna del 10 Maggio, 2024 |
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