La Newsletter di ESO
ISSUE 392

Unesco, il 70% dei giornalisti ambientali è stato attaccato per il proprio lavoro

Altro che libertà di stampa, l’Italia crolla di cinque posizioni nella classifica Rsf - Azoulay: «Corrono rischi inaccettabilmente elevati in tutto il mondo, e la disinformazione legata al clima dilaga»

greenreport.it

Unesco, il 70% dei giornalisti ambientali è stato attaccato per il proprio lavoro

In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, l’Unesco – l’organizzazione Onu per l’educazione, la scienza e la cultura – ha presentato il rapporto Press and planet in danger, che documenta rischi in crescita in tutto il mondo per i giornalisti che si occupano di ambiente.

 

Il 70% degli oltre 900 giornalisti ambientali consultati dall’Unesco in 129 Paesi ha riferito di aver subito attacchi, minacce o pressioni legate ai propri articoli. Tra questi, due su cinque hanno poi subito violenza fisica, con le donne più esposte dei maschi a molestie online.

 

Oltre alle aggressioni fisiche, un terzo dei giornalisti intervistati ha affermato di essere stato censurato e quasi la metà (45%) ha affermato di essersi autocensurato, per paura di essere aggrediti o di vedere scoperte le proprie fonti.

 

L’analisi Unesco ha rivelato che, tra il 2009 e il 2023, almeno 749 tra giornalisti e mezzi d’informazione ambientali sono stati presi di mira con omicidi, violenza fisica, detenzione e arresto, molestie online o attacchi legali nel periodo. Rischi in crescita: tra il 2019 e il 2023 si sono verificati più di 300 attacchi, con un aumento del 42% rispetto al quinquennio precedente (2014-2018).

 

L’organizzazione Onu documenta inoltre l’uccisione di almeno 44 giornalisti che indagavano su questioni ambientali negli ultimi 15 anni, di cui solo 5 hanno portato a condanne: un tasso di impunità scioccante di quasi il 90%. Nel frattempo, la disinformazione online e non è aumentata drammaticamente negli stessi anni.

 

«Senza informazioni scientifiche affidabili sulla crisi ambientale in corso, non potremo mai sperare di superarla – spiega la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay – Eppure i giornalisti su cui facciamo affidamento per indagare su questo argomento e garantire che le informazioni siano accessibili corrono rischi inaccettabilmente elevati in tutto il mondo, e la disinformazione legata al clima dilaga sui social media. Nella Giornata mondiale della libertà di stampa dobbiamo riaffermare il nostro impegno a difendere la libertà di espressione e a proteggere i giornalisti in tutto il mondo».

 

Tutto questo però non sta accadendo. Secondo l’Indice mondiale della libertà di stampa 2024 appena aggiornato da Reporter senza frontiere, un terzo degli Stati membri è stato etichettato come “problematico” e i politici sono la principale minaccia alla libertà dei media in Europa: «Stanno cercando di ridurre lo spazio per il giornalismo indipendente», spiega Rsf.

 

Un problema che riguarda da vicino anche l’Italia del Governo Meloni, dato che il nostro Paese è l’unico “problematico” nell’Europa occidentale ed è sceso di cinque posizioni in classifica nell’ultimo anno, fino al 46° posto. Secondo Rsf la principale causa è il tentativo di “un membro della coalizione parlamentare al Governo” di acquisire la seconda agenzia di stampa più importante del Paese (Agi).

 

Dalla padella alla brace, dato che dal 1965 l’Agi è controllata dalla principale industria italiana attiva nel comparto dei combustibili fossili (Eni), e adesso potrebbe passare al deputato leghista Angelucci, che controlla già i maggiori quotidiani di destra italiani.

 

È un contesto tanto cruciale quanto sfidante per il nostro Paese che greenreport, insieme ad altre 19 testate e col supporto di Greenpeace, ha firmato oggi un editoriale congiunto per chiedere una “Stampa libera per il clima”: un obiettivo che riguarda tutti i cittadini.

Torna alle notizie GOGREEN

Rassegna del 10 Maggio, 2024

18 di 23 della rassegna...

E' boom di richieste per le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto

greenretail.news

La sostenibilità è anche questione di fiducia

sustainability-lab.net

Le microfabbriche conquisteranno il mondo (della moda)?

sustainability-lab.net

Rifiuti tessili urbani, nuove norme europee per evitare il blocco della filiera

greenplanetnews.it

Al G7 l’acqua è tema centrale, un passo per combattere la crisi idrica globale

greenplanetnews.it

La casa dei sognatori - Il “saper fare” come bussola delle nuove generazioni creative

linkiesta.it

Cosa racconta l’approccio dell’Olanda alla moda sostenibile

nonsoloambiente.it

G7, BARBARO: Grande successo per l’Italia: adottata la dichiarazione congiunta BBNJ sulla biodiversità marina

mase.gov.it

6° Conferenza Nazionale sull’economia circolare

fondazionesvilupposostenibile.org

Ecco dove si accumulano microplastiche che respiriamo

greenreport.it

Unesco, il 70% dei giornalisti ambientali è stato attaccato per il proprio lavoro

greenreport.it

Case green: Unimpresa, spesa da 270 miliardi di euro per adeguare Italia a direttiva UE

greencity.it

Obiettivi G7 Ambiente: addio carbone nel 2035 e stop alla plastica nel 2040

metronews.it

Progetto CERES sull’economia circolare: i primi risultati dello studio

economiacircolare.com

Cosa sono le ZEZ e perché ne vedremo sempre di più in ogni città italiana

biopianeta.it

Il grattacielo elettrico di New York che riduce al minimo le emissioni

repubblica.it

La regione del permafrost nell'Artico emette più carbonio di quanto ne assorbe

focus.it

ESO

Società Benefit arl

Via Giuseppe Ungaretti, 27 - I 20073 - OPERA - MI

Tel. (+39) 02.530.111 R.A. - Fax (+39) 02.530.11.209 - info@eso.it - www.eso.it


P.IVA IT 13288930152 - N. Iscr. Reg. delle Imprese di Milano 13288930152

REA 1636344 - Capitale sociale € 300.000,00


Iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali

Sezione Regione Lombardia - Iscrizione n° MI31797

Iscritto all’Albo Nazionale per il Trasporto Conto Terzi. - Iscrizione n° MI-0884798-E


© Copyright 2022 - All Rights Reserved

GOGREEN® è un marchio registrato di ESO - © 2022